"Un'altra imita te nei tuoi languori
E nei pallori tuoi di quando, stanca,
Ce l'hai con me perché ho gli occhi beffardi. - Paul Verlaine".Entrammo in ascensore in silenzio facendo finta di niente, stando bene attenti a rimanere lontani come se quello che avessimo sentito entrambi non fosse mai accaduto. E come se avvicinandoci anche solo di un millimetro in più, avremmo potuto prendere fuoco.
Il piano era stato fatto, e nonostante non fossi mai stata una che prediligeva la violenza, avevo capito che a volte era necessaria.
A volte per salvarci eravamo costretti a fare delle cose che andavano contro la nostra indole e ai nostri principi morali, ma con una pistola fredda infilata nel bordo delle mutandine ed Harry al mio fianco, quella situazione aveva un qualcosa di eccitante. Guardai sullo schermo i numeri che aumentavano in ordine crescente e sentii nuovamente l'adrenalina percorrere il mio corpo man mano che ci avvicinavamo all'ultimo piano.«Fai attenzione».
Mi ammonì Harry non appena le porte si aprirono e lo vidi fiondarsi al di fuori di esse veloce come un fulmine. Io feci lo stesso e andai dalla parte opposta, alla ricerca di William.Mi ritrovai a cercarlo in mezzo ad una folla di ricconi ammassati in ogni angolo di quel locale, e quando pensai di averlo individuato, mi avvicinai di più per scoprire che fosse intento a parlare insieme a Vanessa.
E sembrava che tra loro due ci fosse abbastanza confidenza, a giudicare dal modo in cui rideva e dalla mano di lei posata sopra alla sua spalla. Feci finta di niente, ero pronta a fare dietrofront per cambiare direzione, ma entrambi si accorsero di me e si ricomposero.«Ciao Ade!» esclamò lei aprendo le braccia e venendo verso di me per abbracciarmi.
Non sapevo fosse tornata, e non avevo nemmeno visto Aiden quella sera. Ricambiai l'abbraccio e mi stampai un sorriso in faccia.
«Come stai? Ho saputo di tua madre...» le dissi educatamente.
«Grazie per averlo chiesto, é stata una settimana davvero pesante... e non voglio parlare di questo.» sospirò prendendomi la mano. «Non é facile pensare a mia madre, ai bambini e a mio marito che ha appena perso suo fratello.» disse come se non fosse una cosa ovvia.
«Posso immaginare e mi dispiace molto, per Richard e per tutto.» replicai sinceramente sotto al suo sguardo indagatore.
Passò gli occhi dal mio viso al mio vestito un paio di volte, e poi il suo viso tornò normale e mi sorrise.«Dovrebbero esserci più persone come te, Ade.» mi adulò facendomi una carezza sul viso.
Lo trovai molto strano.«Sei venuta da sola?» le domandai guardandomi attorno.
«Sì, Aiden non se la sentiva di venire, lo capisco... ma almeno io devo mantenere le apparenze.» mi spiegò.
La guardai e pensai che il suo modo di mantenere le apparenze non fosse proprio quello a cui pensavo io. Non ero una stupida.
Avevo capito fin da subito che ci fosse qualcosa fra William e Vanessa, e molto difficilmente mi sbagliavo su quest'ambito. Si trattava solo di capire se si fossero appena conosciuti o se si conoscessero già da prima di quella sera.
Ricordai però, che William mi domandò se Aleks fosse Aiden, quindi l'istinto mi portò a pensare che era più probabile che si conoscessero già, o per lo meno, che lui conoscesse già Vanessa.Non feci nemmeno in tempo a pensare bene e a fare mente locale, che William ci raggiunse con un sorriso.
«Pensavo che te ne fossi andata...» fece un mezzo sorriso e si portò le mani nelle tasche.«No, ma credo che lo farò a breve.» replicai guardandolo e Vanessa si scusò frettolosamente prima di allontanarsi da noi. Eravamo soli. «Però se ti va, puoi sempre venire con me... magari in un posto tranquillo in cui possiamo parlare.» gli proposi avvicinandomi a lui e con le mani presi ad aggiustargli il colletto della camicia.
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VENOM
Фанфик(In fase di scrittura... 🖊) Se qualcuno ci avesse visti al di fuori, saremmo sicuramente stati due aure oscure della stessa identica tonalità di nero, che spiccavano in mezzo al candore bianco degli angeli, vagando in un paradiso che fingevamo ci a...