Ci fermiamo dinanzi alla porta di casa di Clifford, uno di fronte all'altra.
-Grazie ancora, Ashton. Mi hai salvato la vita.-, sussurro.
-L'avrebbe fatto chiunque.- ribatte.
Forse non era così scontroso come immaginavo.
Sorrido, abbassando lo sguardo.
-Allora io vado.- dico, voltandomi e salendo i gradini che mi dividevano dall'incontrare Michael.
Sento però Ashton prendermi il braccio, facendomi voltare. Porta la mia mano dietro la sua schiena, mentre la sua mi accarezza la guancia, avvicinandosi fin troppo al mio viso.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, e senza che riuscissi a far nulla, completamente ipnotizzata da quello sguardo, posa le sue labbra sulle mie, facendole combaciare. Un bacio casto, veloce ma intenso, prima che se ne andasse lasciandomi sulla soglia, in stato confusionale.
Dopo non so esattamente quanto tempo, suono il campanello, e ad aprirmi trovo Karen, impanicata, che mi abbraccia tirando un sospiro di sollievo.
-Per l'amor del cielo Amy, sei viva, mi sono preoccupata tanto.-
Dietro di lei sento qualcuno scendere le scale velocemente, è Michael.
Karen porta le sue mani sul mio viso chiudendo la porta alle sue spalle. -Come stai tesoro? Vuoi una camomilla?-
-Magari, grazie mille Karen.-
Michael mi si avvicina, ma molto più lentamente, e negli occhi ha uno sguardo cupo.
-Amy.-
-Ciao Michael.- gli dico sorridendo, come per alleviare quello sguardo, troppo pesante da sostenere.
Non dice nient'altro, semplicemente si avvicina e mi stringe, mi stringe come qualcuno in cerca di qualcosa, mi stringe come se fossimo soli e il mondo non esistesse. Potrebbe diventare terapeutico per me, non voglio abituarmici, ma lo abbraccio anch'io, forse anche più forte di quanto già stesse facendo lui, e scoppio in lacrime.
Piango per tutto e per niente. Per ciò che era successo prima, per me, per Michael, per la mamma, per Ashton, per Luke, per Cel. È come se mi stessi addossando i dispiaceri di tutti e mi stessi sfogando per loro.
Siamo rimasti abbracciati per secondi, o minuti, non ha importanza, so solo che quell'abbraccio sembrava rimediare a tutto il male che c'è nel mondo, come se fosse l'unica cura e l'unico modo per calmarmi.
Karen mi porge la tazza fumante e io la ringrazio, per poi salire al piano superiore, seguita da Michael.
-Amy, quando vorrai parlarmi di..beh, di quello che è successo, sai dove trovarmi.- dice con fare rassicurante.
Gli sorrido e vado in camera mia.
Appoggio la tazza sul comodino, e mi faccio un bagno. Dovevo lavare ogni singolo residuo di quel ragazzo dal mio viso, dai miei capelli, e quello mi sembrava l'unico modo.
Più strofinavo più sentivo di star cancellando tutto, ma, purtroppo, non era così.
Torno in camera, prendendo i miei vestiti e portandoli nel cesto del bucato.
Ripenso ad Ashton, e al fatto che quello era stato effettivamente il mio primo bacio. Penso a come mi sono sentita, ero spaventata, ma mi è piaciuto essere più vicina a lui.Forse sto solo impazzendo.
Decido di bere quella camomilla, sperando mi aiuti a prender sonno.
Mi risultava davvero difficile farlo. A volte pensavo di soffrire di insonnia.
Non riuscendo ad addormentarmi, nonostante le due ore trascorse a letto, mi alzo, guardando l'orologio. Erano le 4:00 del mattino. Chissà se Michael era ancora sveglio.
Volevo andare a controllare se lo fosse, ma allo stesso tempo non volevo dargli fastidio.
Senza far rumore mi avvicino alla sua stanza. Stranamente aveva la porta aperta, così entro e mi avvicino cautamente al suo letto.
Dormiva.
Sorrido involontariamente. Ho sempre voluto guardare Michael dormire, e ora ne avevo l'occasione. Sembrava un bimbo.
Gli accarezzo la guancia stando attenta a non svegliarlo.
-Non immagini neanche quanto vorrei dirti ciò che provo per te, Michael.- sussurro, per poi tornare in camera mia._____
Mi sveglio di soprassalto, spaventata e sudata.
Avevo avuto un incubo in cui c'era quel ragazzo, che ha quasi tentato di stuprarmi. Seppure aveva qualcosa di familiare, non riuscivo a ricordare cosa fosse. Ed era così frustrante.
-Amy tutto bene?- spunta Michael preoccupato, forse mi ha sentita gridare nel sonno.
-Sì Michael, scusami, non volevo svegliarti. Che ora è?-
Ridacchia. -Sono sveglio da parecchio, sono le dieci e mezzo.-
-Ohw, bene.-
Si avvicina al letto, -Come stai?-
-Bene.- mentii.
-Vuoi andare in qualche posto?-
-Michael, senti.. non sei costretto a fare la parte del fratello perfetto, davvero, a me va bene così.- dico sorridendo e facendo spallucce.
-Non faccio nessuna parte con te, Amy.- dice -Dai, andiamo a fare colazione, ho aspettato che ti alzassi per farla.-
Arrossisco alle sue parole, ma non voglio illudermi. Il fatto è che ha parlato con un tono particolarmente serio, come se dietro quella frase ci fosse molto altro. E io, da persona curiosa qual sono, volevo assolutamente scoprirlo.
-Sarai morto di fame nel frattempo.-
-Beh non sai quanto sia stata dura.-
-Immagino.- dico ridendo e alzandomi dal letto.
-Fammi dare una sistemata.-
-Va bene, ti aspetto giù.- e mi fa l'occhiolino.
Colgo l'occasione per chiamare Luke.
Ovviamente non avevo intenzione di dirgli nulla del giorno precedente, lo conoscevo e sapevo che si sarebbe preoccupato, quindi meglio lasciar perdere.
Al quarto squillo risponde.
-Lukey, puoi parlare?-
-Amy, hey, come va?-
-Bene.-
-Come mai non sei a scuola?-
Ecco, ora che mi invento?
-Ehm, non ho sentito la sveglia.-
-Devi andare a scuola, hai capito?-
-Agli ordini capo!- dico ridendo.
-Come sta la mamma?-
-Nulla di nuovo, Amy..-
-Ohw.-
-Senti Luke, mi mancate un sacco, voglio venire anch'io in Italia.-
-Amy, no, lo sai. Devi restare lì e andare a scuola. Anzi, adesso chiamo Michael e gli dico di cominciare a venirti a svegliare se non senti la suoneria del tuo cellulare quando parte la sveglia.-
-No Luke! Non mettermi in imbarazzo dai!-
-Mh, va bene, questa volta te lo concedo.-
-Mh, ti odio.-
-Ah beh anch'io. Ora devo andare, tu comportati bene mostriciattolo.-
-Non chiamarmi mostriciattolo! Che razza di maleducato.-
Scoppiamo a ridere.
-Ciao Amy.-
-Ciao Luke.-Al piano di sotto Michael mi aspettava.
-Ma quanto ci hai messo?-
-Ho telefonato a Luke.-
-Gli hai detto del..-
-No, sai com'è fatto, si sarebbe preoccupato troppo.-
Annuisce serio mentre armeggia in cucina. Ad un tratto si gira e chiede
-Senti Amy, posso farti una domanda?-
-Certo.- dico, ricordando ciò che gli ho detto mentre dormiva e sentendo l'ansia impossessarsi di me.
-Tu non ricordi davvero nulla del ragazzo di ieri? Un dettaglio, nella voce, nel corpo?-
-No Mike, non ricordo nulla.- sospiro di sollievo.
Anche se era così maledettamente familiare.
-Va bene.-
La mia colazione era già pronta sul tavolo in men che non si dica, questo ragazzo era davvero veloce.
-Al cinema.- dissi, mentre regnava un silenzio tombale.
-Cosa?-
-Ecco dove voglio andare, al cinema.- dico, sicura.
-D'accordo, che film ci sono?-
-Non so, ricordo qualcosa riguardo un film horror, ti va?- gli chiedo, arrossendo.
-Beh se si tratta di horror ci sto.-
Finiamo la colazione parlando di tutti i film horror che abbiamo visto, quando gli annuncio -Però prima devo fare una cosa- alzandomi dalla tavola, -ci vediamo dopo.-•••
Sarò breve, voglio solo consigliarvi la fanfiction che sta scrivendo fixit_ , si chiama «secrets between us» ed è su Louis Tomlinson.
Io conosco già tutta la storia, e, credetemi, merita.
Vi ricordo di lasciare un commento se vi è piaciuto il capitolo o di votare.
Alla prossima!

STAI LEGGENDO
INSOMNIA// m.g.c
FanfictionA volte avrei voluto tornare bimba, e ritrovare la felicità nelle piccole cose, come in quel castello di sabbia, come quei bambini, completamente consapevoli che il loro lavoro è inutile, perché il castello andrà distrutto dal vento, o dal mare, se...