Sebastiano guardò la stretta valle di Ripaforte aprirsi alla sua vista dalla cima del passo. O meglio, guardò la bianca massa di nubi che la riempiva, stringendosi nel mantello infreddolito, mentre ricordava come apparisse bella quella valle nella tarda primavera, quando il verde intenso e brillante dei pascoli faceva da contrasto alla pietra bianca del picco del Verno. Subito alle spalle dei bassi monti che poteva intuire stagliarsi a nord ovest c'era la valle di Seraia che li avrebbe riportati a nord fino al passo del Fiorile e quindi fino a casa. Ancora due settimane e sarebbero giunti a Roccacorva.
«Accetterò solo buone notizie» disse torva Irina, comparendo alle sue spalle.
«Il passo di Seraia sembra ancora libero Signora. E tra due giorni potremo attraversarlo.»
«Sembra? Sebastiano ho detto solo buone notizie. Non notizie che sembrano buone, ma di cui non sei certo.»
Dego li raggiunse,tirandosi dietro il cavallo su per l'erta salita che li aveva appena portati fuori dalla valle della Via dei tronchi.
«Irina non dovresti tormentare Sebastiano se l'inverno ci ostacola. Non è colpa sua né di nessun altro.»
Lo sguardo di Irina si fece gelido e Sebastiano fu felice di vederlo voltare verso Dego. «Chiedere informazioni non è tormentare, Pivello.»
«Credo che esigere certezze sullo stato di un passo a due giorni di viaggio possa considerarsi pretenzioso anche per una come te. E ti ho già detto cosa penso del fatto che mi chiami pivello.»
Sebastiano si allontanò rapidamente lasciandoli alla loro ennesima schermaglia. Andava avanti così dal viaggio a Tormera, compiuto per lasciare Claudia in un luogo sicuro. Supponeva fosse la conseguenza di quanto successo la notte nella foresteria del convento, ma forse l'inizio di tutto era stato proprio il salvataggio della ragazza da parte di Dego, l'atto di coraggio che aveva mostrato a Irina il suo valore.
Sebastiano si fermò a scrutare il sentiero che scendeva ripido, tenuto dalle radici di una macchia di pini mughi avvinghiate al versante della montagna. Era malmesso, ma percorribile senza troppi problemi.
Tornò a guardare Irina e Dego che ancora si affrontavano mentre il resto degli uomini e dei cavalli li aveva raggiunti e coglieva l'occasione per tirare fiato.
Sebastiano non ne era certo, ma iniziava a pensare che fosse il loro modo di stringere una qualche sorta di legame. Perché una cosa era evidente a tutti i componenti della squadra: Irina aveva smesso di ignorare l'esistenza del suo secondo e pur battibeccando per la maggior parte del tempo, i due avevano iniziato a parlarsi.
***
Erano giunti al convento di Tormera in un giorno a cavallo, come previsto, e la presenza di due Inquisitori aveva permesso loro di avere accesso al complesso monastico senza particolari problemi.
Erano entrati nell'ampio cortile circondato da alte mura, sotto una pioggia fine e persistente, attesi da una silenziosa delegazione di monache.
Allineate su tre file sotto un loggiato, nascoste parzialmente alla vista da lunghe trecce di cipolle appese alle travi della copertura, le monache erano rimaste immobili, guardandoli smontare. Irina si era presentata e, presa Claudia visibilmente intimidita sotto braccio, l'aveva indirizzata verso una suora anziana al centro. Sebastiano non aveva colto alcuna differenza con le altre, ma aveva immaginato dovesse trattarsi della Badessa. Era seguito uno scambio di parole sommesse tra Irina e la suora anziana poi erano state invitate a entrare nell'edificio del convento. Dego aveva affidato a lui i cavalli e le aveva seguite.
Sebastiano aveva sistemato le bestie nella stalla, aveva asciugato i manti lucidi dei cavalli, tolto le selle, controllato che il fieno nelle mangiatoie fosse secco. Era tornato fuori nel cortile per prendere l'acqua per i cavalli e aveva dato un'occhiata curiosa nelle varie porte che aveva trovato aperte. Era la prima volta in vita sua che entrava in un monastero.
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Il Fabbricante di Bambole
FantasySotto il crollo della propria casa la piccola Vania perde un braccio, una gamba e il proprio nome. Colui che la salva viene chiamato il Fabbricante, un uomo dedito all'alchimia più oscura e capace con essa di restituirle gli arti perduti. Sarà lui a...