Capitolo 22

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Le gomme dell'auto sfrecciavano sulla strada costeggiando le mura dell'ospedale. Solo in quell'istante si accorse che l'ospedale in cui albergava si chiamava "Vick Morel",lo stesso nome del direttore,era davvero scontato! Perché non lo aveva pensato prima? Ora si svelava tanta confidenza nei suoi confronti,le aveva detto di chiamarlo signor Vick solo perché il suo stesso ospedale portava quel nome e non perché le stava simpatica.

:-penso che quel direttore ti abbia dimessa troppo in fretta:-irruppe suo padre squarciando quelle riflessioni.

:-invece io penso che lo abbia fatto in ritardo:-

:-e poi non ti ha prescritto nemmeno un cortisone in caso di urgenza o degli antidolorifici e roba del genere!:-continuò

:-era solo un sedativo!:-disse Desirèe stufa.

:-appunto! Ma sai che significa ingerire quella roba?:-

:-niente! Significa svenire e poi risvegliarti. Non è mica un veleno!:-

:-niente?svenire e poi ritrovarti in una barella d'ospedale ti sembra niente Desirèe?:-sbottò suo padre

:- ohhh! Ora basta!non voglio litigare un'altra volta papà!:-tagliò corto.

:-hai ragione. Ma poi non venire a chiedermi di riportarti in ospedale se avvertirai un altro giramento di testa!:-

:-non succederà mai! Te lo posso assicurare! Rivedrò un altro ospedale solo quando mi si saranno rotte le acque per il parto!:-ironizzò mentre l'ospedale si ristringeva alle sue spalle man mano che si allontanavano.

:-sei incinta?:-suo padre sembrò quasi scandalizzato. La guardò in faccia pallido e per poco non usciva fuori strada,poi raddrizzò immediatamente il manubrio.

:-sì non vedi che pancione!:-scherzò rassegnata alla sua poca intellettualità. Poi si massaggiò la pancia.

:-non devi per forza avere il pancione per capirlo! Può essere successo da poco!:-balbettava incredulo e terrorizzato all'idea che fosse reale.

:-papaà! No! Non sono mica incinta!:- gli strattonò il braccio.

:-menomale:-sospirò alleviato.

Desirèe si mise ad osservare fuori da l finestrino ripensando ad Eliàs,lo avrebbe trovato prima o poi.

Ci fu un lungo silenzio. Si sentiva solo il solleticare del motore.

:-promettimi che non appena saremo arrivati a casa andrai in camera tua e riposerai senza neanche alzare un dito:-riprese a parlare Hugo

:-no che non te lo prometto!:-si stupì di quelle parole. Quanto altro doveva ancora riposare?

:-Desirèe!:-la riprese il padre.

:-Desirèe cosa?tu sei fuori se pensi che rimarrei sdraiata sul mio letto ad ammirare il soffitto!:-

:-non per forza!in tv trasmettono un sacco di film la sera!:-

:-papà ascoltami bene! Io non metterò neanche piede nella mia stanza!:-si voltò a guardarlo :-figurati se mi mettessi persino a russare!:-

:-e che cosa vorresti fare?andare a casa di Angeliè e fare l'immaginabile per ritrovare quella maledetta pietra?:-

:-sì esattamente:-

:-ah bene! Se davvero ce l'avesse quell'uomo andresti da lui e lo stenderesti a mo di schiaffi?credi davvero questo? O forse tu e Angeliè cercherete di progettare una trappola con una sola rete e un hamburger per attirare la sua attenzione?:-sbraitò

Desirèe lo guardò perplessa e infastidita.

:-quel soggetto potrebbe essere armato e potrebbe benissimo farti del male!lascia perdere!:-continuò.

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