Una famiglia per bene

Capitolo 11

Charlotte si alzò in piena notte, destata dal suo sonno a causa di un incubo.
-Professore è ancora sveglio? -
-Charlotte? ! Perché sei ancora sveglia? -
-Ho avuto un incubo-
-Vieni qui-
Lei gli si sedette sulle gambe e lui la abbracciò per tranquillizzarla.
-Tranquilla Charlotte, ora ci sono io a proteggerti-
-Ho sognato che morivi e le tue ultime parole erano "Ti amo e non ti dimenticherò mai"-
-Ti amo-
-Cosa? -
-È questo che ti dicevo? -
-Sì, stupido vero?-
-No-
-Come no?-
-È il tuo subconscio che ti dice cosa realmente vorresti e non è stupido-
Lei gli si gettò al petto e ascoltò nel silenzio il battito del suo cuore.
-Ascolti il mio cuore?-
-Sì-
-Ti fa sentire tranquilla? -
-Sì, mi fa sentire protetta-
Erano le tre di notte.
-Mettiti il cappotto, usciamo-
-E dove andiamo?-
-A guardare le stelle-
-Perché? -
-È da tempo che non lo faccio e mi piacerebbe rifarlo-
Uscirono e si stesero sul prato freddo ad osservare le costellazioni.
-Guarda quello è il Grande Carro-
-Wow-
-E quella è la Cintura di Orione-
-Bellissimo-
-Ti interessa davvero?-
-Con lei tutto è più interessante-
-Grazie-
Lei si girò e lo guardò negli occhi, lui le mise le braccia attorno alla vita e l'abbracciò guardandola negli occhi. Tornarono in casa e si misero a parlare sulla poltrona davanti al camino. Lei era seduta sulle sue gambe con la testa accanto alla sua e parlavano del loro passato, rimanendo sul vago, senza dare troppi dettagli.
-Sa chi mi ricorda prof quando viene a scuola elegante? -
-Chi ti ricordo-
-Mi ricorda l'undicesimo Dottore della serie Doctor Who, ma assomiglia anche al dodicesimo-
-È un complimento? -
-Certo, l'undicesimo e il dodicesimo Dottore sono molto eleganti-
-Grazie Charlotte-
Le baciò la fronte e le accarezzò la guancia con una mano. Lei si addormentò in braccio a lui e lui si addormentò poco dopo. Il mattino dopo avrebbero cercato di rimettere in ordine i pezzi del puzzle dei rapimenti.