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Annabeth's pov
Quando finí quell'abbraccio diedi un occhiata al tavolo delle bibite per vedere a che punto era Leonardo. E quello che vidi non mi piaque per niente.
Una troietta qualunque si stava baciando con lui.
Austin assistette al bacio insieme a me.
"Quel deficente" disse.
Io non volevo dire niente. Volevo solo andarmene.
"Ei Annabeth! Annabeth ti posso spiegare! Non te ne andare!" urlò Leonardo.
Mi raggiunse e mi girò verso di lui reggendomi le spalle.
"Annabeth, non sono sta.."
ma prima che Leonardo potesse finire la frase Austin lo trascinò via.
"Vedi Leonardo? La fai sempre piangere. Sempre. Vattene."
"Senti te non ti intromettere vattene.."
Ed anche questa volta non finí la frase. Austin lo spinse nella piscina.
"Annabeth, andiamocene" mi disse.
"Io.."
"Andiamo. Non puoi soffrire ancora. Vieni con me."
"No..mi faccio venire a prendere da mio padre" gli dissi sgarbamente. Certo, quello che aveva fatto Leonardo non mi era piaciuto affatto, ma neanche l'atteggiamento di Austin mi piaque. Sembrava una stupida lotta fra due ragazzini.
E qua l'unica a rimetterci ero io.
"Ciao Chris, scusa per tutto questo casino.."
"Niente, assolutamente niente. Ma sei proprio sicura che vuoi farti venire a prendere da tuo padre? Si vede che hai pianto..ti potrei portare io."
"Nah, questa è la tua festa, goditela"
Cosí uscii dalla villa.
Ma non volevo farmi venire a prendere da mio padre, infondo, Chris aveva ragione.
Cosí chiamai Peter.
***
P: pronto?
Io: ei Peter, sono io, Annabeth. Dove sei?
P: alla festa di Chris. Ho visto tutta quella faccenda.. quello che sembra il tuo fidanzato e Austin stanno ancora litigando. Lui cerca di venire da te, ma Austin glielo impedisce...
Io: cavolo...potresti uscire e darmi un passaggio a casa?
P: certo, arrivo.
***
Cosí arrivò Peter.
"Sono distrutta." gli dissi continuando a piangere.
"Ei, non piangere. Andiamo a casa tua, andrai sull'altalena che hai in giardino e io ti spingerò, come da bambini, okay?" mi propose Peter
"Sarebbe fantastico,grazie Peter, scusa se ti ho rovinato la serata"
"La mia migliore amica non mi rovinerá mai niente. Andiamo"
Ero felice che lui mi considerasse come un amica. Ero stanca di tutta questa confusione.
Per amore.
Ero stanca.
Avevo trascurato l'amicizia.
E me ne ero pentita.
Mi ero scordata una frase molto importante di un libro che avevo letto.
Era 'il Piccolo Pricipe' , e diceva:
"L'essenziale è invisibile agli occhi."
Io mi ero posta un sacco di domande tra Austin e Leonardo. Domande che mi avevano fatto dimenticare la cosa piú importante.
Gli amici.
Certo, innamorarsi non è un errore.
Ma non dovevo tralasciare i miei amici per questo.
Da quel giorno imparai una grande lezione.

agente 00castor|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora