Epilogo.

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Giorno 6389. (Un anno dopo)

<< Camz? >> busso alla porta.

Nessun rumore dall'interno della stanza.

Riprovo.

<< Camila? >> ancora nulla.

Abbasso la maniglia con delicatezza e apro la porta, all'interno della stanza scorgo la figura di Camila rannicchiata sul letto con le ginocchia al petto e il viso immerso tra esse.

Mi avvicino piano per non spaventarla e le poso una mano sulla schiena accarezzandola.

Camila sussulta e solleva il viso di scatto.

<< Ehi... >>.

<< Ehi >> ricambia lei con voce flebile.

<< Che succede? >> le chiedo sedendomi sul bordo del letto.

Camila scrolla le spalle ma noto una lacrima scivolare lungo la sua guancia.

La raccolgo con la punta delle dita e sfioro la sua guancia.

<< Sei nervosa per il discorso del diploma? >> chiedo.

So quanto Camila possa lasciarsi sopraffare dall'ansia per questi eventi o, ancora peggio, dalla nostalgia, ma non voglio nemmeno costringerla a parlare.

Restiamo in silenzio per diversi minuti prima che finalmente lei volti il viso e dica qualcosa.

<< A volte mi sembra ancora troppo irreale >>.

Inclino il capo e la osservo con curiosità.

<< Cosa? >>.

<< Quest'anno che abbiamo trascorso, ho finito il liceo e tu sei... ancora qui, ancora te stessa >>.

<< Ne abbiamo già parlato tante volte Camz, io non ho intenzione di anda->>

<< Di andare da nessuna parte, lo so >> m'interrompe lei. << ma non avevi intenzione di andartene nemmeno prima, però è successo, perché non potevamo fare nulla per fermarlo >>.

Si ferma per tirare su con il naso e aspetto pazientemente che concluda il suo discorso.

<< Non hai-... Lauren, tu non hai idea di quante notti mi sia svegliata di soprassalto credendo che tu non ci fossi più, che il giorno dopo ti avrei di nuovo ritrovata in qualcuno di diverso. Anche quando dormivi accanto a me... e non riuscivo a fare a meno di chiedermi se stesse avvenendo il passaggio o se fossi ancora tu quando ti saresti svegliata >>.

Allungo le braccia e la tiro verso di me, la stringo forte e lei d'istinto poggia la testa nell'incavo del mio collo.

Posso capire le sue paure, le ho affrontate anche io; ho vissuto gli incubi in cui venivo strappata a forza dalle sue braccia e non c'era nulla che potessi fare per fermare il tempo, per fermare ciò che stava succedendo, e il fatto che lo avessi vissuto davvero per ogni giorno della mia, ormai, precedente vita lo rendeva fin troppo reale.

Conoscevo ogni sensazione, ogni strappo di dolore, ogni movimento che per anni ero stata costretta a confinare nel corpo di qualcun altro.

Aspetto che Camila si calmi e quando torna ad alzare gli occhi su di me, la bacio delicatamente sulle labbra.

Non cerco di approfondire il contatto, è solo un modo per dirle che sono lì con lei, che sono reale e che non andrò via di nuovo.

<< Tornerà... l'incertezza tornerà a torturarti durante certe notti, Camz... ed io sarò lì e sarò ancora io, sarò sempre io, e potrai semplicemente allungare la mano e stringere la mia e l'incertezza sparirà. Questo è ciò che posso offrirti >>.

Who Are You? [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora