CAPITOLO 3;

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                                    NICOLE:

Flashback
|parte due|
•ventesimo compleanno di Lucas• 

Finalmente ce l'abbiamo fatta.
Sarah è pronta. È bellissima e tutta profumata, farà perdere la testa a mio fratello ancora di più se è possibile.
E non so in quale angolo della villa sia finita, non la vedo da qualche minuto, mentre io sono in bagno a finirmi di farmi la piastra, per questa sera ho optato per delle onde morbide. Sarah ha iniziato l'opera, ma io poi ho voluto concluderla con le ultime ciocche.
Faccio le ultime onde ai capelli e quando spengo la piastra ammiro il capolavoro che mi ha creato Sarah e cavolo, lei ci sa proprio fare con queste cose, con piastre, trucchi, e così via, è bravissima, fa risultare anche me bella, quindi è tutto dire.
Vado nella mia camera e prendo il vestito argentato. Si, alla fine ho optato per questo modello, e non per le cose che dice Sarah, perché è il colore preferito di Chase, assolutamente, ma perché mi piace molto di più dell'altro, e poi lo trovo molto più adatto alla serata.
Lo indosso, ma quando arriva il momento di chiudere la cerniera che è di spalle non ci riesco da sola e provo a chiamare Sarah a gran voce essendo al piano di sopra devo per forza far così.

"SARAH."

Niente. Non mi risponde.

"SARAHAAAAAAAAAAAAAAA".

Nemmeno così. Ok provo con mamma.

"MAMMA."

Ok, ancora niente.

"MAMMAAAAAAAAAAAAAAAA".

Ma sono tutti sordi dentro a questa casa?
Sto per chiudere la porta della mia camera pensando a un modo come fare, ma ecco che dal nulla e dal corridoio appare l'ultima persona che avrei mai voluto vedere in questo momento.
Chase.
Ma non doveva venire a prenderci dopo per portarci direttamente alla festa?
Cosa ci fa a casa mia?
Più si avvicina alla mia camera e più posso notare quanto sia bello questa sera. Anzi, bellissimo.
Indossa un completo blu con delle righe bianche e sotto alla giacca indossa una maglietta nera.
È bellissimo. La sua bellezza non si può descrivere a parole. Potrebbe fare concorrenza al più bello divo di Hollywood, e lui vincerebbe, a mani basse, ma questo non lo saprà mai, non da me almeno.

"Si può sapere che ti urli? Tra un pò mi spaccavi i timpani ed ero anche al piano di sotto."

Ok, l'ho già detto quanto è stronzo?
No? Bene lo dico adesso.
La sua bellezza è al pari della sua stronzaggine.

"Veramente non cercavo te, cercavo Sarah o mia mamma, ma tu che ci fai qui, tra l'altro? Non dovevi venirci a prenderci dopo quando saremo andati direttamente alla festa?"

Ero ancora appoggiata alla porta semichiusa.

"Sarah è con tua e le sta facendo i capelli, ecco perché non ti hanno risposto, ma anzi, hanno mandato me per vedere cosa volevi, e per quanto riguarda il passaggio sono qui perché voi donne ci mettete un eternità a prepararvi, e ti pare che aspettavo tutto questo tempo in macchina? E così sono salito."

"Che fortuna".

"Già non dirlo a me, non mi fa piacere vederti anche prima della festa, già devo sopportarti tutta la mia vita, dai su, dimmi cosa devo fare."

Si è uno stronzo.

"No, niente, grazie, puoi tornare giù."

Sto per chiudergli letteralmente la porta in faccia, ma Chase è più veloce di me, e mette un piede un attimo prima che io riuscissi a chiudere la porta, cosi facendo si infila nella mia stanza e rimango sempre con il vestito della cerniera aperto e con le mani che riescono a tenere il vestito come meglio posso.

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