Capitolo 21: incertezze

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Il silenzio che seguì il loro bacio era carico di emozioni non dette, come se entrambi stessero cercando di decifrare cosa fosse appena successo. Victoria si allontanò leggermente da Kenan, il respiro ancora affannato, gli occhi fissi sul suo volto, cercando un indizio, una reazione, qualcosa che potesse spiegarle quel momento.

Kenan sembrava più calmo di lei, ma nei suoi occhi c'era una scintilla che non poteva essere ignorata. Forse anche lui non sapeva cosa fosse successo, ma non c'era rimpianto, solo una certa tranquillità che non riusciva a decifrare.

"Non lo so..." disse Victoria, parlando più a se stessa che a lui. La sua mente stava cercando di rimettere insieme i pezzi di una serata che si stava rivelando molto diversa da quanto previsto. "Non doveva succedere così."

Kenan la guardò, il sorriso che gli sfiorava le labbra non era di scherno, ma di comprensione. "A volte succede," rispose con un tono tranquillo, ma fermo. "Non sempre possiamo prevedere cosa succederà."

Victoria si passò una mano tra i capelli, sentendo un mix di emozioni che la travolgevano. La sua mente era occupata dal pensiero che, forse, stava complicando le cose. Aveva appena iniziato a capire che il suo posto a Torino, con lo studio, il lavoro, e la nuova vita che stava cercando di costruire, avrebbe dovuto essere la sua priorità. Eppure, con Kenan, tutto sembrava così confuso. La sua vita professionale, la sua crescita come artista... cosa significava tutto questo ora che c'era lui?

"Non voglio che questo complicasse tutto," disse, guardandolo negli occhi. "Ho appena cominciato a concentrarmi sulla mia musica. Torino, lo studio, i miei obiettivi..."

Kenan annuì, ma non la interruppe. "Capisco," disse semplicemente, come se non fosse sorpreso dalla sua risposta. "Non volevo che succedesse neanche a me."

Era strano sentirlo dire quelle parole, come se fossero due che stavano vivendo qualcosa che non avrebbero voluto ma che, nel momento stesso, non potevano negare. Victoria si sentiva vulnerabile. Non riusciva a capire se stesse dando troppa importanza al momento, ma non riusciva a scrollarsi di dosso quella sensazione di incertezza.

"Vuoi... vuoi ancora sentire la traccia?" chiese, cercando di deviare l'attenzione dalla situazione che stava diventando troppo tesa.

Kenan sorrise, un sorriso genuino, senza alcun tipo di malizia. "Certo, facciamo sentire a me questa meraviglia di traccia che hai creato."

Victoria tornò alla sua postazione e fece partire di nuovo il beat. La traccia scivolò nell'aria, il basso che ora suonava potente e preciso, la voce rap che dominava ogni battito del cuore. Ma il suo pensiero era ancora fisso su quel bacio, su come le labbra di Kenan avessero scosso il suo equilibrio e sulla domanda che ora aveva in mente: cosa succederà adesso?

Kenan ascoltò in silenzio, apparentemente assorto nella musica, ma Victoria sapeva che lui stava riflettendo tanto quanto lei. Il beat sembrava accompagnare i suoi pensieri, come se fosse il linguaggio che meglio riusciva a esprimere quel momento tra di loro.

Dopo qualche minuto, Kenan alzò lo sguardo e le sorrise di nuovo, ma questa volta con un sorriso che sembrava più sincero, come se avesse accettato quella tensione che li circondava.

"Mi piace," disse semplicemente, un tono che non sembrava fare altro che confermare quello che già sapeva. "Hai talento, Victoria."

Victoria lo guardò un attimo, il cuore che si calmava, ma le sue mani tremavano ancora, come se non riuscisse a liberarsi completamente da quella sensazione che il suo mondo stesse cambiando. "Grazie," rispose, senza davvero riuscire a comprendere se era grata per il suo complimento o per il fatto che, nonostante tutto, le parole di Kenan la facevano sentire meno persa in quell'incertezza.

I minuti passavano, e Victoria si accorse che il tempo stava scivolando via più velocemente del previsto. Non sapeva bene cosa fare, ma sentiva che non poteva stare lì troppo a lungo. La sua vita stava prendendo una direzione, e doveva restare concentrata. Eppure, qualcosa dentro di lei la spingeva a restare, come se avesse bisogno di avere ancora una conferma, di sapere che quel momento non fosse solo un'improvvisa distrazione.

"Kenan..." iniziò, ma lui la interruppe, alzandosi e avvicinandosi.

"Non è un addio, Victoria," disse, come se avesse letto i suoi pensieri. "Non ci sarà mai un addio tra di noi. Ma devi fare quello che è giusto per te. Se significa concentrarsi sulla tua musica, fallo."

Le sue parole la colpirono. Non era un uomo che cercava di fermarla, non cercava di tenerla in qualche modo legata a sé. Lui voleva che fosse libera.

"Non è facile," rispose lei, la voce più fragile. "Ho sempre dovuto lottare per ottenere quello che voglio. E ora, tutto è più complicato."

Kenan si avvicinò ancora di più, il volto serio, ma con un'espressione che non aveva paura di affrontare quelle difficoltà insieme. "Non complicare troppo. A volte le cose si sistemano da sole, quando meno te lo aspetti."

Victoria gli lanciò uno sguardo, ma la tensione che c'era tra di loro non se ne era andata. Anzi, sembrava ancora più forte, ma in un modo diverso. Più intima, forse.

"Per ora, concentrati sulla musica," disse Kenan, con un sorriso che sembrava volere rassicurarla. "Il resto verrà."

Victoria annuì lentamente, ma nel profondo sentiva che quella conversazione era solo l'inizio di qualcosa che sarebbe stato molto più complesso di quanto immaginasse.

"Ci vediamo domani," disse infine.

Kenan le sorrise un'ultima volta. "Sì, domani."

Quando la porta dello studio si chiuse dietro di lui, Victoria rimase lì, nella solitudine della stanza, con la traccia che continuava a suonare in sottofondo. Ma ora, più di prima, sentiva che quella musica non parlava solo di rap. Parlava di loro, di quello che stavano vivendo, di tutto ciò che doveva ancora venire.

Danza sotto le stelle ~kenan Yildiz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora