Juliette
Mi lasciai cadere nel salottino. Il freddo del pavimento di marmo mi accarezzò le gambe nonostante l'abito. La musica proveniente dall'altra stanza mi faceva pulsare le tempie che mi pulsavano. Era...
Un fruscio. Sollevai lo sguardo, il respiro incastrato in gola. Il ragazzo con il teschio se ne stava fermo, una mela che si rigirava tra le mani. La lanciava e la faceva ricadere, le dita rapide che mi ricordarono un prestigiatore al cui spettacolo avevo assistito da bambina.
-Un modo per prendermi in giro- mormorai.
Il ragazzo si strinse nelle spalle. La maschera da teschio si mosse.
-Se sei qui per umiliarmi vattene, non mi sembra una bella cosa accanirsi su... - una perdente? Cos'ero? Un singhiozzo mi sfuggì dalle labbra. Che ci facevo lì? Mi alzai e cercai di sistemarmi l'abito.
Il ragazzo come risposta azzannò la mela e la tenne tra le labbra carnose. Labbra da baciare.
Si avvicinò, la falcata decisa, familiare. Qualcosa mi si annodò nello stomaco. Un nodo che conoscevo. Si fermò a un soffio di me. La sua mano scivolò sul mio fianco. Il cuore batteva all'impazzata. Non era possibile.
-Sei bellissima
-Romeo
-Il tuo cavaliere- mi trasse a sé.
-Non qua, se Blake lo sa ti ammazza- ansimai. Un sorriso mi bruciò le labbra.
Romeo non diede segno di avermi sentita. Premette la mela contro le mie labbra. Restò bloccata tra le nostre bocche. La morsi. I denti affondarono nella polpa. Sentii la pressione, il corpo che tremava. La schiena si schiantò contro il muro, Alzai le mani, le feci scivolare sulle sue braccia, su...
Mi bloccò. Le dita mi afferrarono i polsi. Un gioco, compresi. Mi sfidava a divorare la mela. Dentro di me sorrisi. Ottimo, non avevo intenzione di perdere un'altra sfida, non quella sera. Morsi la mela. Lui la morse. Immaginai quei morsi sul mio corpo, immaginai che sensazione avrebbero dato sulla pelle, immaginai che segni avrebbero lasciato. Mezzelune rosse.
Morso dopo morso la mela diventava meno polposa. Il gusto m'invadeva la bocca, la gola, l'anima.
Romeo mi lasciò solo quando le nostre labbra si toccarono. Fui scossa da un tremito. Erano morbide. Labbra da mordere. Ci affondai i denti, il cuore impazzito, le mani che si aggrappavano alle sue. Dovevo sentire che era reale, solido, caldo. Non un sogno. Riconobbi il suo palmo ruvido. Una storia che conoscevo più di tutte le altre. Il mondo non mi sembrò più stretto, ma adatto a me, a noi due, come se potessimo viverci insieme. Legati. Quel filo rosso che ci univa. Ora e per sempre.
-Assolutamente perfetto- ansimai contro la sua bocca.
Lui rise. -Assolutamente perfetto- mi fece eco. Un codice già scritto tra di noi.
Risi. Era perfetto. E poi mi baciò.
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Laddove s'incontrano gli amanti (a Romeo and Juliette story)
ChickLitEx Non dire il mio nome Sarei stato felice ovunque purché fossi al suo fianco. Era il mio uragano. Mi capovolgeva e mi lasciava bocconi. Eppure non ci avrei rinunciato per nulla al mondo. Perché era il mio mondo. ❤️ Juliette Capulet non è mai stata...