Kenan si sedette sul bordo della panchina del campo d'allenamento della Continassa, l'aria del mattino che portava con sé un senso di freschezza ma anche un filo di inquietudine. Da quando era rientrato dallo studio di Victoria la sera prima, il pensiero di quel bacio lo tormentava, alternando momenti di euforia a dubbi pesanti."Non sembri proprio in forma, amico," disse una voce familiare alle sue spalle. Federico Chiesa, con il solito sguardo vivace e curioso, si avvicinò, passando un asciugamano sulla fronte sudata. Il sole iniziava a farsi sentire, ma l'espressione di Kenan era ciò che aveva attirato l'attenzione del compagno di squadra.
"Sto bene," mentì Kenan, anche se il sorriso tirato tradiva le sue parole.
"Kenan, conosco quello sguardo," intervenne Andrea Cambiaso, sedendosi accanto a loro e lanciando una bottiglietta d'acqua a Chiesa. "È lo stesso che avevi l'anno scorso quando ti sei perso per quella ragazza di Milano. Solo che stavolta sembra più serio."
Kenan sospirò, abbassando lo sguardo sulle sue mani intrecciate. "Non è così semplice," ammise alla fine. "Victoria... È diversa. E ieri sera, beh, è successo qualcosa."
Federico Gatti, che passava in quel momento e aveva captato parte della conversazione, si fermò con un sorrisetto. "Oh, allora ci siamo. È finalmente successo qualcosa tra voi due?"
Kenan si passò una mano sul viso, accennando un sorriso stanco. "Sì, ci siamo baciati. Ma poi lei si è allontanata, come se avesse paura di quello che stava accadendo. E io non so come interpretarlo. Sembra che stia cercando di proteggere qualcosa di importante per lei... forse la sua carriera, la sua indipendenza."
Federico Chiesa si lasciò cadere accanto a Kenan, dandogli una pacca amichevole sulla spalla. "Sai, le persone che hanno grandi ambizioni spesso si trovano a dover scegliere tra il cuore e la testa. E a volte, hanno solo bisogno di qualcuno che capisca il loro caos senza mettergli pressione."
Andrea Cambiaso annuì, aggiungendo con un tono più riflessivo: "Ma non puoi farle sentire che sei un ostacolo. Se le dimostri che sei lì per supportarla, senza pretendere troppo, magari le dai la sicurezza di cui ha bisogno."
Kenan rimase in silenzio per un attimo, assorbendo le parole dei suoi amici. "Non voglio essere un problema per lei," mormorò, quasi più a se stesso. "Ma allo stesso tempo, non posso ignorare quello che sento."
Federico Gatti, che di solito scherzava su tutto, si fece insolitamente serio. "Kenan, a volte le cose più difficili da gestire sono quelle che valgono di più. Se lei è importante per te, trova un modo per farle sapere che la rispetti e la comprendi, anche se non sa ancora cosa vuole."
Un sorriso di gratitudine si disegnò sul volto di Kenan. Quelle parole semplici, venute da un gruppo di ragazzi che spesso si prendevano in giro a vicenda, gli diedero un senso di pace temporanea. Forse non aveva tutte le risposte, ma sapeva di avere persone al suo fianco che lo sostenevano.
L'allenatore chiamò l'inizio della sessione, e il gruppo si alzò. Federico Chiesa gli diede un ultimo colpetto sulla schiena. "Ehi, qualsiasi cosa accada, sai che siamo qui, no? Ora vai a dribblare qualche avversario e dimentica tutto per un po'."
Kenan annuì, il peso nel suo petto leggermente più sopportabile. Forse non sapeva come sarebbe andata con Victoria, ma sapeva che avrebbe fatto del suo meglio per non complicare le cose. E mentre correva sul campo, con il sole che brillava sopra Torino, sentì che, forse, tutto sarebbe andato per il meglio.
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Danza sotto le stelle ~kenan Yildiz~
Storie d'amoreVictoria Allegri, una cantante rapper di 18 anni, torna definitivamente a Torino dopo aver vissuto due anni a Milano per lavoro. La festa di bentornata, organizzata dal padre Massimiliano Allegri, è l'occasione perfetta per incontrare i nuovi giocat...