capitolo 14

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"Mamma...anche io ho una vita oltre la scuola e lo studio"dissi urlando.
"Si ma questo non ti permette di non andare a scuola,e poi con chi esci?".
"Amici"dissi a bassa voce.
"Bea...non voglio che mia figlia diventi una ragazza come quelle che stanno per strada a non fare niente"disse.
"Si ho capito,e come loro non ci diventerò,ma lasciami libera"dissi.
"Ascolta,che non succeda mai più,e sottolineo mai,senò ti riporto a Napoli"disse.
Attaccai il telefono e lo buttai sul letto insieme al mio corpo.
Cominciai a piangere come una fontana.
Non era questa la vita che volevo,perchè non potevo essere libera e felice come tutte le diciannovenni del mondo? Perchè dovevo essere legata alla coda di mia madre per il resto della vita?.
Queste e altre cose farfugliavano nella mia mente.
Non potevo più combinare disastri,o mia madre sarebbe arrivata a Roma con un esercito per riportarmi alla mia solita vita di carcerata nella mia stanza circondata da libri.
Mi alzai dal letto asciugandomi la pozza di lacrime sulle mie guancie.
Mi lavai la faccia e uscii di casa.
Prendere un pó d'aria avrebbe fatto bene al mio cuore ferito e non amato.
La mia nascita era stata solo un grande errore,ma non avevamo avuto scelta o me o nessuno,ma forse avrebbero preferito nessuno.
Mi sedetti su un muretto tenendomi la faccia tra le mani.
Non capivo neanche perchè ci stavo male,in fondo era una vita che ero rinchiusa.
"Bea stai bene?"mi chiese qualcuno.
Alzai il viso e andai in contro al viso di Vanessa.
Scossi la testa e l'abbracciai.
"Cos'hai? In questi giorni non ti ho vista e non sei venuta a scuola,cosa ti sta succedendo?"chiese.
"Voglio essere solo libera,nient'altro,ma i miei non lo capiscono,pensano solo a loro stessi non alla mia felicità..."dissi.
Mi accarezzò la guancia.
"No invece,loro pensano a te,hanno fatto tanti sforzi per mandarti qui,e ne faranno tanti altri".
Scossi la testa.
"Sai,grazie a Mattia ho capito che in realtà la mia felicità non è la scuola famosa....ma la libertà,essere come tutte le altre mi rende felice".
Sgranò gli occhi.
"Cosa ti ha fatto Mattia?".
"Mi ha resa per la prima volta felice,lui non è come tutti voi pensate,è un ragazzo dolce che mi ha aiutato nei momenti duri"dissi.
Si alzó e mi guardò negli occhi.
"Non pensarla così,prova a saperne di più sul suo passato,e poi capirai".
E con questo se ne andò lasciandomi nel dubbio e nell'incomprensione.

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