||E se ti dicessi che ti amo?||

Capitolo 24

DRACO'S POV
Io non volevo tornare. Ma mia madre ha insistito tanto...
Povera donna. Da quando mio padre è finito ad Azkaban, è caduta in depressione. Non voleva che il suo unico figlio non ricevesse l'adeguata istruzione. E poi è rimasta sconvolta anche dalla morte di sua sorella Bellatrix. Non posso dire che mi dispiace.
Ma è tardi ormai: ora sono qui, davanti alla scuola che ho tradito, davanti alle persone che ho tradito. Vengo chiamato "Traditore" e ignorato da tutti, soprattutto dai professori. Nessuno ha capito. Nessuno ha capito che io non avevo scelta. Sarebbe più giusto chiamarmi "il ragazzo che non aveva scelta". Sì, avrebbe molto più senso. Sono di fronte al portone, con i compagni che mi ignorano come sempre, mentre i più crudeli mi sputano addosso. Non posso continuare così, non ci riuscirei. Le porte vengono aperte e, mentre entriamo, scorgo la Granger. Oh Merlino com'è bella!
I ricordi riaffiorano e fanno ancora male. La parola "Oblivion" mi ha tormentato durante questi anni, in continuazione.
La Preside McGranitt fa il suo discorso e io mi alzo. Nella Sala Grande c'è un silenzio di tomba. Prendo un respiro per farmi forza. Poi, lentamente mi avvicino al tavolo degli insegnanti. Sento le gambe molli, sono giorni che non mangio. Tutti gli occhi sono puntati su di me.
Guardo la McGranitt e lei risponde al mio sguardo. Mi rivolgo ai miei compagni.
"Penso che tutti voi sappiate chi sono. Mi chiamate Traditore. E lo sono. Ma sarebbe più giusto chiamarmi "Il ragazzo che non aveva scelta". Io infatti ho dovuto seguire gli ordini di mio padre. Però questo non vuol dire che non ho colpa. Ne ho, e molta. Chiedo solo a voi tutti di...perdonarmi."
La Preside mi poggia una mano sulla spalla. Sta sorridendo. Sorrido anch'io.
Cerco lo sguardo di Hermione. Lei non può ricordarsi nulla di quel meraviglioso periodo. Come tutti del resto.
Ma nei suoi occhi c'è un misto di stupore e ammirazione.
Sono l'ultima cosa che vedo.
Poi svengo.