CAPITOLO 11;

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CHASE:

Nel primo pomeriggio mi ha chiamato il mio agente e mi ha chiesto se potevo recarmi in agenzia per risolvere un grande problema che si è venuto a creare questa mattina. Hanno provato a risolvere da soli, ma vogliono necessariamente il mio aiuto.
Così eccomi in macchina pronto per andare al lavoro anche nel mio giorno libero.
Appena entro dalla grande porta scorrevole automatica saluto la ragazza della reception, Chiara, che si trova all'entrata. È una ragazza cordiale, a modo e sempre disponibile. L'ambiente che mi circonda è confortevole con il suo stile del beige e sul marrone chiaro, hanno fatto davvero un ottimo lavoro con l'arredamento di questi uffici.
Mentre mi dirigo verso l'ufficio del capo mi tocco le labbra con la mano sinistra.
È passata una settimana dal matrimonio di mia sorella e del mio migliore amico, ed è una settimana che non faccio altro che pensare al nostro bacio, o meglio, ai nostri baci.
Non ho resistito.
Anche se sono fidanzato, anche se mi trovo bene con la mia nuova ragazza, ma quando mi sono ritrovato con la sua bocca a pochi centimetri dalla mia non ho saputo resistere. E ho ceduto.
Dopo tre anni le nostre labbra si sono rincontrate, si sono volute e si sono trovate, ma lei mi odia, come mi ha detto alla fine dei nostri baci, e io lo so. Lo so benissimo che mi odia.
E mi odio anch'io dopo aver causato l'incidente dove abbiamo perso nostro figlio, mi odio anch'io sapendo che per colpa mia è stata in coma, e mi odio per avergli tolto la possibilità di poter avere altri bambini.
Perchè dopo tutto quello che successo come se non bastasse, Nicole non potrà più avere figli, mai più, e la colpa è solamente mia.
Sono tre anni, tre fottuti anni che vivo con il senso di colpa, che la notte, ogni santa notte mi vengono gli incubi a causa di quel maledetto incidente.
Nicole è la persona che ha sofferto di più per la nostra storia.
Le ho tolto tanto, tantissimo, ma io mi sono tolto la pace.
Non avrei mai voluto farle del male.
Non avrei mai voluto farmi del male.
Non avrei mai voluto farci del male.
Ma adesso le cose stanno così, con noi due che ci odiamo, ma che ci attiriamo ancora due calamite indomabili.
E i baci che abbiamo avuto durante il matrimonio ne sono la prova.
Scaccio via questi pensieri opprimenti e busso alla porta di William Wilson, il mio capo.
Dopo un avanti da parte sua, apro la porta e me lo trovo seduto sulla sua sedia girevole dietro alla sua scrivania.

"È permesso?"

Chiedo prima di entrare.

"Ciao Chase, vieni entra pure e siediti."

Mi siedo davanti alla sua scrivania e aspetto che inizi a parlare.

"Purtroppo ho una brutta notizia.
Zendaya non potrà lavorare con te per la pubblicità di Dior."

Sono basito.
Era tutto pronto. Tutto organizzato.
Ero così felice di questo progetto con Zendaya.

"Come e perché? Era già tutto organizzato."

"Lo so, Chase, ma ha superato un provino importante ed è già voltata in America per girare un film con Leonardo di Caprio, ci ha anche pagato la penale, non ti preoccupare per quello, adesso il problema è un altro."

Il mio sogno è andato completamente in frantumi per colpa di Leonardo di Caprio. Ci tenevo tantissimo a fare questa pubblicità con Zendaya che è da sempre una delle mie attrice preferite, per non parlare poi della sua infinita bellezza. Si, ci sono rimasto male. Lo ammetto.

"In questo momento il nostro problema principale è riuscire a trovare chi sostituirà Zendaya, per questo ti ho fatto chiamare, per vedere se tu avessi qualche nome da proporre e visto che io ne ho già uno in mente, volevo sapere prima i tuoi nomi, poi vediamo se saranno disponibili e poi caso mai vediamo il mio."

"Non mi vuoi proprio dire a chi avevi pensato?"

Non capisco perché tutto questo mistero, onestamente.

"Te lo dirò, ma non adesso, ora dobbiamo vedere tutti gli altri nomi che abbiamo in mente, dai su, al lavoro, che non abbiamo tanto tempo a disposizione."

Doveva essere il mio girono di riposo, oggi, giusto? E invece sono qui, in agenzia a trovare la sostituta di Zendaya che ci ha dato buca all'ultimo minuto. Non solo il mio sogno più grande è stato distrutto, ma anche il mio girono di riposo.
Grazie Zendaya.
Ok, adesso mettiamoci al lavoro e rimbocchiamoci le maniche.

•••

Dopo due ore che a noi sembrano infinite non siamo riusciti a trovare una sostituta di Zendaya.
Abbiamo telefonato a mezzo mondo, ma nessuna è disponibile per la pubblicità del profumo Dior. Sono già tutti impegnati e con dei contratti in atto dal quale sarebbe impossibile svincolarsi.
Sono le 23.40 fuori è notte fonda ormai e ne io e ne tantomeno William abbiamo trovato la soluzione. Siamo nei guai seri.
Serissimi.

"L'ultima possibilità sarebbe quella che avevo in mente fin dall'inizio di questa assurda ricerca."

Dice buttando il pezzo di cartone della pizza in un cestino sotto la scrivania.
Verso le venti abbiamo pensato di ordinarci una pizza per cena, sapevamo benissimo che non ne saremo venuti a capo tanto presto. E infatti è stato proprio così.

"Cosa avevi in mente? Adesso me lo puoi dire".

"È una bomba per quanto mi riguarda, non ha mai fatto nulla nel mondo dello spettacolo, se accetterai sarò il primo a lanciarla in questo ambito. È bella, anzi, bellissima, è brava perché ho visto tutti i suoi provini e al momento non sta lavorando, perché come ho già detto non la conosce ancora nessuno, questa pubblicità sarebbe il suo trampolino di lancio, e i suoi occhi sono talmente ipnotici che ti farebbero guardare la pubblicità all'infinito."

Ho un brutto presentimento. Bruttissimo.

"Ho pensato a Nicole Wallace."

Se mi avesse dato un pugno in un occhio avrebbe fatto sicuramente meno male.

"Sei a conoscenza che Nicole è la mia ex e che al giorno d'oggi non siamo per niente in buoni rapporti? Lavorare insieme sarebbe un suicidio per entrambi, e sicuramente non daremo il massimo, perché ci odiamo."

Sono frustrato. Qualsiasi altra attrice o modella sarebbe stata meglio di Nicole, e non perché lei non sia brava, anzi, ci mancherebbe altro, ha un talento straordinario e merita di sfondare, ma non con questa pubblicità e non accanto a me.
Litigheremo per tutto il tempo. Già lo so.
Ci conosco. E non dopo quello che è successo al matrimonio, non dopo quel bacio.
No, no, no, no, no e ancora no.

"Chase, siamo stati tutto il giorno a lavorare, a cercare questa benedetta modella o attrice che prendesse il posto di Zendaya eppure hai visto anche tu che non l'abbiamo trovata, Nicole sarebbe l'unica all'altezza, ovviamente sempre se accetta. Non sappiamo niente se per lei andrà bene oppure no, è solamente una nostra idea, avrà dei problemi a lavorare con te, se li hai tu, immagino che ce l'avrà anche lei.
Dormiamoci su, andiamo a casa, adesso siamo stanchi, e domani a mente fredda decideremo cosa fare, magari chiameremo anche il manager di Nicole per vedere se sarà una cosa fattibile. Adesso, però, andiamocene a casa, e dormici su, magari la notte porta consiglio."

Sbuffo sonoramente per l'idea di William. Non sono per niente d'accordo con questa soluzione, ma forse ha ragione lui, forse, dormirci su potrebbe farmi ragionarci meglio.
Anche se ne dubito.

"Buonanotte Chase, e non partire prevenuto, magari il vostro odio vi farà fare grandi cose."

Vi farà grandi cose.

"Buonanotte William a domani."

Usciamo insieme dall'agenzia e ognuno prende la sua strada.
So già che qualsiasi cosa deciderò me ne pentirò, amaramente.

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