Due filamenti di DNA, due trame dello stesso destino, intrecciate nella storia fino ad arrivare ai giorni nostri.
O più precisamente, all'anno in cui Seth, il dio del deserto e del caos mi trovò.
Questa è la mia maledizione.
E quella di mio padre.
S...
Make it to Heaven (with Raye) - Rework - David Guetta, MORTEN, RAYE
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«Sta per arrivare una tempesta di neve» dissi osservando il cielo dall'oblò del jet, accoccolata sulla poltrona. La stessa di qualche settimana prima.
«Abbiamo tutto il tempo del mondo prima di partire.» Anubi si poggiò all'angolo bar roteando un calice con la sua solita sostanza biancastra.
«Mi spieghi che diavolo ti stai bevendo?» Ricordai la prima volta in cui ne scorsi uno stralcio di nome.
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«Prima dimmi perché sorridevi alla tempesta» disse incrociando le caviglie.
«Stronzo» dissi maliziosa per poi tornare a guardare il cielo continuare ad imbiancarsi, come se uno strato di zucchero a velo venisse violentemente setacciato al suolo, con la stessa rabbia di un lanciatore di coltelli. «Questo cielo mi fa tornare bambina.» Sorrisi nuovamente. «Ricordo un giorno in particolare, in cui dovevo andare alla festa di compleanno della mia amichetta delle elementari, Faith. E rivedo me stessa seduta sulle scale, con le scarpe lucide e il vestito giallo della principessa Belle che mamma voleva farmi togliere perché voleva sistemargli la lunghezza.» Sentii Anubi sorridere in un sospiro, perciò lo guardai, continuando: «smise di rincorrermi nell'esatto istante in cui mi vide seduta sulle scale, mentre osservavo una tempesta di neve irrompere in casa dalla porta.»
«Non credo tu sia mai andata a quella festa» sorseggiò la sua bevanda.
«Infatti. Ma sai qual è stata la sorpresa di quel pomeriggio? Vedere papà alla fine della scala, con i suoi occhi color zaffiro che mi sorridevano molto più dei suoi denti. Non capivo perché diamine mi stesse sorridendo, quando chiaramente io ero così arrabbiata con quella tempesta. E poi capii.» Sorrisi. «Perché venne verso di me tendendomi la mano mentre poco a poco saliva le scale. E di rimando scesi dalla scalinata come quella principessa, in attesa che il mio principe mi portasse nella grande sala da ballo. E così, davanti al camino, iniziammo a guardare tutti e tre "La Bella e la Bestia" sotto un pile matrimoniale. Mamma preparò la cioccolata calda e realizzai che sotto il tessuto pesante di quella coperta, avevamo tutto ciò di cui avevamo bisogno. Perché quel pomeriggio senza lui e senza quella tempesta non avrei mai messo il mio vestito più bello.»
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