🌻Spazio autrice🌻
Eccomi qui, di nuovo.🌻
Dov'eravamo?
Ah, sì.
Il vostro colore preferito.
Perché insisto tanto? Perché l'inizio della parte precedente è molto importante.
L'ho voluta inserire come la storia di una bimba in un prato di girasoli, che con la sua innocenza vuole far conoscere la bellezza del giallo e del Sole a chi la luce non la vede più, o semplicemente non l'ha mai vista.
Il giallo è un colore potente.
Perché rappresenta la spontaneità e la gioia improvvise.
È un colore potente, incisivo come il sapore del cioccolato fondente.E Rajah li amava entrambi, prima che la "pioggia" del lutto inumidisse il foglio su cui stava colorando, rendendolo un mero pezzo di carta bagnato dai colori di un prato di cui aveva preso la forma.
E quel sole non c'era più.
Così come il giallo.
E Rajah non seppe più cosa la definisse davvero.
Perciò in quel prato ci ha trovato un colore indefinito come quel lutto che stava vivendo.
Petrolio.
E con esso, imparò ad amare forzatamente anche il cioccolato al latte.
Abbandonando il fondente.
Vi lascio alla lettura del capitolo e della serata organizzata da Callie e Malachi.
Buona luce a tutti quei Girasoli che non credono più nella potenza del sole🌻
«Bevanda preferita?»
«Malachi, hai già esaurito le domande?» Sorrisi. «Chinotto.»
«Sei seria?» disse mentre si arrotolava le maniche del maglione a collo alto, come se pensare a cosa chiedermi fosse diventato uno sforzo insormontabile.
Lui e Callie avevano organizzato un quiz improvvisato per conoscerci meglio. Stavamo sul suo letto con la crostata al centro, che spiluccavamo ogni tanto mentre rispondevamo alle domande che ci facevamo reciprocamente.
Fuori pioveva a dirotto, avevo acceso le candele alla cannella sotto la TV, per poter spegnere le luci e donare al mio appartamento quel calore e quel profumo che sapeva di casa.
Sentii di respirare per la prima volta.
Fu un'espirazione breve e debole.
Ma era pur sempre ossigeno. Perché quel momento era quanto di più normale avessi vissuto nell'ultimo periodo.Amos, seduto sullo schienale del divano, con le braccia incrociate, era per lo più uno spettatore di quel quadretto, perciò cercò di evitare la maggior parte delle domande che gli ponevamo. Callie invece era su di giri, quasi quanto Malachi. «È serissima! Pensa che una sera ha bevuto un Margarita e ha cominciato a ridere come una pazza per tutto il locale.»
«Quanto sei stronza!» La guardai con fastidio incapace di nascondere un sorriso. Non mi era mai importato di sembrare una persona normale.
Tutt'altro.
Preferivo chi dell'ordinario non ne conoscesse le mosse.«Colore preferito?»
Abbassai la testa per non rispondere, come fossi tornata tra i banchi del liceo.«Rajah?» Il professor Malachi mi aveva trovata, perciò guardai la mia vecchia stanza prima di forzarmi a rispondere.
«G...»
«Nero» disse Amos interrompendomi.
Lo ringraziai in un sorriso dolce che mi restituì, come fosse stato impacchettato solo per me.
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꘡ᥨ کഠᥨ୧ ꘡ῃ۷ỉيỉⰓỉᥨ୧
FantasyDue filamenti di DNA, due trame dello stesso destino, intrecciate nella storia fino ad arrivare ai giorni nostri. O più precisamente, all'anno in cui Seth, il dio del deserto e del caos mi trovò. Questa è la mia maledizione. E quella di mio padre. S...