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Nel tardo pomeriggio arrivammo finalmente a Parigi.
Scesi dall'aereo e subito cercai lo sguardo di Leonardo ed entrambi accennammo un sorrisetto.

Ad attenderci c'erano alcune persone che parlarono con Leonardo, spiegandogli dove avremmo soggiornato.
L'hotel era un certo "Le monde" .
Una volta usciti dall'areoporto un taxi ci portó lá.
La stanza era la 221 al terzo piano.
Entrammo, è subito notai che era una camera molto vistosa. Il luogo era diviso da un piccolo corridorio che aveva a sinistra e a destra due porte che conducevano alle nostre camere, e una a diritto, che portava al bagno.
Sistemammo le nostre valigie e ci cambiammo vestendoci piú eleganti, io con un vestito nero e Leonardo in giacca e cravatta, per poi scendere per la cena.

Mentre ci stavamo dirigendo verso il nostro tavolo,segnato col numero della nostra camera,un po' tutte le persone degli altri tavoli portavano il loro sguardo verso di noi. C'erano molte persone e tutte sembravano molto benestanti, visti i vari gioielli e i loro vestiti; diciamo che mi sentii un po' fuoriluogo. Leonardo si avvicinò e mi sussurrò "Non ti preoccupare degli altri,sei perfetta cosí." e mi fece un occhiolino ed io arrossii.

Parlammo di quello che sarebbe stata la nostra missione del giorno successivo.
"Stai attenta Beth, tanta gente non è quello che pare, dobbiamo essere sempre pronti a-" Leonardo fu interrotto dal cameriere, che chiese rigorosamente in francese se avrebbe gradito del vino, e lui accettò volentieri.
Il cameriere fece per versarglielo quando buttò il vino dalla parte opposta del tavolo, facendolo cadere e frantumare nel pavimento del ristorante.
Io e Decarli ci allontanammo di scatto dal tavolo, facendo per alzarci.
Il cameriere mise le mani addosso a Castor urlando "Non farete niente piccoli bastardi" e dicendo cosí tiró una testata dritta dritta nel naso di Leonardo.
Reagii di istinto andando addosso al cameriere, tirandogli un calcione nei testicoli che lo fece accasciare a terra.
Mi chinai da Leonardo che stava perdendo molto sangue dal naso.
"Stai bene?" gli chiesi.
"Meglio questo che una pallottola sulla testa, andiamocene ora!" mi rispose alzandosi e afferrandomi per un braccio.
"E le valigie?" gli urlai preoccupata.
"A Parigi ci sono molti negozi carini"
Cosí una volta fuori chiamammo un taxi e ce ne andammo.
Beh iniziamo bene,no?

agente 00castor|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora