Capitolo 13.
Giorno 6012.
"L,
credo di ricordare tutto. Dove ti trovi oggi? Preferirei parlare di persona invece di scriverti. Dimmi se e dove possiamo vederci.
Camila."
Sono distante circa due ore da lei quando ricevo il suo messaggio. Le rispondo scrivendole dove mi trovo e dove vederci subito dopo la scuola. Sono nel corpo di Allan Summers. Sono giorni che tento e spero di potermi risvegliare nel mio vero corpo, ma fino ad ora non ha funzionato. Non ho ancora realmente capito come funzioni tutta questa storia, ma non ha funzionato. Devo trovare un modo.
Allan è un tipo affascinante, ha un mucchio di amici che gli vogliono bene, è un fanatico dei videogiochi e parecchie ragazze vorrebbero uscire con lui. Trovo tutto in un solo accesso. La mente di Allan sembra debole, come se lui non ponesse alcuna resistenza alla mia presenza; non sento nessun ronzio alle orecchie, nessun tumulto dentro di me. Allan è quieto, accetta di lasciarmi interferire con la sua vita per un giorno intero.
Arrivo di fronte al parco dove Camila mi ha chiesto d'incontrarci, sono così ansiosa da non riuscire a fare a meno di osservare il luogo attorno a me. Ci siamo incontrate a metà strada questa volta, e nonostante io non abbia mai visto questo posto, Allan sembra conoscerlo.
Sto per entrare quando la spalla di qualcuno impatta contro la mia schiena.
<< Oh...scusami, sono così distratta oggi... ti ho fatto male? >>.
Non ho bisogno di voltarmi per riconoscere la sua voce. So che si tratta di lei ancora prima di incrociare i suoi occhi mozzafiato.
<< Camila >> la chiamo e il suo sguardo subito saetta alla ricerca del mio viso.
Noto un'ombra di delusione attraversare le sue iridi; sperava che fossi nuovamente io.
Accenno un sorriso triste perché immagino come debba sentirsi. Vorrei che non sperasse inutilmente e vorrei poter essere me, ma è una promessa che non sono sicura di poter mantenere. Non posso illuderla in modo così crudele.
<< L? >> domanda per essere certa.
Annuisco.
Non mi da il tempo di nulla che me la ritrovo tra le braccia. Mi stringe senza che io l'abbia chiesto e sospira. Mormora qualcosa contro il mio petto, in un primo momento non capisco le sue parole, ma poi i sussurri si fanno meno confusi.
<< Non continuare ad andare via. Torna da me, ti prego >>.
Inspiro e sento gli occhi pizzicarmi a causa delle lacrime. Le ricaccio indietro e circondo il suo corpo esile.
Per la prima voltami domando se sia giusto continuare ad agire in questo modo, o se il modo migliore di renderla felice sarebbe lasciarla andare.
STAI LEGGENDO
Who Are You? [Camren]
Fanfiction"Da quando sono nata mi sveglio ogni giorno in un corpo diverso. Per un giorno, solo per uno, prendo in prestito la vita di qualcun altro. Nuova famiglia, nuovi amici, nuova casa e nuova scuola. La mia vita? Quella non esiste. E' una mera illus...