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Luke
"voglio dirlo a Blair" non avevo avuto ancora una risposta da Robyn, che sembrò essere immersa nei propri pensieri.

In assenza di una risposta, senza pensarci troppo uscii da quello sgabuzzino e iniziai ad andare verso il dormitorio.

"Ne sei sicuro?" sentii parlare Robyn che era appena dietro di me.

"La verità?" annuì "Non lo so. Dopo tanto tempo sto cercando di andare avanti e voglio condividere qualcosa di veramente mio con lei. Questo è il mio più grande segreto e forse è ora di dirlo a qualcuno che magari potrebbe diventare davvero importante per me. Sento che con lei è diverso, Robyn, e anche se litighiamo spesso, anche se a lei non interessa di me, anche se faccio il menefreghista e fingo di essere cattivo, a me importa di lei e non voglio rovinare tutto semplicemente perché ho paura della verità." feci una pausa sospirando "Dopo che saprà la verità, sarà lei a decidere cosa fare, ma almeno non sarò stato io per l'ennesima volta ad allontanare qualcuno."

"È la cosa giusta da fare" annuì Robyn, mettendomi una mano sopra la spalla.
Stavolta ci incamminammo insieme verso i dormitori. Era una cosa che avrei preferito far da solo ma il sostegno di Robyn era fondamentale.

"Vuoi che entri anche io?"

"No, devo farlo da solo, ma se inizia ad andar male, ti prego...entra" annuì e sapevo che sarebbe rimasta fuori a sentire la conversazione per intervenire al momento giusto.

Dopo aver bussato, Blair aprì la porta e fu sorpresa nel trovarmi davanti alla sua porta.

"Come mai quell'espressione?" chiese poggiandosi sullo stipite della porta

"È la mia faccia"

"Be' la tua faccia pensa troppo" quasi mi scappò una risatina perché in effetti era vero, stavo pensando davvero tanto.

"Posso entrare?"

"Sì.." Non le avevo mai chiesto di entrare prima d'allora. Di solito facevo tutto di prepotenza
"Allora sei qui per baciarmi e scappare via di nuovo? Oppure vuoi litigare un po'? Così per non perdere l'abitudine" dopo qualche minuto di silenzio lei iniziò a parlare in questo modo.

"Non l'hai detto davvero" lo sussurrai. Sperai che le parole che aveva detto fossero sparite dalla mia mente,  ma riecheggiavano. Pensava che io fossi quello lì: un apatico che usa le persone
"Stai scherzando?!" questo invece lo urlai. Lei non sembrò spiazzata e né intimorita, anzi, aveva quel sorriso beffardo che non faceva altro che provocare. Quasi speravo avesse bevuto.
Robyn entrò giusto in tempo prima che succedesse qualcosa. Non diede a Blair il tempo di parlare e le disse che era una cosa seria.

"Vuoi dire che per una volta vuole dire qualcosa di serio?" chiese sarcasticamente. Sono davvero stato così duro con lei, da farla arrivare a dire queste cose?

"Il sarcasmo non serve a niente ora. Luke, ora tocca a te" io e Robyn eravamo seduti sul suo letto mentre Blair era sull'altro e ci guardava come se fosse interessatissima dopo ciò che le aveva detto Robyn

"Be' io volevo dirti una cosa importante. È qualcosa che non ho, anzi abbiamo, mai detto a nessuno. E forse posso sembrare stupido ma io voglio condividerlo con te." Non distolse neanche un attimo lo sguardo da me. Presi un respiro profondo e cercai di trovare le parole giuste, sempre se ne esistono per queste circostanze...
"Sia io che Robyn siamo i protagonisti di questa storia, probabilmente sarebbe meglio definirla tragedia. Avevamo un'amica in comune. Eravamo inseparabili. Tre amici legatissimi. Le cose si complicano quando Robyn iniziò ad avere problemi di salute e ogni settimana si ritrovava in ospedale. Erano problemi alimentari. Io e Lily, la nostra amica, non siamo mai stati insieme ma il sentimento che ci legava era davvero forte e questo ci portava a discutere spesso. Un giorno eravamo in macchina, tutti e tre, Lily uscì di corsa per evitare l'ennesima discussione. Erano le quattro del mattino ed un pirata della strada la investì. Noi avevamo bevuto davvero tantissimo e non capimmo nulla all'inizio. Per quando realizzammo il tutto, lei era già in coma. Se solo ripenso alla corsa in ospedale. Ci dissero che c'erano buone possibilità che si svegliasse, ma dopo un mese è morta." Fino a quel momento non alzai lo sguardo. Vidi con la coda dell'occhio Robyn che piangeva e cercai di consolarla mettendole una mano sopra il suo ginocchio. Probabilmente non saremmo mai capaci di raccontare questa storia senza versare qualche lacrima, però quella era la realtà e i migliori se ne vanno sempre nel momento sbagliato. Guardai Blair e vidi lo shock nei suoi occhi. In realtà non riuscii a decifrare la sua espressione, però aveva le mani davanti alla bocca in senso di stupore.

Blair
Non avrei mai pensato che Luke e Robyn nascondessero una storia del genere. Lei mi aveva detto di conoscere cose di lui che non avrei immaginato, ma mai avrei pensato fino a questo punto. La storia della ragazza che gli ha spezzato il cuore era tutta falsa. L'unica verità è che era stato lasciato un vuoto in lui, così come in lei. Entrambi erano stati segnati dalla morte di questa Lily, che era importantissima per entrambi a quanto pare. Eravamo in silenzio da un po'. Io non sapevo cosa dire. Robyn aveva smesso di piangere ma aveva ancora gli occhi lucidi e Luke aveva ancora la mano sul suo ginocchio. Erano davvero stati vicini in passato e non li avevo mai visti così. Di solito si ignoravano e basta. Parlavano raramente tra loro e se parlavano, si scambiano battute sarcastiche. Vederli così era strano. Non sapevo che dire. Avevo solo una domanda:

"Perché?" chiesi dopo minuti interminabili di silenzio. Luke alzò un sopracciglio e capii di non essere stata chiara "Perché l'avete detto a me?" riformulai la domanda

Robyn si alzò sussurrando qualcosa a Luke e lui annuì. Uscì dalla stanza mimandomi un "ci vediamo dopo" e potei vedere che aveva ancora gli occhi rossi per il pianto, mi dispiaceva così tanto.

"Allora" Luke iniziò a parlare e io gli rivolsi lo sguardo notando che anche lui aveva gli occhi lucidi, ma non aveva versato una lacrima "Non so neanche da dove partire" gli scappò una risatina e prese un respiro profondo prima di iniziare davvero "Innanzitutto mi dispiace. Io non sono quello che dimostro e Robyn lo sa. Io invece non lo so, faccio schifo con i sentimenti. Non voglio fare giri di parole per dire che mi piaci perché sarebbe stupido, ma non riuscerei mai a trovare le parole giuste." fece una pausa, rendendosi conto di aver detto ciò che forse non avrebbe voluto dire, per poi riprendere
"Ormai te l'ho detto e devo ammettere che sentirselo dire così dev'essere peggio di dirlo, quindi mi dispiace." abbassò lo sguardo verso il pavimento "Non so che altro dire, perciò credo sia meglio che vada. So che non ti piace avermi tra i piedi eppure tu a me piaci così tanto. Mi sento uno stupido." Provò ad andar davvero via ma non avrei voluto che lo facesse. Non sapevo come dirgli che anche lui mi piaceva davvero tanto. E se lo avessi fermato? Sarebbe stato sbagliato?

#SpazioAutrice
ecco il capitolo 13, spero vi piaccia! Fatemelo sapere nei commenti ;)

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