Capitolo 19. "Go away or go home."

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Giorno 6022.

Il giorno dopo mi sveglio ancora a casa di Mike. Lui è uscito per andare a lavoro, Taylor e Chris sono a scuola, l'unica persona presente in casa è Clara.

Mi rivolge un sorriso quando mi vede scendere dalle scale con i capelli arruffati e un'espressione assonnata. Mi chiedo se è lo stesso sorriso che rivolge ai suoi figli quando si svegliano la mattina. 

Nei suoi occhi trovo la sincerità e la riscopro anche nei suoi gesti: non sta facendo un favore a suo marito, non sta sopportando semplicemente la mia presenza... mi fa sentire come se invece fossi anche io parte della famiglia.

Senza bisogno che io dica nulla, fa scivolare un piatto con sopra un paio di pancakes con lo sciroppo d'acero e del succo di frutta. Non mi aspetto che si sieda a tavola a guardarmi consumare la mia colazione, ma lo fa e la cosa non m'infastidisce. Solitamente odio essere fissata dalle persone, ho la sensazione che i loro occhi vadano sempre alla ricerca di qualcosa di più, come se si aspettassero di vedere in te qualcosa di diverso di una semplice persona.

Clara non è così. Mi fissa, ma il suo sguardo non è indagatore o accusatore, è genuinamente curioso, come se fosse in attesa di vedermi compiere la prossima mossa.

<< Lauren? >> mi chiama.

È la prima volta che pronuncia il mio nome, mi rendo conto che Camila e Mike sono state quasi le uniche due persone ad averlo mai detto.

<< Sì? >> sollevo timidamente la testa.

I suoi occhi mi stanno scrutando gentilmente.

<< Com'è? >> domanda cautamente, quasi avesse paura di offendermi o irritarmi con la domanda.

Inghiotto il boccone che ho in bocca perché so già cosa sta per chiedermi.

<< Com'è cosa? >>.

<< Passare da un corpo ad un altro... vivere la tua vita >>.

Quindi Mike gliel'ha raccontato. Non mi arrabbio alla realizzazione, sono solo molto sorpresa che Clara si sia presa del tempo per crederci davvero, soprattutto perché lei mi ha soltanto vista come Lauren. Sempre come Lauren.

Tutto ciò che ho sempre voluto è stato una vita normale, una famiglia e sentire i giorni scorrere lentamente; per molte persone non è nulla di anormale e forse alcuni di loro crederebbero di poter essere felici nella mia condizione, ma non funziona così.

Quando non hai delle radici e non puoi lasciarne crescere qualcuna è difficile pensare alla mia condizione come una di libertà.

Scrollo le spalle.

<< Dopo tutto questo tempo ho anche smesso di chiedermelo. Impari a far caso ai dettagli, anche quelli più piccoli; impari a capire meglio le persone guardandole dall'interno... ma allo stesso tempo ti perdi tutto il resto: non hai idea di come sia vivere per più di un giorno nella stessa famiglia, né cosa significhi essere guardato con orgoglio dai tuoi amici o i tuoi genitori >>.

<< Ma adesso non è più così >> riprende.

Le lancio un'occhiata confusa.

<< Che vuoi dire? >>.

Lei sospira e congiunge le mani, un accenno di sorriso è ancora dipinto sulle sue labbra.

<< So che Mike vorrebbe che tu venissi a vivere qui con noi >>.

Deglutisco a fatica il cibo che sto masticando e i miei occhi si spalancano nell'udire le sue parole.

<< C-come? >>.

Who Are You? [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora