🌻~21 Neve di sabbia ~ 2º parte ~🌻

29 8 30
                                    




🎶

Lost Frequencies, Bonn - The Feeling

Pump it Louder - Tiësto, Black Eyed Peas

Radioactive - Imagine Dragons

🎶





Apopi. Il dio serpente.

Scappai nell'unico luogo in cui sapevo che il tornado non aveva fatto il suo ingresso. Dietro di me. Nella sala delle udienze.

Kaden non c'è più.

La mia adrenalina scorreva nelle vene come fossi una bobina di Tesla. Ero incazzata, amareggiata e...

«Dove credi di andare ragazzina?»

Decisa a vendicare il mio amico.

Un'altro essere, anch'esso vestito di solo shendit di cuoio e bracciali dorati, spuntò dalla stanza che qualche giorno prima vedeva Kaden proteggere la riunione che mi avrebbe rivelato tutta la verità su Anubi e sulla mia maledizione. E non seppi se era per quegli occhi caraibici che non avrei più rivisto, o per la presenza di quella bestia, che indietreggiai. Mi ritrovai alla fine del tavolo in marmo, con le finestre alle spalle. E con quel mostro davanti agli occhi. Era terrificante. Le sue zampe artigliate stridevano pesanti sul marmo del pavimento, mentre avanzava inclinando la sua testa di pitone e il suo muso da coccodrillo. Sembrava l'incontro mal riuscito di quei due esseri.

«Vieni con noi con le buone, o..» Si aggiunse il primo incontrato.

«Con le cattive? Dai su cambiate repertorio.» Cercai di parlare stemperando l'ansia che mi soffocava la gola. «Facciamo il gioco delle sedie, vi va? Vediamo quante ne riusciamo ad atterrare.»

Abbassai appena in tempo la testa, perché uno dei due pitoni aveva cominciato senza attendere il via: la sedia volò sopra il mio corpo andando a sfondare uno dei finestroni della sala. I vetri dietro di me si infransero come una pioggia di stelle cadenti, lasciando che la tempesta di sabbia entrasse come una nube tossica.

Fantastico.

Salii sul tavolo, circondata dai due pitoni  che avanzavano verso di me. Li osservai avvicinarsi lungo il tavolo, in attesa di una mia mossa. Mi guardavano fissi negli occhi, muovendosi in cerchio come squali con la loro preda.

Kaden non c'è più.

E io non sarei stata la loro cena.

Avrei corso. E tanto. Guardai in alto giusto il tempo di prendere le misure e poi diedi inizio al mio piano: feci una finta per muovermi, quando tentarono di afferrarmi le caviglie da entrambe le parti. Ma fui più rapida, perché saltai aggrappandomi al cerchio del lampadario di lanterne, come in una danza aerea, lasciando scivolare i due serpenti sui loro stessi corpi viscidi, per poi prendersi a testate e far cadere due sedie.

«E siamo a tre sedie, signori.» Approfittai del loro stordimento per darmi delle spinte tali da muovermi in cerchio con le catene che tenevano il lampadario saldo al soffitto, iniziando a volteggiare su me stessa. E quando i due serpenti tentarono di afferrarmi le caviglie e i lembi del vestito, iniziai ad assestargli continui calci rotanti, ma il divertimento finì subito, perché un clic poco rassicurante provenne dagli anelli del lampadario, suonando come una campana a morto.

«Cazzo.»

Mi lanciai in avanti con un volteggio nell'esatto istante in cui uno dei due bestioni mi afferrò la gamba.

No.

«Sei mia, ora.»

Atterrai di schiena sul marmo e un dolore sordo all'osso sacro si ripercosse su tutto il corpo.

꘡ᥨ کഠᥨ୧ ꘡ῃ۷ỉيỉⰓỉᥨ୧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora