Capitolo 6

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Era quasi l' una di notte e il professore pensava ancora davanti al caminetto.


-Chi farebbe mai una cosa del genere ? Chi rapirebbe una ragazza e proporrebbe ai genitori uno scambio con un' altra ragazza ? Chi è il mostro, si è descritto semplicemente come una persona , potrebbe essere sia uomo che donna e Amelia non è la prima che ha rapito, ci sono altre persone con lei, forse sono in quattro o in tre. Cosa vuole dimostrare? Cosa vuole fare un esperimento ? Vedere quale famiglia accetterà e quale non lo farà ? Forse qualcuno ha già risposto e ritroveremo il cadavere di suo figlio. So bene di non essere un detective, ma se la polizia non fa il suo lavoro, lo farà il privato-


Mentre pensava il professore udì dei passi, erano dei piedi scalzi sulle mattonelle del corridoio, si voltò e vide che Charlotte era ancora sveglia.


-Cosa ci fai qui ?-


-Non riesco a dormire-


-Vieni allora-


Lei si sedette sulla poltrona accanto a lui e lui la fissò a lungo. Era bellissima, se Paride avesse avuto lei come scelta, avrebbe dato a lei la mela d'oro. Era come se le sue quattro muse ispiratrici si fossero fuse in un unico corpo, un corpo perfetto e dai tratti dolci. Lei si ranncchiò in cima alla poltrona e guardava il fuoco. Lui avrebbe voluto abbracciarla, ma si trattenne.


-Prof come pensa di salvare Amelia? -


-Non saprei, ma prometto che lo farò-


- Non ha paura di morire? -


-No, la morte non mi vuole-


-Come fa a dirlo? -


-Esperienza personale Charlotte-


-Capisco-


Lei si stirò e sbadigliò, si alzò e gli si sedette in braccio.


-Lo sa vero che la amo? -


-Ne abbiamo già parlato e sai bene la mia posizione a riguardo, io non posso essere il tuo fidanzato-


Dopo quella frase in casa calò il silenzio, i due si guardavano negli occhi, le lo abbraccio e sentì di nuovo il battito del suo cuore, lo ascoltava nel silenzio della casa, regolare e calmo.


-A cosa stai pensando? -


-All' incidente in cui è morto il mio fidanzato-


-E perché ci pensi? -


-Perché non voglio perdere un'altra persona a cui tengo-


-Chi hai paura di perdere? -


-Lei prof-


-Tranquilla non mi perderai- e le mise una mano tra i capelli


-Professore perché ha paura di amare? -


-Anch'io ho paura, ho paura che la ragazza che amo se ne vada per sempre e io non possa nemmeno dirle addio- una piccola lacrima sciese lungo la sua guancia e lei gliela asciugò.


-Charlotte, perché mi ami, cosa ci trovi in me oltre al ricordo del tuo ragazzo?


-Beh... Mi sono innamorata del suo modo di parlare, di gesticolare, di vestire, di insegnare e di vivere-


-Ami queste cose di me? -


-Sì, ma sopratutto i suoi occhi scurissimi e profondi-


Si fissarono , il professore le si avvicinò lentamente e la baciò sulle labbra, quelle labbra rosse e carnose che tanto aveva bramato, ma si ritrasse subito chiedendo scusa, lei arrossì e lo abbracciò, il professore si alzò, la prese in bracciò e la portò a letto, lui ritornò a dormire sul divano, pensando alle domande che si era posto, ma anche a quello che era appena accaduto

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