La prima volta che le sentì, Emma aveva dodici anni. Era in gita con la sua classe, e i suoi insegnanti avevano deciso di andare al National Maritime Museum, a Greenwich.
A quel tempo, come del resto oggi, non aveva molti amici in classe. Anzi non ne aveva proprio. Ma a lei questo non turbava, stava meglio senza quelle ragazze che non facevano altro che parlare di trucchi, ragazzi, le tette che crescevano e ogni cosa che quelle dodicenni pensavano. Lei preferiva i libri ed ogni cosa che aveva a che fare con l'acqua: il nuoto (che praticava ormai da sette anni), i fiumi, i laghi, il mare. Se le aveste chiesto qual era il fiume più importante dello Sri Lanka, lei vi avrebbe risposto senza esitare.
Quando stava per attraversare l'ingresso sentì uno strano brusio di voci: era come se tutti in quel posto le stessero sussurrando qualcosa nell'orecchio. Non riusciva a distinguere niente, solo i movimenti delle bocche e dei cambiamenti di tono in un sussurro.
Poi percepì un colpo forte, ed essendo convinta che quello strano rumore provenisse proprio da dietro di lei, si accucciò.
«Emma, si può sapere cosa stai facendo?» le chiese una delle insegnanti accompagnatrici. Emma sollevò la testa ma niente sembrava strano, come se quello strano scoppio fosse stato solo un' allucinazione. Il brusio di voci era sparito. La gente camminava tranquilla, e alcuni bambini correvano cercando di acchiapparsi l'un l'altro.
«Mi era sembrato di sentire un colpo» disse, cercando di ricordare l'origine di quel rumore. Più si guardava attorno ancora inginocchiata sul terreno, più i suoi compagni la guardavano in modo strano. Decise così di alzarsi.
«Non è successo niente, stai tranquilla» disse l'insegnante ricominciando a camminare.
Pur non essendo convinta, Emma la seguì e, come un crescendo, mentre procedeva, il brusio sentito prima ricominciò e aumentò.
Finché percepì un fischio, di quelli che colpiscono il timpano e ti lasciano attonita.
Una pausa.
E poi l'inferno: mille voci diverse iniziarono a riempirle la testa.
Ho lasciato la macchina fotografica in auto ...
Che noia sto posto ...
Forse non avrei dovuto portarla qui ...
Dove cavolo è il bagno? ...
E tante altre che la spinsero a coprirsi le orecchie con le mani, ma fu invano.
Solo una voce indistinta passò sopra tutte le altre:
Fra poco sarà il tuo momento Emma, manca poco alla tua fine ...
Si girò verso quella voce, fino a trovare un uomo con le mani in tasca, il cappuccio della felpa sulla testa e un sorriso maligno. E come nei film, l'uomo scomparve nella folla.
Ed Emma svenne.
Non partecipò più ad una gita scolastica.
------ angolo autrice:
Ciao a tutti! Mi chiamo Silvia e questa è la mia prima storia. Mi piacerebbe tantissimo sentire le vostre opinioni, e se votate i capitoli mi fareste un grande favore. Spero che la storia vi piaccia.
Grazie mille
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L' Amante del Tempo ||Winner #Wattys2016||
Teen Fiction**** WINNER WATTYS 2016 **** ||Completa|| Emma McKarty è una ragazza semplice, ma con grandi potenzialità. Quello che non sa, però, è che il suo futuro, e forse anche il suo presente e il suo passato, stanno per cambiare. Quando la realtà dei suoi p...