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Luke
"Ma che fai? È del primo anno." entrai nella camera seguito da Calum e sbattei con violenza la porta alle mie spalle, rimproverandolo.
"E allora? È carina" rispose con nonchalance.
"Ricorda un momento chi è suo fratello e poi realizza cosa potrebbe succedere" lo ripresi cercando di farlo ragionare.
"Non succederà nulla. Blair è magiorenne e sa badare a se stessa, non ha bisogno del continuo controllo di suo fratello..." non risposi più, semplicemente sbuffai e mi scaraventai sul letto. Su questo non potevo dargli torto.
La nostra conversazione venne interrotta da qualcuno che bussò più volte alla porta, e fu Calum ad aprire.
Vidi il mio amico uscire dalla porta e subito dopo riconobbi la figura di Blair appoggata su di essa.
"Se ti trovo di nuovo tra i piedi giuro che..." dissi con tono infastidito
"Che cosa fai?" ribatté incrociando le braccia al petto, quasi in segno di provocazione. Non dissi nulla, lei era impassibile e aveva lo sguardo deciso anche con le spalle appoggiate al muro ed io che mi trovavo a pochi centimetri dal suo viso
"Non vorresti saperlo, ma ti conviene stare molto attenta Tomlinson." la vidi distarsi un momento per poi ritornare in sé
"Guarda che io non sono qui per te, non pensare che il mondo ti giri intorno, Calum mi ha detto di aspettarlo qui." si riprese, allontanandomi con una leggera spinta.

Blair
"Se ti trovo di nuovo tra i piedi giuro che..." disse quasi infastidito
"che cosa fai?" ribattei incrociando le braccia al petto, quasi in segno di provocazione. D'improvviso mi ritrovai Luke a pochi centimetri dal mio viso che continuava a parlare convinto che io lo stessi ascoltando, forse mi stava minacciando, ma non riuscii a sentire nulla di ciò che stava dicendo...
"Guarda che io non sono qui per te, non pensare che il mondo ti giri intorno, Calum mi ha detto di aspettarlo qui." risposi riprendendomi da uno stato di trance improvviso.
Rimanemmo in silenzio, senza dire nemmeno una parola, ma a rompere quel silenzio ci pensò Calum che entrò dalla porta lasciandola aperta
"Allora riccia, sei pronta?" mi chiese appoggiandosi allo stipide della porta stessa
"Sì, sono pronta." dissi uscendo con Calum, senza salutare Luke
"Dove andiamo? Non dovremmo chiedere un permesso per uscire?" chiesi incuriosita dal fatto che Calum si stava dirigendo verso una macchina
"Tu fidati di me." disse aprendo lo sportello di quest'ultima per farmi salire. Non replicai, salii in macchina e restai in silenzio. Durante il tragitto Calum canticchiò sulle note di "All the small things" dei Blink182, portando il tempo con le mani poggiate sul volante.
"Canti bene." mi complimentai con un filo di voce.
"Be' grazie, adoro questa canzone." ringraziò volgendomi un sorriso e risposi ricambiando il gesto.
"Siamo arrivati" disse scendendo dall'auto venendo verso il mio sportello: lo aprì e mi aiutò a scendere dalla sua macchina.
"Che gentilumo, devo preoccuparmi?" chiesi con ironia, rivolgendomi al moro di fianco a me.
"Probabilmente sì." rispose sorridendo.
Iniziammo a camminare per Londra senza una meta precisa, ho sempre amato questa città in tutte le sue sfumature: c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire a Londra, anche se ci vivi da una vita intera.
"Facciamo un gioco." propose l'asiatico.
"Quale gioco?" chiesi impaziente.
"Allora, ognuno di noi deve fare delle domande all'altro e l'altro deve rispondere obbligatoriamente ad ognuna di esse."
"Nel mio paese questo gioco, che d'altronde ti sei appena inventato, si chiama conversazione."
"Ma durante una conversazione non sei obbligato a rispondere a tutte le domande, nel mio fantastico gioco sì." rispose sottolineando accuratamente la parola 'fantastico', cercando di giustificarsi.
"E va bene, giochiamo."
"Inizio io." rispose frettolosamente. Sembrava un bambino in attesa di dare il primo morso alla sua torta preferita.
"No inizio io. Perchè Luke mi odia?" ribattei facendogli la prima domanda, che mi accorsi essere alquanto stupida.
"Questa domanda dovresti farla a lui, non a me. Be' riccia, hai sprecato la tua prima domanda."
"Ma tu non hai risposto, imbroglione." dissi imitando la voce di una bambina, provocando la sua risata.
"Ti ho risposto, non so perchè ti odia, quindi chiedilo a lui. Semplice. Ok tocca a me." fece una pausa per pensare "Qual è la cosa che ami di più al mondo?" questa era una domanda, di certo non la mia di prima.
"Non ne ho una in particolare." risposi incerta.
"Non è ammissibile come risposta ma, visto che sei tu, te la faccio valere" risponde facendomi sorridere.
"Sono in debito, allora."
"Potresti sdebitarti proprio in questo momento." disse il moro con fare malizioso
"In che modo?"
"Baciami" disse quasi imponendomelo
"No, dico di no. Ti conosco a malapena e ora pretendi che io ti-" non finii di parlare che subito si fiondò sulle mie labbra. Questo suo gesto provocò un senso di fastidio in me, e così lo allontanai.
"Non smettevi di parlare, allora ho pensato di rimediare" cercò di giustificarsi
"Non sei affatto giustificato. Hai fatto un gesto contro la mia volontà." affermai con tono deciso.
"Non dire così." disse abbassando lo sguardo
"Altrimenti?" chiesi in cerca di sfida
"Altrimenti..." qualcosa/qualcuno mi tirò per un braccio trascinandomi via prima che il moro potesse finire la frase.
"Avresti potuto perlomeno avvisarmi.
Non ci tenevo a sapere in questo modo che mia sorella minore si vede con un ragazzo, e per giunta uno come quello. Cosa ti dice il cervello?" Mi rimproverò, trascinandomi nella sua macchina. Cercai di voltarmi verso Calum, facendogli un cenno di saluto con la mano, lui mi rispose con un sorriso malinconico, piuttosto comprensivo per ciò che stava succedendo.
"Mi dice che stai esagerando, Louis. È solo un amico e poi non stavamo facendo nulla di male. Io di certo non ti trascino via per un braccio durante un'uscita con una ragazza." mentii spudoratamente. Sbuffai per poi tornare a fissare fuori dal finestrino. Lo sguardo di mio fratello era un misto tra furia e delusione.
"Scendi, siamo arrivati." mi avvisò, con tono freddo.
"Mi dici ora che hai? Dovrei essere io qui quella arrabbiata in fin dei conti." risposi a tono scendendo dalla macchina.
"Lascia perdere Blair, tu non riesci proprio a capire" mi guardò per poi avviarsi verso l'entrata del college, lasciandomi lì perplessa.
"Louis! Aspetta!" urlai affinché potesse sentirmi, ma senza ottenere alcuna risposta.

Luke
Forse avevo sbagliato, forse avevo fatto la cosa sbagliata. Non sapevo cosa mi fosse saltato in mente.
*flashback*
"Hey Tomlinson, stai cercando qualcuno?" sembrava preoccupato. Forse sarà lui il prescelto per la mia prima buona azione giornaliera.
"Sto cercando Blair, tu l'hai vista?" chiese quasi esaperato
"È uscita con Calum." non feci in tempo a salutarlo che si fiondò immediatamente verso l'uscita.
*fine flashback*
Forse non avrei dovuto avvisarlo, mi sarei dovuto inventare una scusa per proteggere il mio amico.
Venni distratto dai miei pensieri da qualcuno che bussò alla porta.
"Ancora tu.." dissi squadrando la ragazza difronte a me.
"Non sono qui per te, vedo che non ti è chiaro."
"Calum non c'è. Se vuoi puoi aspettarlo qui." dissi cercando di essere gentile almeno per una volta.
"Ma neanche per sogno, torno più tardi."
"No, rimani qui" la tirai dentro afferrandole un braccio, neanche io capii bene il motivo del mio gesto. Fece ciò che le chiesi e si accomodò scocciata sul divanetto accanto ai letti.
"Perchè hai chiuso la porta a chiave?" chiese scrutando ogni mio movimento.
"Non lo so."
"Prevedibile." iniziò a picchiettare il piede sul pavimento velocemente, segno di nervosismo.
"Ti prego smettila, è snervante." la rimproverai.
"Cosa non lo è per te." Ignorò completamente le mie parole continuando a fare quel gesto ripetutamente, sfidandomi. Dopodichè si alzò e iniziò a camminare per la stanza, la seguii e mi avvicinai a lei minacciosamente, indietreggiò spaventata e inciampò, cadendo sul mio letto...
#SpazioAutrice
ecco a voi il capitolo 4...vi lascio con la suspanse hahah. Se vi è piaciuto votate e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Baci.
~cris

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