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Blair
Ed ecco che il fastidioso e strimpellante suono della campanella riportò tutti noi sugli attenti dopo la pausa pranzo. Salutai mio fratello, per andare alla lezione di psicologia, con un gesto della mano e lui ricambiò con un cenno del capo. Mi avviai alla ricerca dell'aula 27: la scuola era davvero grande e nonostante fossi lì da quasi una settimana, dovevo ancora imparare le varie postazioni delle classi, della biblioteca e di tutti i locali presenti nell'istituto. Non ero ancora riuscita a trovare il mio cosiddetto posto, ovvero quel posto in cui scappare per rifugiarti nei momenti peggiori, o anche nei migliori, un posto che sia soltanto tuo e di nessun altro, dove potersi sentire liberi di esprimere ogni più piccola e innocente emozione, senza aver paura di essere guardati e giudicati dalle persone intorno. Avevo ancora del tempo per trovarlo, ma credevo di averne davvero bisogno e dovevo trovarlo il prima possibile.
Continuai a camminare e, finalmente, dopo aver domandato a qualche studente e controllato sulla grande piantina del college posta nell'atrio, arrivai all'aula 27.
"Hey riccia, come mai da queste parti?" ci mancavi solo tu con le tue domande, Hood.
"Sai, siamo in un college e qui si studia e la 27 è l'aula dove ho lezione tra qualche minuto."
"Dai salta le lezioni, usciamo un po'. Che ne pensi?" mi propose avvicinandosi, fin troppo per i miei gusti.
"Scusami Cal, ma ho da fare. Sono arrivata da poco qui, devo studiare, e poi a breve ci sarà anche il test infrasettimanale di psicologia e vorrei mantenere una buona media. Sarà per un'altra volta." lo allontanai e gli accennai un sorriso per sdrammatizzare.
"Come vuoi, piccola. Ti aspetterò." detto questo mi diede un bacio sulla guancia, dopodiché si voltò si allontanò verso la sua classe. Le attenzioni di Calum iniziavano a non infastidirmi più, avevo capito che non erano gesti maliziosi, ma erano volti semplicemente a conquistare la mia fiducia, anche se in modo piuttosto discutibile; nonostante l'ardua impresa lui non si arrendeva e questo in fondo mi provocava una certa tenerezza nei suoi confronti, ma più restavo sulle mie quando ero con lui, meno speranze gli avrei dato.
Così entrai anch'io nella classe dove si tenne la lezione di psicologia e fortunatamente ebbi le due ore tutte nella stessa aula, così mi sedetti al primo banco libero in fondo alla classe.
"Ciao Blair, posso?" mi chiese Liam indicando la sedia accanto a me.
"Ma certo." gli sorrisi e quest'ultimo ricambiò sorridendo dolcemente. Nel frattempo entrò il professore e iniziò subito a spiegare gli argomenti di per il test.
"Arrivato a un'ora di spiegazione, stavo per addormentarmi." disse Liam mentre recuperavo i miei libri e uscivamo dalla classe.
"A me è piaciuta la lezione, è stata interessante. Il professor Smith ci sa fare."
"Ma come fai? Spiegamelo." chiese quasi disperato, provocando la mia risata.
"Ho sempre avuto un debole per la storia della psicologia.." mentre continuavo a parlare con Liam sull'aspetto del professor Smith, arrivammo nell'atrio, e fu qui che incrociai di nuovo lo sguardo di Luke: fu lui a cercare contatto visivo fra noi, ma non appena alzai lo sguardo per osservarlo meglio, fu il primo distoglierlo.
"Hey Blair, andiamo a mangiare?" ecco Robyn che mi distrasse dai miei pensieri, pronta a fiondarsi in mensa.
"Sì, andiamo." le sorrisi per poi girarmi verso Liam per salutarlo "Ora vado con la mia amica." indicai Robyn al mio fianco "Ci vediamo a lezione più tardi." continuai. Mi sorrise e mi accennò un saluto con il capo mentre mi allontanavo.
"Che mi dici di Payne?" mi chiese Robyn, curiosa.
"È un bravo ragazzo. Frequentiamo gli stessi corsi, niente di che."
"Chissà se Luke sarebbe geloso se ti facessi vedere con lui in giro." il suo sguardo diventò improvvisamente malizioso a queste parole.
"No Rob, non pensarci neanche, e poi a Luke non importa niente di me, come a me di lui d'altronde. Se gli fosse importato qualcosa, mi sarebbe venuto a cercare dopo il nostro bacio, visto che è stato lui a correre via, non l'ha fatto, perciò vuol dire che stiamo bene così."
"Spero tu stia scherzando, Blair." disse guardandomi, in cerca di ragione.
"Non sto scherzando, è la verità."
"Oh andiamo, siete patetici. Entrambi." imprecò mentre varcammo la porta della mensa.
"Guarda che lo hai detto tu stessa che non si è più innamorato, cosa vuoi da me ora?" chiesi quasi sul punto di ridere.
"E me lo chiedi pure? Che coraggio." rispose prendendo il vassoio. Scossi la testa ridendo nervosamente.
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"Hai notato che ad un certo punto il professore stava per addormentarsi, mentre facevamo il test?" chiesi a Liam, scoppiando a ridere.
"E secondo te in quale momento sono riuscito a farmi dare le risposte che non sapevo?"
"Che imbroglione che sei!" esclamai ridendo, mollandogli una leggera spinta amichevole, provocando di conseguenza la sua risata.
"Non sono un imbroglione, sono solo...come dire..." si bloccò in cerca di un termine che giustificasse le sue azioni.
"Te lo dico io, sei un imbroglione!" scoppiammo entrambi a ridere, ma venimmo interrotti da Calum che si avvicinò a noi.
"Hey riccia, ti unisci a noi per la cena?" mi chiese sfacciatamente.
"A patto che possano unirsi anche Liam con i suoi amici e Robyn." risposi contrattando. Prima di rispondere ci pensò un po' su e poi annuì, guidandoci verso il tavolo.
Durante il piccolo tragitto Liam chiamò i suoi amici, ovvero Niall e David, mentre io avvisai Robyn. Arrivammo al tavolo e già c'erano tutti quanti, così ci accomodammo insieme. Mi sedetti difronte a Luke e sentivo il suo sguardo addosso in ogni mio movimento, alla mia destra c'era Calum, e Liam alla mia sinistra; Robyn si era immediatamente fiondata vicino a David, mollandomi delle occhiate d'intesa e Niall si trovava vicino a Luke.
Ero completamente distratta dai miei pensieri e dai continui sguardi furtivi di Luke che non mi accorsi di essere chiamata in causa, nel bel mezzo di una discussione.
"E il tuo Blair?" chiese Calum cercando di coinvolgermi.
"Ehm..cosa?" chiesi titubante.
"Stavamo parlando di hobbies" rispose Calum, riportandomi alla realtà. Continuai a fissare Luke, che ricambiava ogni mio sguardo, poi spostai il mio sguardo in un posto indefinito della stanza, iniziando a fissare il vuoto.
"Blair..è tutto ok-" Calum stava per farmi la solita domanda quando venne interrotto da Robyn.
"Lei ama ballare, lo fa da quando è una bambina." rispose Robyn salvandomi, le ero debitrice.
"Ragazzi, non vorrei interrompere l'atmosfera, ma noi dobbiamo scappare. Domani inizia il weekend e dobbiamo prepararci." disse David, facendo alzare anche Robyn
"Su andiamo, la mensa si sta svuotando." aggiunse Robyn. "Tu non vieni?" mi chiese quest'ultima.
"No, io resto ancora un po' qui." risposi sorridendo al gruppo e, mentre tutti si alzavano compreso Luke e si avviavano ognuno verso la propria stanza, rimasi da sola in mensa.
Dopo una mezz'ora di riflessione, feci un sospiro, stavo per alzarmi quando qualcuno mi afferrò il polso con foga, bloccandomi completamente.
"Che vuoi?" chiesi con tono acido al biondo difronte a me.
"Le domande dovrei farle io." mi rispose sfacciatamente.
"Io non credo proprio." risposi incrociando le braccia al petto, liberandomi dalla sua presa.
"Perché l'altro giorno piangevi?" mi chiese senza fare giri di parole.
"Perché mi hai baciata?" ribattei, trasformando la conversazione in una specie di gara.
"Perché hai ricambiato il bacio?"
"Sai che ti dico? Va' a quel paese Hemmings. Non fai altro che apparire ovunque io mi trovi, mi fissi con quei tuoi dannatissimi occhi celesti, poi arrivi qui è sfacciatamente mi fai domande pretendendo anche una risposta sensata. Sai che ti dico? Io ti odio così tanto che.." mi interruppe.
"Mi odi?" chiese avvicinandosi.
"Sì." risposi con sicurezza.
"Molto?" annuii e lui continuò ad avvicinarsi a me ed io indietreggiai fino ad arrivare con le spalle al muro: lui si avvicinò ancora, fino a quando i nostri visi furono a pochi centimetri di distanza; il biondo si abbassò verso il mio viso, bloccandomi ogni via d'uscita. La nostra distanza diminuiva sempre di più, fino a scoparire completamente quando Luke premette le sue carnose labbra contro le mie. Iniziammo a baciarci lentamente per poi procedere con foga, portai le mie mani dietro il suo collo, verso la nuca, e lui portò le sue grandi mani sulla mia schiena, attirandomi a sé.
"Stavi dicendo che mi odi." fece un sospiro allontanandosi. "Mi odi ancora?"
"Non sai quanto." ghignai acidamente per poi uscire nervosamente dalla mensa...
#SpazioAutrice
Ecco a voi il capitolo 7, spero che vi piaccia. Kisses.

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