Capitolo 5

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Arrivarono dopo una decina di minuti davanti alla casa della famiglia Casini. Era una casa piuttosto modesta, di due piani e ristrutturata, di colore giallo, era una villetta appartata dietro ai giardini pubblici e alla biblioteca. Entrarono dal cancello e suonarono il campanello. Venne ad aprire la signora Rosa.


-Salve professore e.... ciao Charlotte, cosa ci fai qui ?-


-Accompagno il professore-


-Mi ha accompagnato, perché non sapevo dove abitaste precisamente-


-Ah, entrate pure-


All' interno la casa era arredata in modo molto moderno, nello studio al secondo piano il signor Casini aspettava il professore e Charlotte. Entrati nello studio il professore notò che l' aria era più pesante, come se si potesse tagliare, ma non era per il cattivo odore, era per la tensione, che aveva già percepito appena varcata la porta di casa. Lo studio era largo, la scrivania in legno di quercia e una sedia girevole in pelle erano perfettamente al centro e dominavano la stanza mentre delle piccole librerie arredavano tre pareti, due accanto alla porta, una sulla parete di sinistra e una su quella di destra, sulla parete di fondo si trovava un' immensa finestra dalla quale si poteva guardare il giardino sul retro della casa. C'era anche un enorme mappamondo, accanto alla scrivania, che il signor Casini girava agitatamente e nervosamente. Stava fumando una sigaretta, ma il professore notò che in un piccolo posacenere sulla scrivania ve ne erano almeno altre sei tra spente e ancora accese, inoltre notò un bicchierino di Rum in cima alla scrivania accanto al portatile e a delle lettere. Avvicinandosi notò che non erano lettere normali, sembravano piuttosto delle pagine di un diario personale e sbirciando si accorse che avrebbe dovuto essere un diario molto personale.


-Le abbiamo trovate in una scatola sotto il letto di Amelia con delle sue foto nuda- disse il padre, senza voltarsi


-Cosa sono precisamente ?- chiese Alighieri


-Sono pagine di un diario, ma anche copie di alcune conversazioni sui social network e lettere ricevute dal suo amico di penna-


-E perché avrebbe dovuto scrivere le conversazioni, allegare foto e tenere delle lettere ?-


-Lo spiega in ogni singola pagina del diario, lei voleva tenere i bei ricordi e dice che ogni volta che si sentiva sola le bastava riguardarle e sorrideva-


-Non le bastava salvare le conversazioni che le piacevano in formato jpg ?- chiese timidamente Charlotte


-Ah, Charlotte, vedo che il professore gradisce la compagnia delle sue studentesse-


-Signor Casini, lei è qui solo per aiutarmi-


-Professore non si deve nascondere, lei è anche un bel uomo, oltretutto nel fiore degli anni-


-Grazie, ma non sono qui per i complimenti, ma per aiutarla-


-Allora guardi il PC, troverà la mail-


Il professore si avvicinò al computer acceso, aprì la mail e lesse


Buonasera signori Casini sono la persona che ha rapito vostra figlia, dovete solo sapere che per ora sta ancora bene, ma appena non mi obbedirà troverete un cadavere squartato e seviziato davanti a casa vostra . Non voglio soldi ,voglio che voi prendiate una scelta, scegliete vostra figlia o Camilla Andrei, figlia dei vostri vicini, se rivolete Amelia, portatemi Camilla tra cinque giorni dietro il bar in centro, io vi aspetterò su un furgoncino nero. Ora sta a voi, il tempo scorre.


Il professore notò un link allegato alla mail e vi cliccò in cima.


-Lo avevate notato ?-


-No- risposero i coniugi assieme


-Non è un link qualsiasi, è il link della webcam che riprende vostra figlia in tempo reale-


-Cosa ?-


I quattro fecero partire l' orribile spettacolo dal vivo e videro Amelia con un collare di ferro al collo in un angolo che piangeva, ma il professore osservando meglio notò alcune cose, chiese ai Casini di inviargli il link via mail.


-Cosa vorrebbe fare ? Lei non è la polizia-


-Non preoccupatevi so quello che faccio-


I coniugi copiarono e inviarono il link, il professore prese Charlotte per la mano e le sussurrò nell' orecchio


-Ho notato delle ombre vicino a lei, dobbiamo analizzare meglio le riprese, devi rimanere con me- le si illuminarono gli occhi a sentire quella frase, che le rimbombò in testa per il resto del pomeriggio. I due camminavano uno accanto all' altra lungo il viale che attraversava i giardini pubblici, lei gli si avvicinò più volte cercando di prendergli la mano, ma lui si ritraeva subito pensieroso. Si fermarono e il professore guardò verso il cielo.


-Povera ragazza, il mio compito ora è farle rivedere la bellezza di questo cielo il prima possibile-


-Ma tu non sei un detective, né un poliziotto o roba simile-


-Lo so, ma non mi importa, voglio risolvere questo caso, fosse l' ultima cosa che faccio-


Ripresero a camminare e lui le prese la mano e lei si appoggiò alla sua spalla, poi alzò gli occhi e lo guardò a lungo. Camminarono finché non giunsero all' Osteria all' Angolo, entrarono e gli accolse il signor Caldei.


-Oh professore, oggi ha compagnia ?-


-Sì, ma solo per oggi-


-Un tavolo per due quindi, venite vi accompagno-


-Grazie mille Alberto-


-Ma si figuri, è sempre un piacere averla qui-


I due si accomodarono ad un tavolino appartato e con al centro un bellissimo candelabro con candele di cera rossa, molto natalizio. Mangiarono e parlarono, mentre nel cuore del professore succedeva qualcosa, l' uomo che aveva giurato di non innamorarsi mai più, si stava innamorando. Lei lo guardava con i suoi occhioni verdi, le mise il cappotto, pagarono e se ne tornarono a casa del professore ad analizzare il link. Il professore preparò una cioccolata calda, che servì a Charlotte e a se e si sedette in poltrona con il portatile, aprì il link e osservo per alcuni minuti lo schermo, finché non notò a pochi metri da Amelia un altro fascio di luce e un' ombra, sembrava che ci fosse almeno un' altra webcam, ma sentiva solo Amelia piangere, alzò il volume allora e sentì altri singhiozzii di tre diverse tonalità, tre persone diverse, non tutte donne, aveva studiato le scale musicali e aveva imparato a riconoscere anche il sesso delle persone grazie a quelle. Ascoltò meglio, ma la connessione si interruppe.


-Caspita !- disse adirato il professore


-Cosa succede ?-


-La connessione è andata, eppure internet funziona ancora, è come se la webcam fosse spenta ora-


-Forse ha un timer impostato ed è attiva solo per un periodo di tempo durante il giorno-


-Forse hai ragione-


-Ora riposiamoci però, siamo stanchi e domani mattina c'è scuola-


-Hai ragione, tu dormirai nel mio letto e io rimango qui a leggere qualcosa-


-Ok- disse ammiccando con l' occhio.


-Buonanotte prof-


-Buonanotte Charlotte-


Lei si addormentò quasi subito con Leone accanto, mentre il professore rimase pensieroso a rimirare il fuoco nel caminetto.

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