Capitolo 3

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Lauren si svegliò con un sentimento che non era abituata a.... i suoi pantaloncini erano umidi e sembrava che anche le lenzuola fossero così. Diede una sbirciata verso l'altra occupante del letto e le diede un colpetto: "Camz," disse dolcemente, non volendo svegliare la piccola bambina che avevano tenuto abbracciata entrambe tutta la notte e in questo momento aveva una manina su entrambe. "Camz," provò leggermente più forte. Camila si svegliò con un piccolo balzo e guardò poi verso Lauren. "Credo che abbiamo un problema di vasino nelle nostre mani" fece cenno a Camila di dare un'occhiata alle sue lenzuola, una macchia enorme proprio sotto la bambina che dormiva.

Camila arricciò il naso e appoggiò la testa indietro sul cuscino per un secondo. "Credo che avremmo dovuto vederlo da dove proveniva. Lei è così piccola." Le sue labbra formarono un sorriso e guardò verso sua moglie, la quale cercava di liberarsi dalla presa della bambina senza svegliarla.

"Ti dispiacerebbe svegliarla e farle un altro bagno mentre io mi occupo di queste lenzuola? Mi sa che abbiamo bisogno di andare a fare shopping oggi per comprare alcuni vestiti e pannolini per la notte" menzionò Lauren casualmente, mentre si muoveva per iniziare a togliere le lenzuola.

"Laur, lo sai che non possiamo tenerla qui, vero?" Camila iniziò dolcemente e mantenne quel tono, non volendo prendere le distanze dalla moglie ma aveva bisogno di trasmettere i suoi sentimenti riguardo la situazione. "Voglio dire, lei ha una famiglia da qualche parte, e ci sono dei processi che dobbiamo passare per cose come questa. Solo perchè è finita davanti al gradino della nostra porta non significa che sia nostra." Camila guardò verso sua moglie, la quale stava per la prima volta, guardando verso di lei.

"Lo so, Camila. Sento solo che lei abbia bisogno di noi adesso e io voglio proteggerla e prendermi cura di lei. Lei ha bisogno di noi, e io credo pure noi di lei." Camila scivolò fuori dal letto e posò una mano in modo rassicurante sulla spalla di Lauren. Sussultò al contatto fisico che era stato assente per gli ultimi 6 mesi. Camila allora, rapidamente tirò via la mano, non volendo causare qualche disagio alla moglie.

"Faremo tutto ciò che possiamo fare per assicurarci che vada tutto per il meglio. Non sto dicendo che dovremmo provare a tenerla, ma io chiamerò il dipartimento di polizia e possiamo lasciare che qualcuno sappia che noi abbiamo lei e ci prenderemo cura di lei fino a quando non arriverà l'opzione migliore. Okay?" Lauren annuì e allungò la mano per toccare il braccio di Camila, Questo gesto fu inaspettato, così Camila si ritrasse come pochi secondi prima fece Lauren. Lei ora capì che un momento fa a farla sussultare poteva non essere stato il fatto che Lauren si sentisse scomoda con il suo tocco, ma semplicemente il fatto che lei non se lo aspettasse. Camila lasciò che quel pensiero prendesse radice nel suo sistema di credenze, lentamente spingendo via il rifiuto di credere che non non c'era nessuna speranza per il loro matrimonio.

Quando Lauren era riuscita a ottenere, per quanto poteva con le lenzuola, senza svegliare la bambina, Camila si inginocchiò e si chinò su di lei che dormiva. Mise una mano sulla sua schiena, strofinandola delicatamente per iniziare a svegliarla. "Hey, bella addormentata" disse Camila con una voce da canzoncina finché la bambina non sbatté le palpebre mostrando per un attimo i suoi bei occhi blu. Allungò una mano verso Camila che la raccolse dal letto e la tenne stretta a se, nonostante il pasticcio che aveva fatto nei suoi vestiti.

Lauren stava a guardare la scena. Lauren e Camila stavano insieme da quasi un'intera vita e ancora non avevano mai avuto una conversazione riguardo se avere o meno un bambino. Camila era naturale; questo era chiaro. Quando lei guardava sua moglie con la piccola, riusciva a sentire il suo cuore restringersi nel petto. Camila era fatta per diventare mamma. Stava brillando e per la prima volta dopo tempo, Lauren stava notando come fosse assolutamente mozzafiato guardare sua moglie. In non più di una maglietta e dei pantaloncini che erano stati imbevuti di poco dall'urina, era bella come il giorno in cui l'aveva sposata, forse anche di più.

Flashback

Lauren aiutò Camila a farsi strada nella limousine che le stava aspettando fuori dalla sala del ricevimento. Era stata una lunga giornata; riempita con la celebrazione del loro amore. Una volta che furono entrambe dentro, Camila afferrò la mano di Lauren tra la sua e la portò verso le sue labbra, lasciandole un veloce bacio. "Non posso credere che questo sia successo davvero. Ho sognato questo giorno anni e anni e la vuoi sapere una cosa?" Lauren annuì con la testa, sollecitandola a continuare. "Ho sempre e solo visto te dall'altra parte della navata, Laur. Tu hai letteralmente avverato tutti i miei sogni."

Lauren allacciò le braccia intorno a Camila e la tirò al suo fianco, i loro corpi immersi nella felicità avevano fatto la loro strada verso la destinazione successiva. Se questo è come sarebbe stata la loro vita da ora in poi, pensò, non sarebbe stata una brutta vita alla fine. Infatti, sarebbe stata la persona più felice del mondo fino a quando avesse avuto Camila al suo fianco.

Fine Flashback

Lauren scosse la testa, cercando di sbarazzarsi del pensiero. Non erano ancora in quel posto di nuovo. Lei non si fidava abbastanza di Camila adesso, tanto da farla rientrare nel suo cuore così come prima. Per la prima volta dopo tanto tempo, però, Lauren aveva sentito la stretta di qualcosa che la stringeva che la esortava a dire a sua moglie che lei pensa ancora che sia bella.

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Camila fece scorrere l'acqua del bagno e delicatamente tolse la maglietta bagnata alla piccola ragazza, prima di posizionarla dentro la vasca. "Lo sai, noi vorremmo davvero sapere quale sia il tuo nome" disse Camila, non aspettandosi davvero una risposta da parte della ragazza a causa della mancanza di parole usate da quando l'aveva conosciuta. La piccola guardò dritta negli occhi di Camila e fece per aprire la bocca.

"Brooklyn" disse lei, con una rauca, piccola voce. Lei lo disse così casualmente, come se avesse parlato con Camila da tutta una vita. Aspettò una risposta dalla donna che le stava facendo il bagno. Camila, una volta ripresa dallo shock di aver sentito la voce della bambina per la prima volta, non riusciva a smettere di sorridere e di guardarla in faccia.

"Sai, è bellissimo, proprio come te" le prese il dito della piccola che stava facendo il bagno portandolo sul suo naso. "Allora, Brooklyn, quanti anni hai?" Brooklyn alzò 3 dita, guardandoli molto da vicino, come se volesse memorizzare non tanto il numero quanto il modo in cui lei la guardava quando li sollevò. Lei abbassò le altre dita verso il basso come se fosse stata minacciata di farlo.

Camila fu felicissima di aver fatto qualche progresso e quando ebbe finito e dato a Brooklyn un asciugamano, decise di fare solo qualche altra domanda. "Dove è la tua famiglia, piccolina?" Vide il suo piccolo viso assumere un espressione di confusione e Camila pensò che forse avrebbe dovuto usare parole diverse. "Hai una mamma e un papà?" Brooklyn sembrava pensierosa e poi guardò negli occhi di Camila, scuotendo la testa in un 'no'. "Bene, allora.. ascoltami okay? Lauren e io ci prenderemo cura di te. Andremo a comprare dei bellissimi vestiti per te e ti assicuro che avrai un sacco di abbracci e baci; per te va bene questo?" Brooklyn annuì e aggrappò le sue piccole braccia intorno al collo di Camila per darle un abbraccio. Camila si sciolse. Non c'era nulla al mondo come la sensazione di essere necessaria. non aveva più sentito quella sensazione per un tempo così lungo.

A Reason To Love (Camren) [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora