Capitolo 9

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Arrivarono dalla casa dei signori Lamberti. Il professore suonò il campanello, ma nessuno rispose, allora si miesero a guardare ovunque. -Se è stato rapito qui davanti, sebbene la zona non sia stata chiusa, dovrebbe essere rimasto qualche indizio per portarci avanti-
Il professore guardava nel marciapiede mentre Charlotte guardava per strada. Il professore anallizzò ogni metro quadrato di marciapiede, ma non notò nulla. Charlotte trovò solo un bigliettino di quelli stampati dal parchimetro. Riportava un orario e una data, le 15.59 del 21 dicembre. I conti tornavano perfettamente, il ragazzo era scomparso il giorno prima verso le quattro del pomeriggio. Avevano una traccia, anche se minima. Sembrava che il destino giocasse con il professore come fa un gatto con un gomitolo di lana e il destino stava vincendo, ma proprio in quel momento arrivarono i coniugi Lamberti, usciti a comprare gli ultimi regali di Natale.
-Buon pomeriggio professore-
-Salve signori, avrei un piacere da chiedervi-
-Dica pure-
-Vorremmo vedere la camera di vostro figlio-
-Fate pure se vi può tornare utile-
-Grazie mille-
I coniugi non sembravano affatto preoccupati per la scomparsa del figlio in questo momento, il professore pensò che fosse una cosa strana, ma subito non gli diede molta importanza. Il professore e Charlotte entrarono nella camera del ragazzo e cercarono qualcosa, guardarono sotto il letto e nell'armadio, ma trovarono solo un sacco di riviste pornografiche. Il professore notò allora che il portatile era acceso, chiamò il signor Lamberti.
-Mi scusi, avete altri computer in casa? -
-Certo quello su cui ho ricevuto la mail-
-Posso guardare quello di suo figlio-
-Faccia pure, spero che possa trovare qualcosa che l'aiuti nelle indagini-
-Grazie-
Il professore chiese le password ai genitori e gliele diedero tutte, notò una chat aperta su Facebook che il professore annotò su un foglio usando L per indicare il ragazzo scomparso e S per indicare lo sconosciuto, forse il rapitore
L: ehi bello come va oggi?
S: bene grazie, sai ho scoperto che mi piace il cazzo, non è che conosci qualcuno gay vero?
L: sì
S: e chi è?
L: sei tu
S: hahahahahaha
L: smettila di dire cazzate e dimmi come va con la tua tipa
S: quella con le tette e il culo da paura? Bene, ieri me la sono scopata a pecorina sul letto dei suoi
L: grande bro, non è che oggi mi faresti una consegna speciale vero? 

S: certo che te la faccio, alle 15.30 va bene?

L: ok Jack a dopo 

S: a dopo bello
L'ultima persona ad aver visto vivo Marco era uno sconosciuto che su Facebook si faceva chiamare "il Re delle canne..... da pesca", dovevano assolutamente rintracciarlo e al professore venne un'idea.
-Forse ancora non sa di Marco e potrebbe cascare in un tranello-
-Ossia ?-
-Lo inviteremo a fare una consegna ai giardini, dove ci sarai tu ad aspettarlo-
-Ma ho paura che mi salti addosso e mi violenti-
-Non preoccuparti io sarò poco distante pronto ad intervenire, devi fargli delle domande si Marco spacciandoti per una ragazza che si è innamorata di lui-
-Va bene-
Il professore fissò l'appuntamento per le 15.50 ai giardini pubblici. Lui si appostò dietro ad un albero è Charlotte si mise a sedere nell' attesa. Alle 15.50 precise un ragazzo le si avvicinò con un pacchetto in mano, lei iniziò a fare varie domande su Marco e scoprì varie cose. Lui alla fine le si avvicinò troppo e il professore uscì dal suo nascondiglio, spaventandolo, scappò facendo cadere un suo biglietto da visita.
Carlo Valerio Martini, posso procurare qualsiasi cosa
-Un nome palesemente falso, va tutto bene Charlotte? -
-Sì, ma ho avuto paura-
-Ci sono io qui- la abbracciò per tranquillizzarla
-Ora andiamo a casa, ti faccio un tè caldo e mi racconti tutto quello che ti ha detto-
-Ok-
Arrivati a casa il professore mise su il tè, mentre Charlotte si sedeva sulla poltrona e prendeva in braccio Leone.
-Ecco il tè Charlotte-
-Grazie prof-
-Ora dimmi quello che ti ha detto-
-Prima di tutto il suo nome è Giovanni Erba, spacciatore di professione. Poi gli ho fatto alcune domande su Marco Lamberti. Mi ha detto che lo ha visto ieri per l'ultima volta ed è uno dei suoi migliori clienti. Mi ha detto che è fidanzato e che ieri avrebbe incontrato la sua ragazza, ma aveva ricevuto anche una strana telefonata da un uomo, lui mi ha detto che probabilmente era quel tirchio di suo padre che non voleva dargli i 5000 euro settimanali di paghetta-
-Paghetta? -
-Già-
-Caspita-
-Mi ha detto che dopo la telefonata ha pagato e se ne è andato via di corsa-
-Ok-
-A cosa sta pensando-
-Penso che dovrò vedere quel cellulare-
-Come pensa di fare? -
-Chiedendo ai genitori-
Il professore telefonò ai signori Lamberti e rispose la madre di Marco.
-Pronto? -
-Si Buon Pomeriggio sono il professor Alighieri, scusate il disturbo avrei da chiedervi un favore signora-
-No, basta, le siamo già stati fin troppo d'aiuto, abbiamo deciso che domani porteremo la fidanzata di nostro figlio al parco giochi in cambio di Marco- e buttò giù.
-Non ne vogliono sapere-
-E come facciamo allora? -
-Chiederò un piccolo favore a un amico, aspetta qui un attimo-
Il professore andò nell'altra stanza e fece una telefonata.
-Tutto a posto, il mio amico Alberto e sua moglie domani andranno a trovare i coniugi, la moglie gli intratterrà, mentre Alberto guarderà nel cellulare del figlio e trascriverà i numeri da cui Marco ha ricevuto delle telefonate e domani a cena mi darà il foglietto-
-Pensi che funzionerà-
-Spero vivamente di sì-
-Ceniamo? -
-Certo-
-Preparo io, lei stia lì in poltrona-
-Ti do' una mano-
I due si misero dietro i fornelli assieme e prepararono assieme della pasta e un arrosto, bevvero un po' di vino, poi Charlotte si rannicchiò sulla poltrona con Leone e si addormentò. Il professore si sedette in poltrona e si mise a pensare e a ricordare guardando il fuoco nel caminetto.

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