Fa scorrere due dita sotto agli occhi, cercando di scacciare le lacrime al meglio. Non può permettersi di essere visto a quel modo, nonostante non se ne vergogni. Ma sta per entrare nello stabilimento in cui Harry lavora, e non gli sembra il caso di attirare sguardi indiscreti su di sé.
Cosa sto facendo? pensa, mentre varca la soglia e si avvicina alla Reception.
Prende un respiro profondo e "Scusi?" richiama l'attenzione della ragazza bionda che ha gli occhi puntati sullo schermo di un computer.
Quest'ultima alza lo sguardo, squadrandolo da testa a piedi."Come posso aiutarla?" domanda poi, forzando un sorriso.
"S-sto- ho un appuntamento con l'avvocato S-Styles" risponde incerto, mordendosi forte il labbro inferiore.
La ragazza sbuffa e digita velocemente qualcosa sulla tastiera del pc e "Terzo piano, seconda porta a sinistra" dice soltanto, senza staccare gli occhi dallo schermo.
"Grazie" mormora Louis, raggiungendo velocemente l'ascensore, aspettando pazientemente che arrivi al suo piano.
Cosa sto facendo? si chiede di nuovo, mentre posa un dito sul tasto che indica il terzo piano.
È nervoso, trema e si sente uno stupido, perché non è sicuro che presentarsi nell'ufficio di Harry sia la cosa giusta da fare. Potrebbe essere con un cliente. Potrebbe essere con Richard, e al pensiero gli viene da vomitare.
Arriva davanti alla porta del riccio e bussa, aspettando pazientemente una risposta dall'altra parte.
"Sì?" parla quest'ultimo, e Louis si tortura nuovamente il labbro inferiore, mentre posa una mano sulla maniglia ed entra nell'ufficio, sospirando pesantemente.
Harry solleva il capo dai documenti davanti a sé e sgrana gli occhi.
"Cosa ci fai qui?" chiede, alzandosi subito in piedi, posizionandosi davanti a lui.
"I-io..." non riesce a continuare, le lacrime si fanno strada senza che Louis se ne accorga, e si ritrova a coprirsi il viso con le mani, scuotendo energicamente la testa.
Harry lo guarda, passandosi una mano fra i capelli e mordendosi l'interno della guancia, insicuro sul da farsi. Prova ad allungare un braccio verso Louis, ma ci ripensa. Non può mandare a puttane le sue decisioni. Non ora.
Louis respira profondamente una, due, dieci volte, prima di "Perché?" domandare, puntando lo sguardo in quello di Harry.
Quest'ultimo socchiude gli occhi, massaggiandosi il ponte del naso con due dita. "Voglio dare un'altra occasione al mio matrimonio"
Louis si lascia scappare una risatina ironica, troppo finta anche alle orecchie di Harry che "Lou..."
"Lou niente," comincia il liscio, scuotendo nuovamente la testa. "Mi fai schifo, Harry. Spero per te che Richard sia davvero cambiato e non ti tradisca di nuovo, perché non mi troverai ad aspettarti quando succederà"
Lancia un'ultima occhiata ad Harry che ha il capo chino, gli occhi fissi sul pavimento. Mima un "Ti amo" con le labbra, ed esce dall'ufficio, lasciando il riccio a combattere con i suoi pensieri.
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