Capitolo 2

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Sciesi le scale a due a due rischiando più e più volte di scivolare e rompermi l' osso del collo ma non accadde nulla perciò posso considerarmi ancora con la testa sulle spalle,arrivata in soggiorno trovai Louis intento a esultare mentre guardava il televisore con uno sguardo alquanto assorto da esso,-rieccomi- dissi mentre prendevo posto su una delle tante poltroncine poste in salotto,-shhh!- mi rimproverò Louis mentre riportava lo sguardo sullo schermo della tv che intanto proiettava una partita di calcio Doncaster Rovers (la scuadra preferita di Louis) contro Liverpool,Louis è un fanatico del calcio e infatti è il capitano della scuadra di calcio della scuola e per questo tutti i ragazzi non solo sono gelosi di lui per il fatto che sia il migliore della scuadra ma cercano anche di essergli amico solo per il fatto che è popolare,già Louis nella nostra scuola era il più popolare mentre io bhe io ero la classica ragazza che amava leggere e studiare perché si ci tenevo alla mia formazione e a crearmi un mio futuro, da piccola sognavo di diventare una principessa e ora sogno di diventare una stimata cantante dato che ho un particolare interesse per la musica e ho sempre sognato di partecipare ha uno di quei talento show,tipo X-Factor uno degli esempi di qui io vado più fiera fra tutti i talent quello che preferisco fra tutti e quest' ultimo non so nemmeno io il perché ma so che è il mio sogno che voglio reizzare a tutti i costi,-Sono pronto!- esclamò Parker mentre faceva il suo ingresso in sala facendomi risvegliare dai miei pensieri,-Noooo!- urlò louis facendo sobbalzare sia me che mio fratello,-che succede?- domandò Parker,-Il Liverpool ha segnato maledizione!- esclamò mentre dava un pugno talmente forte al tavolino in vetro da farlo tremare,mi venne il timore che da un momento al altro il tavolino si fosse potuto sgretolare da un momento al altro,-ehm louis il tavolino costa- dissi ironica beccandomi un' occhiataccia da parte di quest' ultimo,intanto Parker si sedette sul divano vicino a Louis accanto alla poltrona su qui mi ero appollaiata,-andiamo?- domandò dopo cinque minuti,-si andiamo- disse Louis mentre spegneva la tv e recuperava il suo giubbotto in jeans dal attaccapanni posto in soggiorni vicino al camino,presi anche il mio di giacchetto e seguì i due ragazzi fuori dalla nostra dimora,chiusi la porta a chiave per poi voltarmi e iniziare a camminare in mezzo hai due,durante il tragitto da casa al locale non avevamo aperto bocca,io e Louis ci eravamo limitati ha dei semplici sguardi fugaci,-allora che mi dici?-domandai spezzando il silenzio,il silenzio non mi era mai piaciuto era fastidioso qualche volta,-Emily mi ha chiesto per la ventesima volta di essere il suo ragazzo- disse roteando gli occhi e sbuffando,sorrisi falsamente Louis era in un bel guaio dato che Emily Winston (la ragazza più popolare della scuola nonché capo Cheerleder) quando si fissava su una cosa non si arrendeva molto facilmente soprattutto se si trattava di ragazzi in quello nessuno l' avrebbe potuta ostacolare o sarebbero stati guai seri per il povero malcapitato,-sarà tipo la ventesima volta che me lo chiede e comincio ad averne abbastanza!- esclamò mentre sbuffando si passò una mano fra I capelli segno che fosse nervoso,come avrete potuto capire Louis quando era nervoso si passava spesso una mano fra i capelli tirandoli leggermente al indietro,-ma da quant' è che ti viene dietro?- gli domandai,-da 4 anni e 5 giorni- rispose,corrugai la fronte e lo guardai davvero aveva contato pure i giorni?- domandai incredula da quando Louis William Tomlison sapeva contare? Mha mi sarò persa qualcosa,camminando ancora parlando nel frattempo del più e del meno finché svoltato l' angolo non ci ritrovammo davanti al "Smile and Smile" appena entrati per poco Parker non veniva investito da un cameriere che correva da una parte all' altra del bar come se fosse impazzito,c' era un gran via vai nel bar e né io e ne louis sapevamo dare una spiegazione a tutto ciò anche se una mezza idea mi era sorta in mente,-forza andiamo- disse Louis mentre con passo spedito si dirigeva verso il bancone della cassa seguito sia da me che da mia fratello che praticamente mi si era appiccicato addosso,-salve- disse Louis al signore di mezza età dietro il bancone,l' uomo lo guardò per poi riportare lo sguardo sul suo telefono,-posso fare qualcosa per voi?- domandò in tono annoiato,-ehm vorremmo tre frullati uno al mirtillo,uno alla pesca e panna ed un altro al mangi- ordinò Louis,-mi dispiace ma stiamo per chiudere- rispose sempre con quel tono annoiato Ed il signore dietro al bancone si chiamava Ed o almeno così avevo letto sul suo cartellino col nome,-ma come?! Sono solo le 18:30!- esclamò mentre fissava l' orologio appeso sul suo polso,-mi dispiace ma oggi noi chiudiamo prima- disse il signore mentre si toglieva il grambiule e lo appendeva in un apposito attaccapanni posto dietro di lui,-ma...-cercò di protestare Louis ma lo bloccai,-dai Louis andiamo non abbiamo niente da fare qui- mi intromisi,lo sospirò rassegnato e ringraziando ed salutando,uscimmo dal locale iniziando a camminare per le strade deserte della piccola cittadina,strano davvero insolito di solito Hastings era stracolma si gente nelle vie e invece ora erano tutte vuote davvero molto insolito,-strano che non ci sia nessuno in giro- dissi ad alta voce,-già l' ho pensato anch' io...ma perché?- si domandò Louis,non seppi dare con certezza una risposta a quella domanda ma ero sicura che ci fosse qualcosa sotto,-fossi in voi non girerei in giro per la città a quest' ora cari ragazzi- disse una voce roca e flebile alla nostra sinistra,ci voltammo e vi trovammo un signore anziano sulla sessantina che ci guardava con rimprovero seduto comodamente su una sedia,-infatti stavamo tornando a casa- puntualizzai mentre mi avvicinavo a codesto senza dare retta hai continui richiami di louis,-e fate bene cari ragazzi- disse con voce sollevata il vecchietto,-mi tolga una curiosità come mai nessuno è in giro per la città oggi?- domandai e il vecchietto ridacchiò,- cara signorina non si ricorda più della leggenda che avvolge la città?- mi domandò il vecchietto,per un momento corrugai la fronte poi però la risposta non tardò ad arrivare,-quale leggenda?- domandò Louis confuso,-La leggenda del vampiro e del licantropo- risposi e il vecchietto annuì nell' ombra,-esattamente la leggenda della luna rossa in cui mostri e esseri sovrannaturali invadono la nostra cittadina uccidendo qualche malcapitato passante- spiegò il vecchietto,-vi conviene muovermi- disse il vecchietto mentre a fatica si alzava dalla sedia su qui fino a poco vi stava,-dovete essere a casa prima che il sole tramonti è allora che le bestie immortali arriveranno- disse il vecchietto facendomi rabbrividire,avevo paura di quella leggenda metropolitana anche se tanto metropolitana non era,annuì in risposta,-fate attenzione cari ragazzi al mondo esistono creature spietate- disse il vecchietto prima di sparire nell' ombra,-andiamocene e subito- dissi mentre spingevo i due verso casa.
Arrivati a casa entrammo dentro e subito mi riscaldai anche se eravamo solo al inizio di settembre faceva comunque freddo siamo pur sempre in Gran Bretagna non dimentichiacelo,-lou sicuro di non voler restare?- domandai per l' ennesima volta,dopo quella chicchierata interessante con quel vecchietto non volevo che al mio migliore amico potesse capitare qualcosa,-tranquilla tolgo il disturbo adesso vado ciao principessa- mi salutò con un bacio sulla guancia che io ricambiai,-fa attenzione- lo raccomandai e lui mi sorrise,-tranquilla non sono più un bambino- mi disse per poi farmi l' occhiolino e andarsene a grandi falcate,lo seguì con lo sguardo finché non voltò l' angolo e scomparve dietro di esso a quel punto chiusi la porta e andai in sala,sentivo una strana sensazione ma la scacciai subito e mi stesi sul divano...

"The eyes of The vampire" louis TomlisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora