Capitolo XLII

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Tutti a Roccacorva videro la colonna di fumo della torre sul colle di Mesamena che bruciava. Qualcuno disse anche di aver sentito dei boati, ma nessuno stette tanto a congetturare sulla loro natura. Il fatto che colpiva tutti era che quel fumo stava a significare che la guerra era molto più vicina di quanto ci si aspettasse.

Già la sera stessa i soldati presero a sfilare compatti e numerosi dalla Rocca dei Corvi verso la città bassa. Il mattino seguente assieme a loro si sarebbe mosso un numero altrettanto cospicuo di artigiani che avrebbero fornito supporto all'esercito come carrai, maniscalchi e fabbri e un non troppo contenuto numero di prostitute che avrebbero seguito l'esercito per mantenere alto il morale dei soldati.

I mastri muratori alla torre sud non terminarono il turno di lavoro al tramonto come sempre, ma proseguirono iniziando a smontare gli impalcati alla luce delle torce mentre in tutta la città acceleravano le opere di rinforzo delle fortificazioni esistenti.

Sebastiano uscì dalla Casa Nera di buon passo e svoltato l'angolo si buttò un occhio alle spalle giusto per essere certo di non essere seguito. Irina era stata convocata con grande urgenza alla Rocca dei Corvi per un incontro con Sua Signoria e il Capitano Iorio, e questo stava a significare che quella sera avrebbe avuto campo libero con Vania.

Era la sua occasione per parlarle, per farla ragionare. Non sapeva ancora dove questo li avrebbe condotti ma era pronto a tutto. Era pronto a proteggerla, a intercedere per lei con Irina anche se onestamente non sapeva quanto credito avesse nei confronti dell'Inquisitrice e quanta clemenza poteva aspettarsi. Nella peggiore delle ipotesi, se Vania si fosse fatta prendere dal panico, aveva pensato anche a una via di fuga. Sarebbero scappati assieme su per le montagne, conosceva alcune vecchie piste usate dai mandriani che li avrebbero portati lontani da tutto e tutti. Avrebbero passato l'estate tra le malghe e i capanni da caccia in attesa che la guerra finisse e poi avrebbero deciso il da farsi in base a quello che fosse successo a Roccacorva. Aveva dormito poco e niente nelle ultime due notti per arrivare a elaborare tutti quei piani, e nella sua mente gli erano parsi perfetti, ma ora che avanzava a passo sostenuto verso il Carrettiere i dubbi presero a tormentarlo e il suo incedere si fece sempre meno baldanzoso. Aveva basato tutto sul presupposto che Vania avrebbe subito accettato di ravvedersi, ma poteva succedere anche che non lo facesse. Cosa avrebbe fatto in quel caso? E Irina come l'avrebbe presa scoprendo che aveva spifferato tutto a Vania? Non ci aveva pensato, ma forse si sarebbe potuti arrivare a parlare di tradimento e per quello c'era il cappio.

Massaggiandosi il collo a disagio, Sebastiano si fermò davanti alla porta del Carrettiere, trasse un bel respiro ed entrò.

***

Era tutto il pomeriggio che Vania si sentiva mancare l'aria. A differenza dei cittadini di Roccacorva, per lei la colonna di fumo sopra la collina di Mesamena non indicava guerra ma che il suo tempo in quella città era quasi giunto a termine. Questo significava che presto avrebbe dovuto lasciare per sempre i panni di Alice con tutto quello che comportava, compreso il dover adempiere all'ordine del Maestro di uccidere Sebastiano.

Aveva continuato a ripetersi che l'avrebbe fatto, che quello che aveva scoperto di provare per Sebastiano non era così importante come le sembrava. Si sentiva in colpa per quello che aveva provato, per aver pensato di poter amare qualcun altro come amava il Maestro, per essere arrivata a provare il desiderio di ribellarsi. Sapeva di doverglielo, lo aveva deluso e gli voleva dimostrare che era sempre la sua Bambola, voleva poter posare ancora la testa sotto la sua mano e sentirsi di nuovo appagata; questo durante la veglia. Durante il sonno invece continuava a fare sogni agitati, sogni di ribellione, sogni in cui le sue mani grondavano sangue, i suoi occhi piangevano lacrime nere e il suo cuore avvizziva. Si risvegliava in lacrime e doveva convincersi di nuovo che lo avrebbe ucciso perché era giusto così.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 14 hours ago ⏰

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