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Uscimmo dalla sala del direttore,dove eravamo, e mi portarono alla sala principale. Mi lasciarono lí, ad aspettare l'agente Castor.
In quei minuti di attesa osservai tutte quelle persone. E fu lí che pensai per la prima volta che doveva essere veramente figo essere un agente. Insomma, tutta quell'adrenalina. Peró pensai anche che, insomma.. ad essere un agente segreto nessuno sá tutto quello che fai. Non intendo dire per della fama o robe cosí, solo che in quel modo delle persone ti avrebbero potuto prendere per un fannulone, mentre tu facevi cose spettacolari, salvando vite. E in quel momento pensai alla frase che mio padre mi ripeteva spesso: "fregatene di quello che pensano gli altri." forse si riferiva proprio a questo.
Tornando dai miei pensieri,notai che una di quelle tante persone sembrava avvicinarsi verso di me.
Fu in quel momento che lo vidi per la prima volta. Aveva degli occhiali da sole,skinny neri strappati alle ginocchie, una giacca di pelle nera che lasciava intravedere una maglia bianca sotto e delle vans nere. Aveva un certo fascino mischiato da un non-so-che di mistero.
Era lui il famoso Castor?

agente 00castor|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora