Capitolo 7. "Just The Way I'm Not."

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Capitolo 7.

Giorno 6000.

Non sono sola quando mi sveglio il giorno dopo. Apro gli occhi, scacciando via i residui di sonno, e vedo che qualcun altro sta dormendo accanto a me. La mia sorellina più piccola. Cassie.

Ha soltanto sette anni e, in qualche modo, la sua figura mi ricorda vagamente la sorella di Camila. Me ne ha parlato solo una volta ma non m'interrogo sul perché mi sia rimasta in mente, pur non avendola mai conosciuta.

Io mi chiamo Bennett Way. Sento prudere una guancia e la gratto sentendo sotto le dita un accenno di barba ispida.

Realizzo di trovarmi nella città di Ally, a un paio d'ore da quella di Camila.

Ally. Cosa succederebbe se la rivedessi a scuola oggi o in giro? Riuscirebbe a riconoscermi? Rabbrividisco un momento. E se Ally fosse un'amica di Bennett? Non voglio nemmeno pensarci.

Cassie si muove tra le mie braccia. È piccola e si stringe più vicina al mio petto.

<< Cass? È ora di alzarsi >> sussurro mentre una lama di luce penetra nella stanza a segnalare l'inizio della mattinata.

<< Uhm... >> ricevo come risposta.

Cassie apre gli occhi in uno sfarfallio di ciglia e mi sorride.

<< Grazie per avermi fatto dormire qui, fratellone >> dice saltando giù dal letto.

Sorrido. Un moto di tenerezza mi attraversa. Non è un sentimento che appartiene a Bennett, è mio. Ma intuisco che tra i due dev'esserci davvero un bel rapporto perché il sorriso sul mio volto è spontaneo.

Questa è una cosa che ho notato da quando il mio corpo si è letteralmente strappato da quello di Ally Brooke: io ho il controllo maggiore sulla vita della persona in cui mi trovo, ma lei è altrettanto reattiva. Se Bennett Way si concentrasse abbastanza e facesse appello a tutte le sue forze emotive e fisiche, potrebbe perfino respingermi. Potrebbe plasmare i miei pensieri con i suoi fino a confonderli del tutto. Potrebbe prendere tanto il controllo quanto me.

Ma perché solo adesso? Perché non sono mai riuscita a capirlo prima?

Beh forse perché prima non avevo un corpo mio. Non esito a capire che sono stati i sentimenti che nutro verso Camila ad aiutarmi a crearlo.

Quando passi da un'esistenza a un'altra, quando cambi vita ogni giorno, il solo pensiero di fermarsi più a lungo è spaventoso e inaccettabile. Non senti davvero il bisogno di qualcosa del genere. Ti limiti ad apprezzare la quotidianità e, con essa, anche i giorni semplicemente vuoti. Anzi, ti batti proprio per quelli. Per fare in modo che nulla cambi in una persona. Ma quando trovi la tua ragione per farlo, per cambiare, quando trovi qualcosa per cui valga la pena lottare... allora sì. Allora senti il bisogno divorarti dall'interno.

Cassie salta giù dal letto e corre in camera sua per prepararsi. Mi passo una mano tra i capelli scompigliati e corti, prima di mettermi al computer. C'è un messaggio da parte di Camila.

"L,

vorrei davvero poterti credere, ma non so come fare. Stamattina mi sono svegliata continuando a pensare che si trattasse solo della mia immaginazione... ma so che non è stato così.

Camila."

È un barlume di speranza quello che sento nel mio petto? Ero terrorizzata che Camila potesse semplicemente decidere di ignorare e dimenticare quello che era successo ieri. Con il passare del tempo le sarebbe sembrato soltanto uno strambo incontro con qualcuno che dichiarava cose impossibili. Ma ha scelto di non farlo. Ha scelto di non ignorare ciò che il suo istinto le comunica. Ha scelto d'iniziare a fidarsi – almeno delle mie parole, di me non sono sicura -.

Who Are You? [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora