"Delle prigioni che ho abitato, di tutte possedevo la chiave. - Aldo Penna"
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After Dark di Mr.Kitty rimbombava a tutto volume nelle mie orecchie mentre camminavo sulla West 45th a Times Square. Le nuvole si mischiavano al cielo che sarebbero stato plumbeo ancora per poco, facendosi strada tra gli spazi creati dai grattacieli, mentre piccole e sottili gocce di pioggia inumidivano il cemento delle strade e i parabrezza delle auto che passavano dove possibile. Le vacanze di Natale erano iniziate, le strade erano gremite di turisti provenienti da ogni parte che si dirigevano verso l'incrocio del mondo per godersi il caos incentrato in quel punto e la magia dei maxi schermi a led che ricoprivano gran parte di quegli edifici.
Passare di lì mi causava sempre un certo tipo di euforia, nonostante ci fossi abituata, specialmente durante il periodo natalizio in cui c'erano cascate di luci colorate, decorazioni e alberi addobbati ovunque. Passare di lì, avrebbe dovuto provocarmi quella solita sensazione familiare di calore, quella che nasceva come un puntino luminoso nello stomaco che man mano si espandeva all'interno di tutto il corpo rendendomi euforica.
Invece era tutto confuso per me.
Ero certa di stare guardando quello splendido scenario, ma di non essere presente né in quel luogo e né a me stessa in quel momento.
Lo stavo solo guardando con gli occhi.
A quel punto, iniziai a chiedermi se la vita avesse deciso di togliermi lentamente anche quei minimi sprazzi di emozione, quei pochi che non si erano assopiti, quelli che si avvicinavano di qualche spanna alla felicità.
Mi sentivo come se fossi stata buttata per sbaglio dentro ad una lavatrice dalla centrifuga troppo potente. La testa continuava a viaggiare per conto suo e le volte in cui riuscivo a premere l'interruttore off erano diventate poche.
Tra tutto quel marasma di pensieri e tra le cose che erano successe, l'unica cosa di cui ero certa in quel momento era che incontrare Aiden fosse totalmente sbagliato.
Eppure, consapevole masochista e indifferente, continuavo a camminare senza indugio verso la mia destinazione.Era bastato un breve scambio di messaggi con Olivia per fare in modo che avessi avuto un alibi in caso di bisogno.
Il secondo a distanza di pochissimo tempo.
Di certo non andavo orgogliosa del fatto che fossi diventata una bugiarda patologica che ingannava chiunque avesse attorno, ma in quel caso non avevo nessun'altra scelta se non quella di continuare ad essere recidiva.
Ormai era tutto fin troppo facile.
Era diventato semplice mentire.
Ma se c'era una cosa che avevo imparato era proprio questa: le bugie tenevano lontani tutti dai tuoi affari, costruivano attorno a te una barriera invalicabile e ti accoglievano grate tra le loro braccia, perché infondo eri tu ad averle create. Ti cullavano, e prendendoti per mano ti facevano strada verso un luogo così familiare, ma tanto quanto effimero e illusorio sarebbe stato il lasso di tempo in cui ti saresti sentito protetto.
Se era vero che l'onestà ripagava sempre, allora la menzogna doveva essere pagata il doppio e con il tuo sangue.Quindi sì: lo avevo imparato, è vero, ma francamente non avevo mai sentito il bisogno di praticarlo.
Saltuariamente era capitato che mi domandassi se fossi una cattiva persona e se avessi dovuto cominciare ad imboccare quella che viene più comunemente chiamata come la retta via, che avrebbe affievolito tutto l'insieme dei peccati che avevo commesso.
La risposta?
La risposta era che l'idea della vera redenzione era sopravvalutata per persone come me, che vivevano una vita al limite banchettando sul tavolo cosparso di sangue innocente di chi aveva pagato, e senza alcun rimorso nel farlo. La verità era che avrei potuto ripetermi mille cose, avrei potuto provare perfino a indurmi a forza i sensi di colpa, come una pillola troppo grande che fatica ad essere ingoiata... ma alla fine di tutto, quando mi guardavo allo specchio onestamente non provavo disgusto.
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VENOM
Fanfic(In fase di scrittura... 🖊) Se qualcuno ci avesse visti al di fuori, saremmo sicuramente stati due aure oscure della stessa identica tonalità di nero, che spiccavano in mezzo al candore bianco degli angeli, vagando in un paradiso che fingevamo ci a...