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Blair
Continuai a camminare velocemente senza una meta precisa, finché non arrivai davanti alla porta della mia stanza. Mi fermai e aprii la porta: Robyn non c'era. Uscii nuovamente e mi diressi verso il cortile della scuola.
"Blair!" esclamò Louis, vedendomi.
"Ciao Lou."
"Che succede?" mi chiese facendomi segno di sedermi accanto a lui.
"Nulla, è tutto okay."
"Sai che sei una vera frana a mentire?" sorrisi scuotendo la testa. "Dai che domani è sabato e ce ne torniamo a casa insieme, ci penserò io a tirarti su il morale." aggiunse facendomi l'occhiolino.
"No Louis, io non torno a casa questo fine settimana, rimango qui."
"Tutta sola? Con dei ragazzi in preda agli ormoni che girano liberamente? Non direi proprio, cara." sospirò "Ancora non hai risolto con papà?" scossi la testa e iniziai a fissare la porta d'accesso al cortile dalla quale spuntò Calum, il quale mi vide e contemporaneamente sentii il telefono vibrare nella mia tasca.
Da: Calum
A: Blair
Non mi avvicino per non crearti problemi, ti aspetto sul retro. A dopo, riccia :)
Sentii gli occhi di mio fratello che osservano il mio telefono e con uno scatto lo rimisi in tasca.
"Come penserai di risolvere con lui?"
"Non lo so. In fin dei conti non dovrei essere io a farmi avanti, dovrebbe essere lui: era lui quello che voleva impedirmi di venire qui..." feci una pausa di riflessione, fissando il vuoto "È inutile, ormai sono solo una delusione per tutti." risposi prendendo la testa fra le mani.
"Non dire così, tu invece sei il mio orgoglio."
"Come farei senza di te, sei la cosa più bella che ho." sorrise, guardai l'ora e notai che si è fatto davvero tardi
"Lou io devo andare, sono veramente stanca. Ci vediamo domani." dissi alzandomi di scatto, mollandogli un bacio sulla guancia.
"Va bene, a domani." mi allontanai e feci una corsa verso il retro del college, per raggiungere Calum.
"Hey riccia, pensavo non venissi più."
"E invece eccomi qui."
"Ti va di fare un giro?"
"Alle undici di sera? In un college?" ci pensai un po' su, per poi rispondere "E dimmi un po', dove vorresti portarmi?" non rispose, prese la mia mano e iniziò a correre.
"Calum" lo chiamai, non rispose, semplicemente si voltò e mi sorrise.
"Siamo arrivati." mi guardai intorno e davanti ai miei occhi trovai un bellissimo giardino nascosto tra i due edifici del college. Era uno spettacolo: un piccolo pezzo di paradiso fra le mura infernali di questa scuola.
"Calum è- è stupendo." sospirai incredula e sorridente "Come hai fatto a trovarlo?" chiesi entusiasta.
"Un giorno volevo starmene da solo, ho iniziato a camminare ed eccoci qui."
"E come mai volevi startene da solo quel giorno?"
"Volevo pensare un po'." rispose sedendosi sotto una grande quercia.
"A cosa pensavi?" chiesi sedendomi di fianco a lui.
"A te." continuò a guardarmi mentre io rimasi senza parole.
"E cosa pensi di me?"
"Quante domande!" imprecò provocando la mia risata.
"Rispondi." dissi diventando immediatamente seria.
"Penso che tu mi piaccia." a questa sua ultima risposta rimasi di nuovo senza parole, divenni completamente rossa, così abbassai lo sguardo, iniziando pian piano a strappare piccoli ciuffetti d'erba.
"E tu cosa pensi di me?" chiese con un sorrisetto malizioso stampato sulla bocca, incrociando le braccia al petto.
"Penso che a volte sei troppo spontaneo e fastidiosamente sfacciato ma, in qualche modo, penso tu sia buono" sospirai "E poi mi piacciono i tuoi capelli..!" continuai, cercando di non essere troppo brutale.
"Mi lusinga questa cosa." rispose un po' deluso, per poi sistemarsi per bene il ciuffo con le mani.
"Non frusciarti troppo, potrei cambiare idea da un momento all'altro." dissi sottoforma di ramanzina, per poi scoppiare in una piccola risata.
"Non lo faresti mai." detto questo prese il mio viso tra le sue mani, facendo diminuire sempre di più la distanza tra noi.
"Calum i-io" lo interruppi, tirandomi indietro.
"Tranquilla, è tutto okay." sorrise e feci lo stesso.
"Devo andare, si sta facendo tardi." dissi presa dall'imbarazzo, alzandomi di scatto
"A domani riccia." mi voltai per andarmene e mentre mi dirigevo verso l'atrio, mi girai un'ultima volta salutandolo con un gesto della mano.
Entrai in stanza ma Robyn ancora non c'era, mi stesi sul letto e iniziai a scorrere le notifiche sul cellulare..
"Robyn, ma è tardissimo! Sei tornata adesso?" esclamai spalancando gli occhi, dopo aver guardato l'orario. Lei mi sorrise annuendo facendomi capire che comunque non c'era nulla di cui preoccuparsi.
"Credo di aver passato la migliore giornata della mia vita"
"Sei uscita con David?"
"No, sono uscita con Niall. Sai, l'amico di Liam"
"Ma David non era il tuo ragazzo"
"Sì ma con Niall c'è subito stata un'intesa assurda. David è davvero un bravo ragazzo ma non so, Niall è diverso. Ci siamo anche baciati, che bella sensazione"
"ROBYN!" urlai sorpresa dal suo comportamento "ti rendi conto di ciò che hai fatto? Dovresti parlarne con David, non merita di soffrire"
"Lo so, e mi sento davvero malissimo per ciò che è capitato, però Blair, io credo di essermi innamorata davvero"
"Be'...Ti capisco.." quasi sussurrai, riferendomi alla situazione con Calum e Luke, sperando che non mi sentisse.
"Mi capisci?" mi chiese stranita da questa mia ultima affermazione.
"Ehm buonanotte, Robyn" dissi girandomi dall'altro lato, facendo finta di dormire.
"No, niente buonanotte. E, a proposito, tu non resti qui da sola domani, verrai a casa con me!" dopo questa sua affermazione, sorrisi tra me e me, e, dopo un po' di silenzio, anche Robyn si rassegnò e si stese sul suo letto addormentandosi dopo un paio di minuti.
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"Robyn, svegliati o faremo tardi!"
"Altri cinque minuti, mamma." brontolò girandosi dall'altra parte. Il degrado totale.
"Okay, passiamo alle maniere forti." detto questo iniziai a farle il solletico e lei automaticamente sollevò il busto dal letto.
"Sei crudele." sussurrò muovendo alcune ciocche scombinate davanti al suo viso. Fu una scena alquanto inquietante.
"Lo so." dissi fiera sedendomi sulla sedia della scrivania, accanto al suo letto. "Forza muoviti, altrimenti non riusciamo nemmeno a fare colazione." la rimproverai cercando di trattenere una risata: odiava fare le cose in fretta, soprattutto di prima mattina. Si girò verso di me fulminandomi con lo sguardo, dopodiché si alzò e andò in bagno. Un paio di minuti dopo uscì e di corsa si diresse verso la porta.
"Robyn?!" chiesi in cerca di spiegazioni.
"é davvero tardi." si giustificò per poi prendere la sua valigia e uscire fuori. La seguii e insieme ci dirigemmo in mensa. Appena entrammo riuscii a scorgere la figura di Luke.
"Blair! Ci sei?" urlò Robyn scuotendo una mano davanti ai miei occhi.
"Ehm sì, eccomi." mi ripresi scuotendo numerose volte la testa, prendemmo un paio di brioche e andammo a sederci al nostro solito tavolo.
"Ciao ragazze." ci salutò Louis, mentre si sedette affianco a me.
"Ciao Louis." lo salutammo in coro io e Robyn.
"A che ora avete il treno?"
"Per le 11." risposi prendendo il telefono dalla tasca per guardare l'ora.
"Che ore sono?" mi chiese Robyn mentre diede un morso al suo cornetto.
"Le 9:55"
"Volete che vi accompagni alla stazione?" chiese Louis.
"Se ne hai voglia, sarebbe perfetto." risposi sorridendogli.
"Se non avessi avuto voglia, non ve lo avrei chiesto" sorrise. "Vado a prendere le chiavi della macchina in camera mia, ci vediamo tra una decina di minuti nell'atrio." disse alzandosi per dirigersi in camera.
"Blair vado un secondo da Niall, mi aspetti qui?" alzai gli occhi al cielo, annuii e, mentre lei corse da Niall, mi alzai per andare a buttare i resti della nostra colazione.
Distratta dai miei mille pensieri, andai a finire addosso a qualcuno, come mio solito.
"Potresti stare un po' più attenta la prossima volta?" imprecò la persona alle mie spalle.
"Scusami davvero, ero distratta." mi scusai, mi girai e notai che la persona con cui mi ero scontrata era Luke.
"Ah. Tu." sorrise scuotendo la testa "Dovevo aspettarmelo." aggiunse
"Che vorresti dire, scusa?" chiesi infastidita.
"Lascia perdere." si girò per andarsene ma questa volta fui io a bloccarlo per il braccio
"Mi dispiace ma io non sono il
tipo che lascia perdere, forse quello sarai tu."
"è una sfida questa, Tomlinson?" chiese incrociando le braccia al petto.
"Probabile." quella volta fui io a girarmi e ad andare via, per davvero. Accelerai il passo per arrivare nell'atrio e vi trovai Louis e Robyn ad aspettarmi.
"Finalmente!" esclamò Robyn non appena mi vide arrivare.
"Scusate non riuscivo a trovare la valigia." dovetti mentire a causa della presenza di mio fratello. Tutti e tre uscimmo e ci incamminammo verso la macchina di Louis.

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"Mi raccomando, non farmi pentire di averti mandato."
"Oh andiamo Lou, sembri mia madre..."
"Che è anche la mia, d'altronde." mi interruppe sorridendo
"Stai tranquillo, ci vediamo domenica in college." lo abbracciai e infine mi incamminai con Robyn verso il treno.

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"Ragazze! Entrate, entrate." fu la mamma di Robyn ad accoglierci in casa, sembrava davvero una persona dolcissima.
"Salve signora Smith, io sono Blair, la compagna di stanza di sua figlia."
"Piacere di conoscerti, Blair, Robyn mi ha parlato tanto di te! Ti prego, chiamami Rose." le sorrisi e mentre lei e Robyn si salutavano ne approfittai per chiamare mia madre.

-Pronto?!-

-Ciao mamma.-

-Oh Blair, tesoro, come stai?-

-Io sto bene, siamo appena arrivate a casa di Robyn. Tu?-

-Bene amore, sto bene, anche se mi manchi tanto.-

-Anche tu mamma...Papà?-

-è qui vicino a me, vuoi salutarlo?-

-No no, lascialo stare. Magari evita di arrabbiarsi se non mi sente.-

-Non dire così, tutto questo passerà.-

-Louis è arrivato?- cercai di cambiare discorso

-Sì, è appena arrivato.- sospirò -Quando potrò vedere anche te?-

-Il prossimo weekend. Ora devo andare, mi stanno chiamando. Ci sentiamo più tardi mamma.-
-Va bene, a dopo tesoro.-
Dopo aver attaccato, mi avvicinai a Robyn, la quale stava ancora parlando con sua madre.
"Scusatemi, ho avvisato mia madre."
"Tranquilla, è tutto okay?" mi chiese Robyn e semplicemente annuii per rispondere alla sua domanda.
"Ragazze se avete bisogno di qualcosa io sono in cucina."
"Okay mamma, noi andiamo sopra."
"Ah Rob stasera io e tuo padre saremo ad una cena di lavoro, quindi la casa è tutta vostra." Robyn non le rispose, annuii e subito dopo ci recammo nella sua stanza.
"Pf, tipico." sussurrò riferendosi alla cena dei genitori.
"Mi piace la tua stanza."

#SpazioAutrice

hey guys ecco a voi il capitolo 8, spero che vi piaccia. Kissessss.

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