15. Decisioni.

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«Devi aiutarmi, ho bisogno di te.»

Erano settimane che lo aiutava per essere il fidanzato perfetto agli occhi di Jessica, peccato che a Gisele non andava di dargli una mano, anche se lo faceva lo stesso. Infondo erano "migliori amici" e doveva farlo.

«Fammi vedere che cosa hai portato.»

Fece riferimento agli abiti che aveva nella busta.

Così si alzò dal letto e si sedette sulla sedia a gambe accavallate.

L'amico le mostrò due camicie e due pantaloni.

«Allora, questa bianca è bellissima- fece riferimento alla camicia-, ma anche questa blu è carina. Quale metto?» era nervoso e lo si notava dal fatto che batteva il suo piede per terra.

Nel frattempo, Annie osservava la scena e si immaginò i vecchi appuntamenti che aveva con George, stava per piangere e così si soffermò sugli abiti.

«Per me dovresti mettere la camicia bianca con il pantalone nero.» 

Intervenne.

«Non è un pantalone, è un jeans nero elegante.» puntualizzò il poliziotto.

«Fabio ma che cazzo è un jeans elegante. Me lo spieghi?!» la moda era fondamentale per lei e una frase del genere non la accettava.

«Annie, calmati-intervenne Gisele.- è un bel paio di jeans eleganti»

Calcò l'ultima parola e rise.

«Avete finito di prendermi in giro!? Ragazze dai, un favore vi sto chiedendo!» 

Buttò i panni sul tavolo e si sedette furioso.

«Sai Fabio? Mi sono rotta le palle di farti favori! Stai sempre qui dentro a chiedere consigli di moda o che cosa dire o fare per farla innamorare di te. Ma cosa cazzo me ne frega?! È assurdo! Noi ti aiutiamo sempre, non ti diciamo mai di no e tu ti arrabbi pure? Io sono l'unica che dovrebbe essere arrabbiata qua!».

Lo sbirro non capiva, perché tanta ostilità da parte della ragazza?

Si alzò e mise i suoi vestiti nuovamente nella busta.

Voleva andare via, l'amica l'aveva delusa e di lei non avrebbe voluto saperne per un bel po'.

«Vaffanculo, tu dovresti essere la mia migliore amica e aiutarmi! Invece ti lamenti solo, ho capito Jessica non ti piace! Ma non c'è bisogno che fai le smorfie quando parlo di lei o quando ti chiedo consigli per un appuntamento. Non credevo potessi essere così egoista, mi hai deluso..».

Annie si portò le mani alla bocca, come poteva dire una cosa del genere!?

Quel ragazzo diventava più stupido ogni giorno che passava.

«Davvero?! Sarei io l'egoista? Ma ti ascolti quando parli?! Si, non ti voglio aiutare e lei non mi piace!
Ma cosa ci posso fare?
Non ti impedisco di uscirci e addirittura ti aiuto e mi sembra che grazie al mio aiuto ti è sempre andato tutto alla grande!
Ma quand'è che, invece, aiuti tu me! Eh?»

Anche lei si era alzata e se fosse stato necessario lo avrebbe cacciato.

Poteva farlo e non aveva paura di chiamare un altro agente per farlo uscire da lì.

«Uhm..vediamo. Chi è che ti ha portato Albert? Chi?» era un'ottima risposta e Gisele non poté fare a meno di pensarlo.

Come poteva riuscire a far tacere le persone con una semplice domanda?

Un motivo in più per amarlo, dannazione!

«Okay, lo ammetto! Mi hai salvato la vita e te ne sarò grata per sempre e tu questo lo sai.
Ma proprio non capisci perché io ci sto così male!? Come fai a non capirlo!?» stava piangendo e Annie prontamente l'abbracciò.

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