A cena

3.3K 229 31
                                    

Derek mi fissa, serio. Io non so cosa dire. È talmente inaspettato, che quasi non ci credo.

«Come, scusa?». Lui si schiarisce la gola.

«Ti ho chiesto di uscire, Emma». È imbarazzato, le guance gli diventano di un rosa chiaro, assolutamente adorabile.

Il cuore mi batte all'impazzata. Non so cosa dire.

«Io ...» vengo interrotta dalla porta di ingresso che si apre e dalla voce di mia madre che dice: «Tesoro? Stai ancora dormendo? Ti ho preso i ... oh, ciao!». Mia madre fissa Derek incuriosita. Poi fa un grande sorriso e si volta a fissarmi. Oddio, no! Ti prego mamma, non cominciare a ...

«Chi è questo bel ragazzo, Emma?». Tentenno.

«Lui è ... ehm ...»

«Mi chiamo Derek, signora. Sono – si gira a guardarmi – un amico di Emma».

«Io sono Amanda – e si stringono la mano – allora, Derek, resti per cena?»

«No» «Volentieri» diciamo contemporaneamente io e Derek. Lo guardo con uno sguardo assassino.

"Cosa credi di fare?" gli dico tramite il pensiero.

"Faccio il bravo ragazzo" dice, e fa il suo ghigno. Si, proprio quello. Ho già detto quanto lo odio?

«Tesoro, come stai? Hai ancora la febbre?» appoggia la guancia sulla mia fronte.

«Penso proprio di no, ma vai a misurartela, non si sa mai».

Sbuffo e vado in cucina a cercare il termometro. Lo trovo e vado in salotto, dove mia madre sta facendo accomodare Derek. Io mi siedo sul divano in pelle a forma di L e lui si siede sulla poltrona di fronte a me.

Lui mi sta fissando e provo una certa vergogna a farmi vedere mentre infilo il termometro sotto l'ascella sinistra. Arrossisco e distolgo lo sguardo da lui.

Scende un silenzio imbarazzante, interrotto a volte da mia madre che canticchia in cucina preparando la cena. Il termometro elettronico suona e scopro che ho solo poche linee di febbre.

«Hai la febbre?» chiede Derek.

«Solo qualche linea».

«Allora – comincia – accetti la mia proposta?». Il respiro mi si blocca in gola. Cosa gli dico adesso?

«Ehm ... io ...» vengo interrotta dalla porta di ingresso che si apre. È tornato mio padre. Oh merda ...

«Ciao principessa. Come stai? Hai ancora – mio padre nota Derek e si blocca – la febbre?».

«Ciao papà. Ehm ho solo qualche linea. Lui è ...»

«Salve Signor MacKarty. Sono Derek, un amico di sua figlia» e si stringono la mano.

Mio padre ha uno sguardo strano, quasi indagatorio e poco fiducioso.

«Com'è che conosci Emma, Derek?». Oh Dio, ti prego no.

«Sono il Protettore di Emma».

Mio padre sgrana gli occhi. «Oh! Capisco. Beh Derek – gli sorride – è un piacere conoscerti». Che cosa? Papà, non puoi esserci cascato anche tu!

Siamo seduti a tavola. Derek è pressoché perfetto: schiena dritta, i gomiti fuori dal tavolo, insomma come se avesse ingoiato un galateo in cinque minuti.

«Allora Derek – comincia mia madre - parlaci un po' di te».

Derek è uno di poche parole, schivo, non ha mai parlato di se stesso quando era con me.

«Beh ho sempre vissuto qui a Greenwich. Shane è mio zio, quindi è da quando sono con lui che so tutto – si gira a guardarmi – di tutto ciò a cui io e Emma facciamo parte».

Non dice nient'altro e io mi sento quasi in dovere di intervenire.

«Ieri mi ha spiegato una sacco di cose e mi ha anche insegnato a difendermi – lo guardo truce – più o meno».

Mio padre prende parola: «Questa cosa ci spaventa un po', ma siamo sicuri che Shane e tutti quelli che fanno parte a questa cosa, sappiano ciò che fanno».

«Non dovete preoccuparvi di niente – dice Derek – proteggeremo Emma, se dovesse succedere qualcosa» Derek ha spostato lo sguardo su di me, e le sue parole e il suo tono mi hanno fatto venire i brividi sulla schiena.

Mio padre annuisce e, dopo questo episodio, la cena prosegue tranquilla.

La cena è finita e mia madre sta sparecchiando. Derek guarda l'orologio che ha al polso e dice: «Devo proprio andare, grazie mille per la cena, era squisita».

«Oh, torna quando vuoi caro. Passa una buona serata».

«Grazie e altrettanto. Signor MacKarty» dice e stringe la mano a mio padre.

«Chiamami John. Emma, accompagnalo fuori».

«Okay».

Accompagno Derek all'ingresso e apro la porta. Lui esce, ma subito si gira verso di me.

«Ti passo a prendere sabato?»

«Come? - il cuore mi arriva in gola – non ho detto di si».

Derek sorride. «Per favore, vorresti venire a cena con me sabato?»

Io non so casa dire. Sto per dirglielo, ma lui veloce come un fulmine, appoggia le labbra sulla mia guancia. Sorride.

«A sabato, principessa» e se ne va. Ho il cuore che va a mille.

Quando la sua figura è ormai scomparsa, passo le dita sulla mia guancia, dove lui ha posato le sue labbra. Un brivido mi percorre e, cercando di riprendermi, entro in casa. Oddio, in cosa mi sono cacciata!?

----------------

L'uomo osservò la ragazza rientrare in casa. Che ragazza ingenua. Una come lei, così debole e così sciocca, è un' Amante del tempo. Sorrise compiaciuto. Sarebbe stato più facile del previsto. Il sorriso si allargò. Tutto stava andando secondo i suoi piani.

Anzi, forse meglio.

L' Amante del Tempo ||Winner #Wattys2016||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora