3.4

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I giorni passarono. Ed arrivó quella mattina.
La tenzione si fece sentire sempre di piú.
Stavo per partire.
Io.
Io e Leonardo Decarli.
Io e Castor.
Erano le 4 di mattina, e la mia odiosa sveglia suonó.
Cercai di non sentirla, ma poi anche il promemoria del telefono si sovrappose alla sveglia.
E come se non bastasse, arrivó persino mia madre.
"Hey,Beth sveglia! Vuoi che tuo padre ti venghi a sgridar.."
Non fece in tempo a finire di dirlo che venne mio padre.
"Annabeth! Diamine, forza! Oggi è il grande giorno!" urlò.
"Sisisi oddio mi alzo adesso cavolo!" dissi abbastanza spazientita.
Mi vestii e mi preparai.
Andai in macchina con mio padre.
"ciao mamma" dissi abbracciandola.
"Oh ciao Annabeth, stai attenta mi raccomando amore" mi disse lacrimando.
"Non ti preoccupare cara, non sará sola." gli rispose mio padre.
Entrai in macchina ed appoggiai la mia mano nel finestrino per salutare mia madre "ciao" dissi sottovoce. Una lacrima scese sulla mia guancia.
Allora era tutto vero.
Mentre ci dirigevamo all'aeroporto, mio padre estraè una pistola dalla sua giacca.
"Tieni, questa è per te. Certo,avrai altre armi a disposizione, ma questa sará quella che terrai sempre con te. Un po'..diciamo un ricordo di me, della tua famiglia, di quello che sei dalle origini eh... sai che non sono bravo con le parole. S-sono orgoglioso di te, comunque vada." disse porgendomi la pistola tremando.
"Oh grazie papá!" dicendo cosí, presi la pistola.
Arrivammo all'aeroporto privato della BW, dove c'era anche Leonardo ad aspettarci.
Scendemmo dalla macchina.
"Cosí il grande momento si avvicina eh?" disse Decarli
"Eh si"-risposi-"Il gioco inizia ora "


agente 00castor|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora