Non ho ancora chiarito con Haru cosa sia successo l’altra sera, e nemmeno Grace ha chiesto niente. Forse si aspetta che le dica io come stanno le cose, oppure semplicemente pensa che sia tutto normale. Invece io continuo a ripensare a quei momenti, cercando di capire cosa significhino davvero, senza riuscire a parlarne con nessuno.
In piedi all’angolo della strada, aspetto Grace e Noah, e proprio in quel momento sento un rombo familiare. Mi volto e vedo la moto di Haru arrivare velocissima, come una scia nera tra le luci della strada. Mi sembra di riconoscerlo subito, ancora prima di vederlo chiaramente: il suo profumo inonda l’aria intorno a me, pungente e dolce insieme, riempiendo ogni respiro e facendomi dimenticare per un attimo dove mi trovo.
Lui non si ferma. Passa dritto, lo sguardo nascosto dietro il casco, e anche se sembra che mi abbia notato, non accenna neanche a rallentare. Lo osservo allontanarsi, con un misto di stupore e frustrazione. È come se quel passaggio veloce lasciasse dietro di sé una scia di domande: mi sta ignorando? Ha scelto di non fermarsi o... o è stato solo un caso? Cerco di scacciare questi pensieri, ma restano lì, a tormentarmi. Mi chiedo se sia possibile che Haru venga alla festa stasera e, in qualche modo, non riesco a togliermi di mente l’idea che ci sia anche lui.
Poco dopo, il rumore di un motore diverso mi fa voltare, e una Mercedes nera si ferma accanto a me. È Grace, con Noah al suo fianco, e dalle casse della macchina rimbomba una canzone di The Weeknd, One of the Girls. Salgo in macchina, cercando di scacciare l'immagine di Haru dalla mente. Grace è bellissima, il suo vestito rosso aderente scintilla leggermente sotto le luci della strada, mentre Noah, con la camicia bianca aperta, sprigiona un fascino rilassato che mi strappa un sorriso.
"Allora, Noah," dico, cercando di entrare nel clima della serata, "stasera hai deciso di fare strage di cuori? Il tuo profumo si sente già da fuori!"
Lui ride, mi strizza l’occhio, e Grace sorride complice. La tensione si scioglie, almeno per ora, mentre ci lasciamo alle spalle il tragitto per il locale. Appena arriviamo, l’atmosfera mi travolge, un misto di luci, musica e voci che mi risuona dentro, facendomi sentire stranamente diversa. Mi capita spesso, in posti così: anche se questi ambienti non sono del tutto “miei”, la musica e l’energia riescono a trascinarmi in un’altra versione di me, più audace, più libera.
"Balliamo?" suggerisco, e i ragazzi acconsentono subito. Ci muoviamo insieme sulla pista, e Noah si diverte a farci girare attorno a lui, quasi come in una danza improvvisata. La musica è un flusso continuo, e non ci fermiamo un attimo. Il DJ alza il volume, le luci pulsano, e sento che la serata sta davvero cominciando.
All'improvviso Grace mi si avvicina e mi urla all’orecchio, “Ivy, c’è Liam!”. Si mette dietro di me, mi prende per le spalle e mi fa voltare nella direzione in cui l'ha visto. Lui è seduto poco lontano, con il cellulare in mano e un’aria quasi malinconica. Sembra perso nei suoi pensieri, come se non si accorgesse neanche della musica o delle persone intorno a lui. Eppure, nonostante il suo sguardo cupo, resta incredibilmente attraente, con quel ciuffo biondo che gli ricade sul viso, dando un tocco morbido ai suoi lineamenti decisi.
"Vai a parlargli!" mi incita Grace, facendomi un leggero cenno con la testa.
Mi preparo mentalmente, prendendo un respiro profondo, e mi avvicino. "Sai," gli dico sorridendo, "riuscivo a vedere il tuo broncio fin da laggiù."
Lui solleva lo sguardo, sorpreso e contento allo stesso tempo, e la sua attenzione si concentra su di me. Si alza in piedi quasi di scatto e mi sorride. "Ti stavo proprio per mandare un messaggio, volevo sapere se ci saresti stata", mi confida, mostrando il telefono con il messaggio incompleto sullo schermo.
"Sono felice di essere nei tuoi pensieri", dico, con un sorriso che non riesco a trattenere.
"Già che ci sei... ti va di ballare? Sai, l’ultima volta non è andata proprio come speravo, quindi mi piacerebbe rimediare." Mi chiedo se ci sia un doppio senso nelle sue parole, se si riferisca a quel bacio, o magari a qualcosa di più.
Lui mi prende la mano, tirandomi delicatamente verso la pista. Intravedo Grace e Noah da lontano che mi fanno segno di andare avanti, di godermi la serata. Liam mi stringe a sé, mi fa girare in un movimento fluido e poi mi riporta tra le sue braccia. Rido, stupita.
"Non sapevo fossi un ballerino così bravo, signor Liam", gli dico, strizzandogli l’occhio.
"Ci sono molte cose che non sai di me, signorina", mi urla in tono malizioso, il sorriso incantatore.
Quando parte 7 Rings di Ariana Grande, prendo Grace per mano, e invito Liam ad avvicinarsi. Iniziamo a ballare in modo sfacciato e giocoso, ripetendo una coreografia che avevamo improvvisato qualche giorno prima a casa di Grace. I nostri capelli si muovono con i gesti sensuali, e Liam mi guarda mordendosi il labbro. Sento gli sguardi della folla addosso, e le urla di approvazione ci circondano, come se fossimo su un palcoscenico. Mi sento libera, potente, ma un’improvvisa ondata di timidezza mi assale e mi fermo.
Liam mi attira di nuovo a sé, sussurrandomi all’orecchio: “Sapevo che sapevi ballare, ma non immaginavo fossi così dannatamente affascinante”. I suoi occhi brillano di un’intensità che mi colpisce dritta al cuore.
Balliamo ancora per ore, perdendoci nella musica, finché vedo qualcosa con la coda dell’occhio. Haru è qui, tra la folla, e accanto a lui c’è Harper. Le sue mani sono su di lui, scivolano sul suo corpo come se fossero sole in mezzo alla folla. Lui mi vede, per un istante, ma distoglie lo sguardo, e un attimo dopo le sue labbra incontrano quelle di lei.
Un fastidio mi colpisce al petto, quasi fisico. Perché mi importa così tanto? Non dovrei provare nulla per lui, mi è vietato. Eppure, eccolo lì, così vicino eppure irraggiungibile. Scaccio il pensiero, e senza nemmeno pensarci mi avvicino a Liam e lo bacio. Le sue labbra morbide mi avvolgono, calde e sicure, e mi perdo nella sensazione di questo bacio, in cui le nostre lingue danzano insieme. Liam sa baciare in un modo che mi fa sentire al sicuro, eppure… non riesco a non chiedermi: Haru bacia allo stesso modo?
NO. Devo smetterla. Mi distacco leggermente da Liam, cercando di ritrovare lucidità, mentre dall’altra parte della sala vedo Haru far scivolare le mani sul corpo di Harper, le sue labbra che scivolano sul collo di lei.
Senza pensare, prendo la mano di Liam e lo trascino verso le scale che portano ai bagni del locale. Non so nemmeno io cosa stia facendo, ma so solo che ho bisogno di sentirmi più lontana possibile da tutto ciò che Haru rappresenta.

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the eclipse
RomanceIvy ha vissuto un'infanzia spezzata: abbandonata in un'auto sotto il sole cocente dalla madre dipendente, il suo fragile destino è cambiato per sempre quando una sconosciuta l'ha salvata, portandola via dal suo incubo. Ma le cicatrici del passato no...