Capitolo 10:gioco

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Victoria si svegliò il giorno successivo con un sorriso sulle labbra. Il pomeriggio passato con Kenan le aveva lasciato una sensazione di leggerezza e sicurezza che non provava da tempo. La loro conversazione era stata sincera e intima, e finalmente si sentiva pronta ad abbattere alcune delle barriere che aveva costruito attorno a sé.

Il telefono vibrò, interrompendo i suoi pensieri. Era un messaggio di Andrea Cambiaso: "Colazione al solito posto? Federico ci raggiunge anche lui."

Victoria rispose velocemente con un "Ci sono!", e si alzò per prepararsi. Dopo una doccia rinfrescante e un abbigliamento casual - jeans e una maglia bianca morbida - uscì di casa e si diresse verso il caffè all'angolo che ormai era diventato una tappa fissa per lei e alcuni dei giocatori.

Appena entrata, l'odore del caffè appena macinato e dei cornetti caldi la avvolse. Andrea era già seduto a un tavolo vicino alla finestra e le fece un cenno. "Buongiorno, star della musica!" scherzò, con quel sorriso contagioso.

"Buongiorno, campione!" rispose lei con una risata, sedendosi accanto a lui. "Dov'è Federico?"

"Sta arrivando. Sai com'è, ha sempre bisogno di cinque minuti in più."

Poco dopo, Federico entrò nel locale, con i capelli arruffati e un'espressione ancora assonnata. "Ecco, e non ho nemmeno fatto tardi," disse con un tono divertito mentre si sedeva e ordinava un cappuccino.

La conversazione si spostò subito sulla prossima partita che la Juventus avrebbe giocato e sulle preparazioni in corso. Andrea e Federico raccontavano aneddoti degli allenamenti e delle sfide interne tra i giocatori, facendo ridere Victoria. L'atmosfera era leggera, amichevole, e le faceva dimenticare le preoccupazioni e le insicurezze.

"Quindi, Victoria," iniziò Federico con un sorrisetto curioso, "cosa farai questo pomeriggio?"

Victoria alzò un sopracciglio. "Pensavo di rilassarmi un po' e lavorare su qualche nuovo brano. Perché?"

Federico scambiò uno sguardo con Andrea. "Stavamo pensando di fare un giro al parco con gli altri ragazzi. Un po' di calcio improvvisato, rilassato. Ti va di unirti?"

Lei sorrise. "Perché no? Anche se non garantisco di essere brava come voi."

Andrea le diede una leggera pacca sulla spalla. "Non importa, sarà divertente!"

Il pomeriggio arrivò in fretta, e il parco era pieno di risate e voci allegre. Victoria si sentì parte di quella piccola comunità, mentre giocava e scherzava con i ragazzi. Kenan era tra loro, e ogni tanto i loro sguardi si incrociavano, seguiti da sorrisi leggeri.

A un certo punto, durante una pausa, Kenan si avvicinò a lei con una bottiglietta d'acqua in mano. "Ti stai divertendo?" chiese, il tono complice.

"Sì, molto più di quanto pensassi," rispose Victoria, prendendo la bottiglia e sorseggiando un po' d'acqua. I loro occhi si incontrarono di nuovo, e stavolta c'era una comprensione silenziosa tra di loro, un'intesa che cresceva lentamente ma costantemente.

"Bene, perché ho intenzione di continuare a sorprenderti," disse Kenan con un sorriso enigmatico.

Victoria rise, sentendo il cuore battere un po' più forte. Forse, pensò, quel nuovo inizio a Torino le stava regalando qualcosa di più di quanto avesse mai immaginato.

Danza sotto le stelle ~kenan Yildiz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora