Capitolo 1

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Nella quiete di una delle tante stanze color crema del "Centre pour personnes âgeès"una fra le più note case di riposo a Marsiglia,Desirée aveva posato lo sguardo sulla parete bianca e lì lo aveva lasciato per più di mezz'ora aspettando il risveglio della signora Fournier che intanto si godeva il suo solito pisolino. Si poteva benissimo sentire il nauseante odore del brodino al pollo che bolliva nella mensa e che segnava ormai l'orario di pranzo.
Il camice bianco di Desirée insieme a quello dei suoi colleghi li faceva apparire come le pedine degli scacchi che si spostavano a suon di campanelli per l'edificio.
Era una giornata ventosa, sebbene la calma della stanza in cui si trovava, la faceva pensare il contrario. Dalla vetrata si intravedevano le onde del mare infrangersi sulla via panoramica di "La Corniche", il magico color zaffiro delle onde le suscitava una certa nostalgia che subito fu interrotta da alcuni colpi di tosse della signora Fournier.
:-È già ora di pranzo?-: chiese l'anziana donna con un tono di voce impastato dal sonno.
:-Sí-: rispose Desirée grattandosi distrattamente la mandibola :-Se vuole la accompagno alla mensa:-.
La sollevò di peso dal lettino e la adagiò sulla sedia a rotelle con la massima attenzione dopodiché si avviarono nel corridoio.
L'odore del brodo si faceva ancora più pungente man mano che ci si avvicinava.
La sala della mensa era abbastanza grande da poter ospitare tutto l'edificio,Eleonor, l'addetta al catering, era una donna abbastanza minuta e dal bancone si potevano scorgere i suoi ribelli ricci raccolti in una coda di cavallo. Era stata la prima donna con la quale Desirée aveva subito stretto amicizia forse per i suoi attraenti ricci o forse per i loro simili caratteri ribelli e determinati.
La vedeva fare avanti e indietro per il bancone, rovesciando il brodo fumante nei piatti con la massima destrezza, lavorava là dentro da più di tre anni riempire i piatti per lei era ormai come vestirsi la mattina.
:-Di nuovo brodo di pollo?:- chiese un anziano signore aggrottando le folte sopracciglia.
:- Di nuovo brodo di pollo!:- cantilenò la donna abituata ai loro rifiuti, l'uomo si incamminò per i tavoli e si sedette ad uno dei tanti posti.
:-Allora, si comporta bene la Fournier?:- le disse Eleonor con un pizzico di ironia.
:-Veramente non lo so,non fa altro che dormire:- le sussurrò Desirée per non farsi sentire.
:-Dicono che ha avuto otto figli, quattro maschi e quattro femmine, il marito l'ha tradita con la loro vicina di casa, poveretta chissà cosa avrà dovuto affrontare,secondo me c'è una spiegazione logica dietro le sue lunghe dormite!:- le spiegò con un tono di voce basso continuando a riempire i piatti.
:-E i figli? Perché l'hanno abbandonata in questa casa di riposo?:-
:-Bei figli che sono quelli, dopo tanti sacrifici che ha fatto quella donna per loro sfamandoli e crescendoli senza l'aiuto del marito che non faceva altro che passare il tempo con altre donne, loro se ne sono lavati le mani e l'hanno spedita qui come una lettera senza recapito!:- continuava con un tono di voce incalzante.
:-Come fai a sapere tutte queste cose?:-
:-Il direttore ha una bella parlantina,a chi tocca?:- disse con disinvoltura mentre un'altra mano porgeva il piatto.
Desirée si allontanò svelta dal bancone rivolgendo la sua attenzione alla signora Fournier che la aspettava impassibile lì dove l'aveva lasciata con lo sguardo rivolto verso la finestra assopita dall'immagine che il trasparente vetro rifletteva, cioè quella di una donna stremata dall'avvicendarsi della sua folle vita.
Nel cuore Desirée sapeva che il suo carattere tranquillo e sempre più protendente per l'appisolarsi non aveva certo impedito alle sue orecchie di ascoltare l'intera conversazione, nonostante il viso perso e lo sguardo di chi ne ha passate in troppe non fossero cambiati affatto dal giorno delle loro presentazioni.

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