Premonizioni

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È martedì e domani ci sarà il Rito d'iniziazione. Più passa il tempo, più la cosa mi terrorizza. Ogni volta che guardo l'orologio e noto che domani si avvicina, l'ansia mi sale alle stelle, sempre di più.

È tutta oggi che mi alleno insieme a Derek. Ogni volta che vedeva il mio sguardo smarrito, mi tirava a sé e all' orecchio mi sussurrava parole dolci, rassicuranti.

Ho davvero tanta paura.

È quasi mezzanotte e, sola in questo letto, non riesco a chiudere occhio. Qualche ora fa Shane ci ha chiamati dandoci la scaletta di domani: prima dell' alba, verso le cinque e mezzo una macchina ci porterà alla seconda sede dell' organizzazione, ancora a me sconosciuta. Derek mi ha spiegato che è sempre stata usata poco, visto che la maggior parte delle cose avveniva al museo. Non ho ben capito dove si trovi, ma non m'importa. All' alba il Rito comincerà. Il nome originale di questa festa è "Sammhain" o meglio detta "Festa del fuoco". Per i celti era come la festa dell' anno nuovo per noi, ma i guardiani l'hanno trasformata come la festa per le Amanti. Derek mi ha detto che non devo fare quasi niente, solo dire un giuramento e lasciarmi bagnare la testa con l'acqua. La cosa che più mi spaventa, però, non è il mentre, ma il dopo.

Non riesco a tranquillizzarmi e, di conseguenza, non riesco a dormire. Mi rigiro sempre nel letto, non riuscendo a trovare una posizione comoda. Mi metto seduta e, senza pensarci troppo, faccio una cosa che mai avrei avuto il coraggio di fare: mi alzo, esco dalla stanza, attraverso il corridoio e mi avvicino alla porta della stanza di Derek. Faccio un respiro profondo e socchiudo la porta. La stanza è immersa nel buio e il respiro profondo e tranquillo di Derek riempie la stanza. Entro e chiudo la porta, cercando di non far rumore. Mi avvicino al letto. Derek è a petto nudo e indossa soltanto dei pantaloncini. Il suo torace è grande, con pettorali tonici e addominali ben scolpiti. Non è la prima volta che vedo Derek a petto nudo, ma ogni volta è come se fosse la prima.

«Derek» dico sussurrando. Non fa un minimo cenno di avermi sentita.

«Derek ... Derek» dico un po' più forte, scuotendolo.

Lui si sveglia di colpo: «Emma, cavolo, mi hai spaventato a morte» dice.

«Scusa» dico, imbarazzata.

«Cosa ci fai qui?»

«Ecco ... mi chiedevo ... sì, insomma – Derek mi guarda con uno sguardo profondo, cosa che peggiora le cose – non riesco a dormire. Posso ... posso ...».

«Vieni» dice, spostandosi più a destra e interrompendo il mio discorso. Meno male.

Faccio un respiro profondo, col cuore all' impazzata, cercando di calmarmi. Mi siedo e poi mi stendo accanto a lui. Gli do la schiena, troppo imbarazzata per guardarlo. All' improvviso sento il suo braccio che mi circonda la vita e il suo petto contro la schiena.

«Buonanotte, Emma» dice, sfiorando il mio orecchio con le labbra.

«Buonanotte» dico, col cuore a mille e le farfalle nello stomaco.

Dopo essermi calmata e dopo essermi circondata dal suo profumo, finalmente mi rilasso e, poco alla volta, mi addormento.

******

Percepisco un forte vento gelido che mi sfiora il corpo.

Apro gli occhi.

Sono distesa su un grande campo d'erba e il cielo sopra di me è scurissimo, tutto ricoperto di nuvole nere. Lentamente mi alzo. Intorno a me c'è una radura desolata. Cammino in avanti e, poco dopo, una strada cementificata porta direttamente alla città. Seguo la strada: è piena di buche e moltissime macchine sono abbandonate, mezza distrutte. Alzo gli occhi al cielo e un grande tornado incombe sulla città. Una brutta sensazione mi travolge e decido di correre verso quella gigantesca nube nera.

Arrivo vicino al centro e lo spettacolo è agghiacciante: persone che urlano disperate, ferite. Corpi per terra, autobus sfasciati. Mi avvicino ancora di più e lo scenario mi fa venire la nausea. Ci sono i Guerrieri e i Cacciatori accasciati a terra. Un corpo mi è famigliare: è Cloe, la ragazza che quel giorno mi ha dato la scossa quando mi ha dato la mano. È distesa qui, con gli occhi aperti, pieni di terrore. Una lacrima mi scende sul viso. M'inginocchio e le chiudo gli occhi. Ma cos' è successo? Perché sono tutti morti?

Un grido straziato fende l'aria e subito corro in direzione di quel suono. Sono proprio sotto il tornado e non credo di aver mai visto una cosa più terrificante di questa: corpi putrefatti e scheletrici, con ali enormi sulla schiena oltrepassano un buco alla base del tornado. Hanno zanne aguzze, orecchie a punta e occhi rosso sangue. Demoni, è la prima parola che mi viene in mente. Un altro grido arriva alle mie orecchie e mi giro verso quel suono. Derek è lì, urla straziato e scuote furiosamente un corpo. Il mio corpo. Dalla bocca mi esce del sangue e una grossa macchia rossa all' altezza del cuore riempie il vestito bianco candido che indosso.

«Emma!! Ti prego, no» continua a urlare Derek.

«Oh, Derek – dice malefica una voce – non avresti potuto fare niente». Dietro Derek c'è un uomo: la sua faccia è sregolata, talmente tanto rugosa da sgretolarsi. I suoi occhi sono argento puro. Il druido. Boccheggio, cercando di fare qualcosa, ma il mio corpo rimane fermo, non seguendo i miei comandi.

«È stato così semplice rubarti il corpo, Derek, sei stato troppo debole, fin dall' inizio» continua il druido.

«Perché l'hai fatto?»

«Era necessario, solo il Protettore può uccidere la propria Amante. Pensaci Derek. L'immortalità. Ho a disposizione un'infinità di tempo per riportare l'equilibrio a questo mondo».

Derek continua a scuotermi e, nel farlo, il medaglione esce da sotto la veste. Derek si ferma. Il druido ride.

«Lo vedi quello? – dice, indicandolo. Il medaglione si alza dal mio petto e vola verso il druido – Questo medaglione è talmente tanto potente che è l'unica cosa che mi avrebbe impedito di possedere il tuo corpo, se solo lo avessi tenuto tu al collo. Ne esiste solo uno al mondo» lo stringe tra le dita e lo riduce in cenere. Si allontana dal corpo mio e da Derek e si dirige verso la nube.

«Compritus maxima, vinga du perpeteo» ripete questa frase all' infinito, sempre più forte. All' improvviso milioni di demoni escono dal tornado e si avviano in cielo.

«Andate, miei servi. Rendete questo mondo finalmente mio. Bruciate ciò che è umano».

Intanto Derek è ancora inginocchiato di fianco a me.

«Mi dispiace tanto. Mi dispiace tanto».

Il druido si avvicina a Derek, gli prende con forza la testa tra le mani e, con un movimento secco, gli spezza il collo.

«No!!»


«Emma! Emma, svegliati!».

Apro gli occhi e davanti a me trovo gli occhi scuri e rassicuranti di Derek. Lo stringo forte tra le braccia e piango.

«Emma ... Emma, cosa ...».

«L'ho visto. Ho visto il druido. E so cosa ha intenzione di fare» dico, tra le lacrime.

«Che cosa hai visto, Emma?».

«Ho visto tutti i corpi, i demoni, lui e ... - mi fermo, ripensando a ciò che il druido si è lasciato sfuggire – il medaglione».

«Il medaglione? Quale medaglione?».

Tiro fuori frenetica il medaglione e glielo mostro.

«Dove l'hai preso?».

«Me l'ha lasciato mio nonno con la lettera. Devi averlo tu, Derek, mi hai sentita?».

«Perché, Emma?»

«Non lo so. Solo ... tienilo tu, ok?». Glielo infilo al collo e lo nascondo dentro la maglietta.

«Tienilo nascosto, ok? Se Zach dovesse avvicinarti, qualsiasi cosa, stai al gioco, ok?» dico, convincendomi che sia lui il druido.

«Ma, Emma ...» lo zittisco con un bacio, profondo.

«Fidati di me – gli dico – andrà tutto bene». Mi sforzo di non piangere.

«Andrà tutto bene» ripeto, cercando di convincere me stessa.

Senza riuscirci.

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