Se c'è una cosa a cui penso spesso è per quale minchia di motivo ai miei concerti ci possono venire cani e porci, ma non ci sia mai potuto venire mio padre.
Un'altra cosa da pazzi è che non riesco mai a ricordarmi la data della sua morte. Per scriverla qui, ho dovuto controllare con mia madre: febbraio 2010.
Ovviamente è una cosa che mi imbarazza, mi sembra brutto non ricordarmi una cosa del genere, lo so... Eppure che ci posso fare, è così.
Papà è morto molto in fretta: si è sentito male, l'hanno ricoverato che era già in coma e, quando mi sono precipitato all'ospedale, il medico mi ha detto che non c'era modo che si svegliasse e che, se anche si fosse svegliato, non sarebbe tornato come prima. Sarebbe stato un vegetale.
È sia io lo sapevo di mio, sia mio padre me l'aveva sempre detto: la vita vegetale non faceva per lui.
Tutti dicevano che una mente brillante come la sua non poteva diventare così. Sono stati giorni molto duri, io cercavo di fare l'adulto con mia madre che era andata un pò fuori di testa e diceva che era ancora innamorata di mio padre. In realtà, me l'aspettavo, sapevo che prima o dopo sarebbe successo.Al cimirero non vado mai a trovarlo perchè sempre mio padre diceva che non si rompe il cazzo ai morti e poi fra l'altro io non credo neanche che sia lì: ||sarà in giro da qualche altra parte a inventarsi una delle sue minchiate.||
Come quella stanza verde, e io che mi sveglio di soprassalto circondato dal verde. E mia madre anni dopo che mi racconta che papà aveva fatto esplodere un fuoco d'artificio vero nella camera in cui dormivamo tutti e tre assieme. Ma non un petardo, una cosa piccola, una girandola, proprio di quelle che usano alle feste di paese. Non so dove l'avesse presa, nè cosa l'avesse spinto a portarla a casa, ma così è stato... Ed è stata la sua prima cazzata cui ho assistito, anche se inconsapevolmente.
La sua morte dal mio punto di vista, è stata invece la sua ultima cazzata, gli assomigliava tantissimo. Ha fatto penare mia mamma per tanti anni, mia nonna uguale e dopo aver fatto disperare chiunque, ecco che al suo funerale sono lì tutti a piangere. Lui, secondo me, guardava ridendo la sua uscita di scena gloriosa, a cinquantaquattro anni. Diceva sempre che sarebbe morto giovane:《Non voglio arrivare a sessant'anni, spero mi arrivi un bel colpo secco e ciao》.
Ho vissuto la sua morte come un evento naturale. Io ero tranquillo, al funerale ho pianto più per la tristezza che era nell'aria che non per la mia, di tristezza. Secondo me, ||mio padre è morto perchè non ne aveva più voglia||: aveva visto tanto, ha vissuto di alti e bassi tutta la vita e a quel punto basta. L'unico rimpianto che ho è che si sia perso il mio successo. Anche perchè sono convinto che me lo sarei portato dietro, gli avrei magari chiesto di suonare per me, avremo fatto qualcosa assieme, sono sicuro. Un pò avrebbe vissuto grazie a me quello che non era riuscito a lui.
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Bus323 - Viaggio di sola andata
RandomEmis Killa (pseudonimo di Emiliano Giambelli), nato nel 1989, ha cominciato a fare rap a quattordici anni. Dopo il suo primo album L'Erba Cattiva (2012) - disco di platino, in classifica per oltre un anno -, è diventato uno dei protagonisti della sc...