Mi sveglio in un lettino scomodo,con la puzza degli ospedali intorno.
Sento tutto il corpo rigido e dolorante,ma la spalla sinistra è la parte che mi fa più male.
Forzo gli occhi e finalmente riesco ad aprirli.
La vista inizialmente è offuscata,ma man mano riesco a vedere sempre meglio.
Scorgo la figura di Alex davanti a me che mi guarda sorridente.
"Alex.."mormoro,notando che la mia voce è roca.
Lui si precipita ad abbracciarmi,mentre faccio un piccolo sorriso.
Giro lentamente la testa verso destra e vedo tutti i miei amici e la mia famiglia attraverso il vetro che mi sorridono.
Cerco di fare mente locale di ciò che è successo,ma tutto quello che ricordo è il padre di Alex che punta la pistola contro di me.
"Cosa è succ.." provo a dire,ma un dottore entra in stanza,chiedendo ad Alex di uscire.
Mi chiede come mi sento,dicendomi che mi avrebbero dimessa nei prossimi giorni e che se non ricordo qualcosa è normale.
Dopo di ché esce dalla stanza,permettendo agli altri di farmi visita.
I miei genitori si fiondano vicino a me,baciandomi la fronte.
"Tesoro,ci hai fatto preoccupare così tanto.." sussurra mia madre con gli occhi lucidi.
"Non è s-stata colpa di A-alex..." mormoro.
Non voglio che pensino che la colpa sia sua,perché non lo è.
"Lo so,Luke e lui ci hanno spiegato tutto. È meglio che ora è in prigione,dopo aver ucciso la moglie.." dice mio padre.
Pian piano i ricordi dell'avvenimento iniziano a tornare, e ripercorro con la mente il discorso che il padre di Alex aveva fatto sul perché aveva ucciso sua moglie.
"Come stai?" Chiede mia madre.
"Bene,mi fa solo male qui." Dico toccandomi la spalla fasciata.
"È lì che hai ricevuto il colpo."
Luke entra in stanza pronunciando queste parole.
Lo abbraccio,mentre i miei genitori escono lasciando entrare anche i miei amici.
Dopo qualche ora,tutti se ne vanno,compresi i miei genitori dicendo che sarebbero tornati più tardi.
L'unico che non ha voluto per niente andarsene è stato Alex.
Mi hanno detto che è rimasto qui da quando sono arrivata,senza lasciare l'ospedale neppure un minuto.
Ho davvero apprezzato il suo restare qui con me,anche se durante l'operazione non potevo saperlo.
"Che ore sono?" Chiedo mentre lui si siede sulla accanto al mio letto.
"Le sette. Tra un po' me ne devo andare perché l'orario di visite finisce. Ah comunque,ha detto uno dei dottori che dopodomani ti dimettono." Mi dice Alex sorridendo.
"Finalmente! Sono già stanca di stare qui." Dico sbuffando.
"Mi sei mancata anche se è stato poco il tempo in cui non ci siamo potuti vedere." Sussurra Alex avvicinandosi a me.
Faccio un piccolo sorriso prima che lui lasci scontrare le nostre labbra.
Rispondo immediatamente al bacio,devo ammettere che questa sensazione mi è mancata.
Per qualche secondo dimentico di essere in un letto d'ospedale,e vengo trasportata nel nostro mondo,dove tutto il resto non esiste.
"Come stai?" Gli chiedo dopo che si allontana da me.
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Together?Together.
Romance'Non lo so cosa provo. È troppo per un'amicizia, ma è poco per un amore. È una via di mezzo tra il "ti voglio bene" e il "ti amo". Come si può definire?' -STORIA IN FASE DI CORREZIONE.-