Part three.

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Luke se n'è andato.

Quelli che mi aspettano, non saranno decisamente mesi facili.

Ma mi ci sarei abituata, forse..

Nel frattempo faccio colazione solo con una tazza di tè caldo, per rilassarmi un po'. Ho un'ora per decidere cosa mettermi.

Avrei potuto benissimo stare da Cecilia, se non fosse stato per i suoi. Litigano spesso, sono separati, e suo padre è alcolizzato.

Vive a Melbourne da dieci anni, solo. In realtà non viene spesso a Sydney, ma quando torna, lo fa inaspettatamente, ed è capitato molte volte che abbia visto Cel e sua madre con dei lividi sulle braccia.

Ecco perchè Luke non avrebbe mai accettato che stessi da lei per mesi interi, conoscendo la situazione.

E Michael è uno dei suoi amici più fidati, quindi ha deciso così, ma non so se ha fatto la scelta migliore.

Poggio la tazza sul tavolo e vado a vestirmi.

Ho lasciato fuori dalla valigia una maglia nera lunga, i jeans e le vans nere.

Metto il correttore, cerco di fare al meglio la riga dell'eyeliner, un po' di mascara e il gioco è fatto. La mia maschera per nascondere le lacrime.

Guardo l'orario, sono le 09:55.

Ho ancora cinque minuti per prepararmi psicologicamente.

Decido di andare di sotto ed aspettare lì, così nell'attesa mi metto ad ascoltare un po' di musica.

Non so esattamente cosa ascoltare, così metto la riproduzione casuale. Mi parte "Boulevard of broken dreams" dei Green Day. La lascio, adoro quella canzone, anche se avrei preferito alzare il volume e mettermi a cantare a squarciagola, buttando fuori tutto quello che pensavo, liberando la mente. Ma decido di tenerlo basso, Michael sta per arrivare.

L'orologio segna le 10:03, e il campanello suona.

Faccio un respiro profondo, levo gli auricolari e li metto nella tasca della felpa.

Apro la porta.

-Ciao.-dico sorridendo.

Dio quant'è bello. Ha dei jeans neri strettissimi, una maglia verde a fasce larghe bianche e le converse nere.

-Ehieehi.- e ricambia il sorriso.

Mi sorprendo del suo saluto. Forse cerca solo d'essere gentile.

-Allora, andiamo o vogliamo star qui a guardarci negli occhi?-dice ironicamente, spiazzandomi. Non conoscevo questo suo lato.

-Sì, certo, andiamo.- dico chiudendo la porta dietro di me a chiave e maledicendomi mentalmente per aver esitato prima.

Mi volto, mentre lui prende la mia valigia, scendendo gli scalini fuori casa mia, e facendomi strada verso la sua auto.

Non so dove abiti, ma di certo casa sua non dev'essere da queste parti, altrimenti non avrebbe preso l'auto, capitan ovvio.

Entro nell'abitacolo, e mi siedo davanti, accanto a lui.

Mette in moto, accende la radio, e parte "Wipe your eyes" dei Maroon 5.

-I'm afraid that I gotta do what I gotta do, but if I let you go, where you gonna go? We gotta make a change, time to turn the page - comincia a cantare. Ha una voce stupenda, rimango incantata per qualche secondo.

La canzone continua, e arrivati al ritornello non riesco a trattenermi, è la mia parte preferita.

-Hey you, come over and let me embrace you, I know that I'm causing you pain too, but remember if you need to cry, I'm here to wipe your eyes-

INSOMNIA// m.g.cDove le storie prendono vita. Scoprilo ora