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Luke
Il cortile del college era completamente vuoto, a quell'ora erano tutti in mensa ed io potevo godermi un po' di tranquillità da solo.
Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ero un misto tra confusione e frustrazione; non facevo altro che ripensare a che faccia tosta avesse avuto Blair, quella ragazza riusciva a confondermi più di chiunque altro: il suo modo sfacciato di rispondere, il suo modo di sapersi difendere dalle mie provocazioni, mi davano sui nervi, ma contemporaneamente credevo di avere un'attrazione verso questo suo atteggiamento contraddittorio nei miei confronti.
Mentre pensavo a lei, la vidi che sbucò nel cortile correndo, stava piangendo ed era affannata. Credeva che io non l'avessi vista e appena notò la mia presenza cercò di andare via.
"Ciao." la salutai continuando a torturarmi le mani. Sapevo che odiava essere fissata, perciò spostai il mio sguardo su di lei.
"Che c'è?" chiese ormai infastidita. Touchè.
"Cos'è successo? Piangi perché sono cattivo con te?"
"No, non sei degno neanche di una sola delle mie lacrime." rispose continuando ad asciugare le lacrime che scendevano ininterrottamente sul suo viso.
"Ho cercato di fare il gentile per una volta, non accadrà più." mi avvicinai a lei per mantenere un contatto visivo.
"Sai quanto può fregarmene, ho di meglio nella vita."
"Be' novellina allora gira a largo se non vuoi finire nei guai." la minacciai ormai a pochi centimetri dal suo viso.
"E se non lo facessi?" ecco una delle sue provocazioni: non resistetti e poco dopo premetti le mie labbra contro le sue, unendole in un bacio. Spostai le mie mani sulla sua schiena per tenerla il più vicina possibile a me, fu un bacio sentito da entrambi. Ci staccammo, la guardai negli occhi e lessi tutta la sua perplessità, così l'unica cosa che riuscii a fare in quel momento fu scappare, lasciandola lì con tutti i suoi dubbi...

Blair
"Ma guarda un po', tu non eri quella che non voleva sapere nulla sul conto di Luke?" mi chiese Robyn alzando un sopracciglio con un sorriso malizioso stampato sulla bocca.
"Lo so ma...non lo so. Ogni volta che lo vedo vorrei prenderlo a sberle per come si comporta: sembrava ci odiassimo, o almeno per il tempo in cui ci siamo rapportati, ma poi stasera mi bacia e subito dopo mi lascia da sola insieme alle mille domande che mi sono posta nell'arco di un minuto. Non ci sto capendo nulla, Rob. Sono solo due settimane che sono qui e già non capisco più niente. Sono fin troppo confusa. Sta succedendo tutto troppo velocemente..." risposi coprendomi il viso con le mani.
"Si sa che un odio si trasforma sempre in amore."
"Ma quale amore, io non mi innamorerò mai di Luke, è impossibile. Non è il ragazzo che fa per me, siamo fin troppo diversi." ci tenni a precisare
"Niente è impossibile." prese una pausa. "Cosa vuoi sapere, su dimmi."
"Tutto ciò che sai di lui." chiesi spudoratamente, bisognosa di sapere cosa nascondesse quel freddo e distaccato sguardo.
"Luke..be' Luke era diverso prima di.." fece un sospiro.
"Prima di cosa?" chiesi incuriosita, iniziando a prepccuparmi.
"Prima che una ragazza gli spezzasse il cuore. Lui era innamoratissimo di questa ragazza, si chiamava Abigail se non erro, faceva di tutto pur di farla star bene e farla sorridere. Si era ridotto a pesare pochissimo, sembrava quasi trasparente, poiché la ragazza si approfittava di questa sua lode nei suoi confronti. Ma tutto è durato fino a quando Luke non l'ha beccata a letto con un altro ragazzo ed è da lì che tutto è cambiato. Che io sappia non si è più innamorato di nessun'altra e da quello gioioso, dolce, allegro e pieno di vita che era, si è trasformato in quello che è ora." rimasi a dir poco sconvolta da quelle parole. È stato innamorato e si era ridotto in uno stato penoso pur di far star bene la persona che amava e quest'ultima l'ha tradito non accorgendosi di essere la ragazza più fortunata di questo mondo. Non lo avrei mai detto, ma in quel momento provai una leggera compassione per Luke. Nessuno merita di essere trattato in quel modo e di essere ferito nel profondo come gli era successo, soprattutto se si tratta di una persona che credi di amare.
"Sono a dir poco senza parole."
"Ho notato, eppure neanche ti interessava" puntualizzò il mio disinteresse per Luke di qualche giorno fa.
"Quello è passato, ora è presente." cercai di giustificarmi, stendendomi sul letto. Iniziai a fissare un punto indefinito del soffitto bianco della camera, per poi piano piano chiudere gli occhi e iniziare a sognare...
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Mi svegliai a causa della troppa luce che filtrava dalla finestra, mi alzai e trovai un bigliettino sul mio comodino di Robyn.
"Ti aspetto a colazione. Non volevo svegliarti perchè eri troppo dolce mentre dormivi...magari stavi sognando Luke :)"
Appena lessi l'ultima frase un sorriso involontario si fece vivo sul mio viso, ripensando al bacio di ieri sera.
Guardai l'ora e vidi che ero in estremo ritardo per la colazione, corsi in bagno, mi sciacquai il viso e iniziai a toccare ripetutamente le mie labbra, continuando a pensare che avevano sfiorato quelle morbide e rosee di Luke. Mi vestii velocemente e scesi in mensa.
"Ben svegliata!" urlò Robyn seduta al solito posto. "Sognato bene?" continuò, ricordando le parole del post-it.
"No, in realtà non ho sognato nulla." mentii dirigendomi verso il bar. Presi mia solita cioccolata e mentre mi dirigevo verso il tavolo da Robyn incrociai lo sguardo di Luke. Mi stava guardando anche lui. Non so bene quali emozioni volesse esprimere il suo sguardo, ma sapevo di certo che non era il solito sguardo di odio che ci scambiavamo quotidianamente. Continuai a camminare verso il tavolo e sentii ancora gli occhi di Luke addosso.
"Mangia velocemente che tra poco suona la cam-" non finii la frase che la campanella suonò avvisandoci sull'inizio delle lezioni. Divorai la mia brioche e corsi verso la classe, posso dire quasi teletrasportandomi. Presi il mio solito posto in fondo e la prof di filosofia era in ritardo, come al suo solito.
"È libero qui?" mi chiese gentilmente un ragazzo abbastanza alto e moro, dagli occhi nocciola. Mugugnai un "sì" come risposta e il ragazzo si accomodò al mio fianco.
"Io sono Liam, Liam Payne." si presentò porgendomi gentilmente la mano
"Blair Tomlinson" risposi stringendogliela. La professoressa entrò in classe e finalmente iniziammo la nostra lezione.
"Stavo per addormentarmi" imprecai provocando la risata di Liam.
"Già, a chi lo dici. Tu almeno hai preso appunti, io neanche quelli."
"E meno male che li ho presi, non ho capito neanche una sillaba che è uscita dalla bocca di quella strega." la professoressa di filosofia era il tipo professoressa che utilizzava il solito "abuso di potere" verso i suoi alunni.
"Io vado in mensa con i miei amici, vuoi unirti a noi?" mi chiese ancora una volta Liam con la sua solita gentilezza.
"Perchè no, c'è anche una mia amica con me, è un problema?"
"Assolutamente no." sorrise e ci avviammo verso la mensa. Appena vidi Robyn tra la folla le feci cenno di seguirmi.
"Ragazzi lei è Blair." mi presentò al suo gruppo di amici e andai completamente a fuoco.
"Io sono Niall" si presentò per primo un ragazzo biondo dagli occhi blu, mi ricordava tanto Luke..
"Io Harry." fu il turno di un riccio moro dagli occhi verde smeraldo. La presentazione del riccio venne seguita dal ragazzo seduto al suo fianco:
"Io sono Da-" stava per dire il suo nome ma venne bloccato da Robyn che lo baciò. Molto probabilmente lui sarà il famoso David.
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare.
"Voi che facoltà avete scelto?" chiesi cercando di aprire un discorso.
"Biologia." rispose Niall, seguito da David "Lingue" ed infine fu la volta di Harry "Economia."
"Io psicologia, presumo tu l'abbia capito." rispose Liam sorridendo al gruppo.
"Da dove vieni, uhm Blair, giusto?" chiese con dolcezza Niall, curioso.
"Giusto. Vengo da Doncaster, voi?"
"Io sono irlandese." aveva un accento particolare, il biondino!
"Holmes Chapel" risposero all'unisono Harry e David.
"Io da Wolverhampton" fu la volta di Liam.
Mangiamo tutto insieme e rimanemmo a chiacchierare per un po', fu un momento davvero piacevole.
"Scusate ragazzi, è stato un piacere conoscervi ma ora devo scappare.." li liquidai frettolosa, volevo arrivare in orario alla lezione di psicologia.
"Aspetta, andiamo insieme." disse Liam alzandosi dal tavolo. Salutammo il gruppo e ci dirigemmo verso l'uscita della grande mensa.
"Blair" sentii sussurrare il mio nome mentre varcai la soglia della mensa. Mi girai e vidi Louis, il quale mi fece cenno di seguirlo.
"Ti raggiungo dopo, Liam. Vado un momento da mio fratello." annuì ed io mi avviai nella direzione opposta, verso mio fratello.
"Ciao." lo salutai freddamente, senza guardarlo direttamente negli occhi.
"Mi dispiace." quasi sussurrò, abbassando il capo.
"Come scusa?" chiesi fingendo di non aver sentito.
"Non farmelo ripetere, sai che odio questo genere di cose."
"Sei patetico." dissi abbracciandolo "Ma mi sei mancato." aggiunsi stringendolo a me.
"Tu no." rispose ricambiando l'abbraccio. Non sono il tipo che ama i contatti fisici molto riavvicinati, anzi direi nessun tipo di contatto fisico, mi irrigidiscono e mi mettono soggezione.
"Ah sì? Forse ho capito male o sei tu quello che ha chiesto scusa?"
"E poi sarei io quello patetico." ironizzò dandomi un buffetto sulla guancia, per poi sfoggiare uno di quei sorrisi che sarebbero capaci di incantare qualunque essere vivente.
"Ti voglio bene." sorrise ancora una volta ,cingendomi le spalle mollandomi un umido bacio tra i capelli...
#SpazioAutrice
ecco a voi il capitolo 6, spero che vi piaccia! Vi mando un abbraccio forte forte!

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