Capitolo 12

15 1 0
                                    

Dopo aver salutato Lèo e Chanel verso tardo pomeriggio, Desirèe cercò di arrivare in tempo alla metro per evitare la confusione che si creava ogni giorno. Era mezzogiorno c'era il sole ma anche dei nuvoloni si facevano largo minacciosi. Di sicuro in via Paniere stava piovendo, e frugando nella borsa si accorse che aveva dimenticato per l'ennesima volta il suo ombrello. Era così impacciata, dimenticava tutto!

Mentre camminava sui marciapiedi, passò di fronte a delle vetrine dei negozi,addobbate armoniosamente,saldi e novità erano all'ordine del giorno. Saint Rue Ferrol aveva dei negozi meravigliosi! I vestiti erano tutti bellissimi indosso ai manichini, le scarpe erano favolose. Si fermò per un istante contro la vetrina di un negozio,tastò leggermente il vetro gelido ,la sua immagine riflessa stonava terribilmente con quei vestiti alla moda. C'erano tanti tipi di scarpe:colorate, di pelle, di cuoio, nere, verdi, gialle, tutte stupende!non c'enerano di brutte! Anzi pensandoci ... sì c'erano,erano le sue,quelle vecchie scarpe che non le davano per niente giustizia. La sua borsa poi! Era davvero vecchia,sembrava piuttosto uno zainetto ricucito in alcuni punti,non era molto bella, era piccola con dei ricami colorati di qua e di là. Per un istante si vide con una di quelle borse addosso, era un sogno possederne una,tutte laccate dai colori più vivaci,ma anche quelle più spente e più serie erano impeccabili,peccato che i prezzi disponibili erano proibiti ai suoi occhi,suo padre guadagnava abbastanza,ma non aveva un lavoro,e quel poco che gli dava la banca serviva per sopravvivere,e poi lei aveva quasi vent'anni! Non poteva dipendere più da suo padre,doveva cavarsela da sola,forse quel piccolo lavoro l'avrebbe agevolata,ma doveva aspettare,pazientare,e poi magari un giorno indossare una di quelle borse.

Quei manichini slanciati e grondanti di collane a bracciali le ricordavano Chanel. Lei si che era alla moda! Poi c'era lei che faceva parte del club degli illusi. che cosa poteva mai comprare? Non aveva un soldo!Prese il borsellino e lo aprì lasciando spazio a due biglietti da dieci, e qualche spicciolo. Per un momento si sentì davvero sola,era davvero così umile? Sua nonna non c'era più,almeno lei la pensione se l'era guadagnata e il suo generoso animo non perdeva tempo a regalarle dei soldi quando le servivano. Immaginava già le cose che avrebbe fatto una volta tornata a casa, a parte starsene tutta la sera da sola nella sua stanza. Ricordava che da bambina quando tornava da scuola sua nonna la aspettava con del buon cibo e qualche coccola, poi le leggeva i libri di favole e insieme facevano un mare di giochi. Ma ora con chi poteva parlare? Con suo padre? No! Quell'uomo era come era come un sacerdote,disponibile solo nei casi estremi,e poi?dimenticava tutto e lasciva sorvolare,ha lasciato tanto sorvolare nella sua vita che ora si ritrova disperso nelle sua preoccupazioni, Perché doveva essere tutto così complicato ,perché?

Anche se dimostrava essere una ragazza dura e decisa,in fondo anche lei si lasciava trasportare dalla tristezza,almeno questo poteva permetterselo? Lasciò via libera alle lacrime che le bagnarono la pelle poi si posizionavano pesanti ai lati della bocca,al sapore erano così amare !Si sentì un illusa. Sola, si sentì sola! E ora lo era più che mai,quei manichini sembravano prenderla in giro,loro così belli e lei così stupida!

Si asciugò le lacrime, singhiozzando come una bambina. Cos'era per lei la vita? Non finiva mai di sorprenderla ma solo in peggio. La gente che passava la osservava incuriosita nel vederla piangere. Non riusciva a smettere. I bambini la indicavano senza pietà, era un tormento! Non aveva un braccio su cui contare, nessun collo da abbracciare e nessuno con cui sfogarsi. A parte Angèlie, ma era una donna impegnata non poteva stare a sentire le sue lamentele tutto il giorno.

Lo squillo del cellulare la fece sobbalzare,era proprio lei!Angeliè Vincent !non se la sentiva di rispondere. Lasciò che il cellulare squillasse invano nella sua lurida borsa.

Ora avanzava spedita verso la metro, sarebbe tornata a casa e avrebbe pensato un modo per ammazzare il tempo e avrebbe continuato a vivere,doveva farlo!

Non riuscì a fare un passo che subito si sentì come osservata,rumori sinistri intorno a lei la obbligavano a girarsi in tutte le direzioni,qualcuno sembrava tenerle gli occhi puntati addosso,chi era?possibile che tutti i casi più complicati toccavano a lei?il destino era davvero malvagio nei suoi confronti! Un altro scroscio le fece pulsare il cuore,scattò a girarsi di dietro,ma la gente la sorpassava distrattamente,pensava a parlare al telefono o a calmare i propri figli che si lamentavano non appena passavano qualunque vetrina. Pensò fosse il vento,c'era un sacco di gente lì,poteva mischiarsi qualsiasi rumore nella sua mente,doveva togliersi dalla testa certe assurdità!continuò per la sua strada.


PendentifDove le storie prendono vita. Scoprilo ora