Capitolo 2

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:-non ho più fame. Voglio ritornare in stanza:-disse la signora fissando il viso stranito di Desirèe che teneva ancora tra le dita il vassoio scottante del brodo,non ci poteva credere,aveva persino sopportato quell'orrendo odore di pollo marcio per tutto il cammino. Ma non era questo che la preoccupava bensì il vociare continuo dei corridoi che la fece alquanto insospettire.

Non appena mise a letto la signora Fournier,si accoccolò sulla sedia accanto al lettino gelido e senza vita su cui era sdraiata l'anziana sessantenne con in mano il suo romanzo preferito.

Vederla così attratta dalle parole tra le righe mise per un attimo in pace la sua consapevolezza di non avere insistito abbastanza affinché mettesse sotto i denti qualcosa,ma la biasimava di certo,in fondo quei piatti che spacciavano per cibo commestibile non erano poi così eclatanti da meritarsi la sua attenzione.

:-Desirèe,puoi prendermi una bottiglia d'acqua per favore?:- la signora Fournier non alzava ancora lo sguardo,ma il suo tono di voce dolce e pacato spinsero Desirèe ad alzarsi di scatto e dirigersi verso le grandi macchinette da dove si riforniva spesso per il pranzo. Tutto sommato passava lì la maggior parte del tempo e non ne aveva abbastanza per permettersi un giro indisturbato ai supermercati.

:-le ho detto che io ho una famiglia da sfamare,licenziarci così ... io ... le non può farlo!:- una delle tante colleghe di Desirèe stava puntando prepotentemente il dito verso il petto del direttore dell'istituto,non si potevano affatto confondere quei pochi capelli che portava in testa e quel suo carattere maleducato che lo rendeva ancora più ridicolo agli occhi di tutti.

:-e invece sì lo posso fare!:-il direttore strattonò la mano della donna scostandola dal suo petto,quel gesto impulsivo e azzardato fece rabbrividire Desirèe,ormai aveva capito,se avesse perso quel lavoro,gran parte del futuro che le si prospettava davanti sarebbe andato in fumo.

Si fece avanti per difendere la donna a cui era coperto il volto dalla cascata di ricci neri come il colore dei lunghi capelli di Desirèe,sembrava quasi che si stesse vergognando che nonostante la sua età fosse ancora in grado di commuoversi di fronte alla probabilità certa di essere licenziata.

:-aspetti!mi ascolti per favore:-Desirèe prese parola in fretta ma non abbastanza per fermare la marcia del direttore ormai aveva deciso e fu la corta conversazione con la sua collega Maris a farglielo intendere,era stata licenziata.

Appena un ora dopo la caporeparto diede la notizia all'intero staff presente nella casa di riposo non fece molto caso al peso delle parole di conforto per la perdita del loro unico lavoro,semplicemente le avvertirono di fare i bagagli e andare via il più velocemente possibile.

:-lo sapevo che sarebbe arrivato il momento che vi avrebbero licenziati:-disse Eleonor mentre abbracciava il corpo snello di Desirèe che non andava pazza per il contatto fisico almeno quanto la signora Fournier che l'aveva salutata con un gesto stentato della mano. Alla fine dei conti anche a Desirèe sarebbe mancato il carattere rude e schietto di Eleonor e quello riservato e distaccato della signora Fournier che la accoglievano dalle prime luci del mattino.

:-posso chiederti perché non me lo hai detto?:-le chiese Desirèe restituendo l'abbraccio che profumava di petto di pollo e minestrone, ma nonostante questo apprezzava molto il gesto sforzato di Eleonor che non era un tipo per i baci e gli abbracci.

:-perché credevo fino all'ultimo che questo posto sarebbe resistito:-esclamò allontanandosi con una lacrima furtiva che le scendeva sul volto squadrato e severo, Desirèe dimenticava ben volentieri che quel posto era pieno di debiti e quei pochi anziani scarseggiavano come l'acqua nel Sahara.

Dopo aver dato gli ultimi saluti si diresse verso la stazione per tornare a casa.

La stazione di Saint-Charles pullulava di gente come tutte le volte che Desirèe osava usare la metro per ritornare in via Le Paniere,dove suo padre la attendeva con del cibo preparato freddo e sudicio come la melma che servivano nel posto che aveva appena lasciato con grande rancore.

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