Capitolo 23

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Da quel giorno passò ben un mese e alla fine era tutto vero si ero incinta di una bellissima bambina che avrei chiamato Eva, Samantha mi aveva spiegato che ai Diurni, come me, possono avere figli cosa alquanto strana, come ho già detto da quel giorno passò ben un mese e a breve la bambina sarebbe nata già le vampire incinte restano incinte solo nel arco di un mese o due ma nel mio caso Samantha, che lavora come dottoressa nel reparto neurologo,in poche parole lei si occupa dei bambini appena nati, mi aveva detto che la bambina nel mio grembo ci avrebbe messo solo un mese per nascere.
Louis...beh lui non sa niente di tutto ciò, ogni sera cercavo di dirle la verità ma poi la paura e il panico si impossessavano di me e la verità mi rimaneva bloccata in gola, certo io lo amo più della mia stessa vita ma ho pur sempre paura che mi possa abbandonare e che non voglia avere questo figlio con me poi non siamo nemmeno sposati cosa penserà una volta tornato a casa che mi vedrà con la bambina in braccio? Sicuramente mi taglierà la gola per non averglielo detto ma ne sarà valsa la pena o almeno lo spero.
Ora ero distesa sul divano che mi accarezzavo il pancione in bella vista e guardavo la pioggia cadere leggera dalla finestra,oggi era un giorno particolarmente freddo ma per fortuna adesso che ero una vampira non mi dovevo più preoccupare del freddo ormai questo elemento non mi faceva ne caldo e ne freddo, a distrarmi dai miei pensieri è Lottie che con il suo passo leggero e aggraziato quanto un elefante in una goielleria fa la sua apparizione in salotto andandosi a sedere su un divano in eco pelle nero difronte a quello in cui vi ero sdraiata io,-ehi- la salutai mentre a fatica mi mettevo a sedere sul divano,-ehi...la bambina?- mi domandò mentre mi indicava il pancione su cui una mia mano vi era appoggiata sopra,-sta bene qualche volta scalcia ma niente di particolare- dissi sorridente mentre portavo lo sguardo sul pancione e riprendevo ad accarezzarlo dolcemente,-com' è sentire dentro di te un' altra piccola vita?- domandò Lottie,-è bello è una sensazione piacevole dopo tutto ma è anche responsabile allo stesso tempo- dissi e lei annuì,-allora...cosa ti porta qui in salotto dolcezza?- le domandai mentre le rivolgevo un sorriso, Lottie sospirò prima di puntate i suoi occhi magnetici azzurri nei miei castani,-viola dobbiamo parlare- disse seria ed io sospirai immaginandomi di già l' argomento della chiacchierata,-viola non puoi continuare a nascondere la verità a mio fratello! Lui è pur sempre il padre della bambina e sono sicura al 100% che lui non ti abbandonerà!- esclamò ed io sospirai, aveva ragione su tutto quanto non potevo più rimandare perciò mi alzai e mi diressi in cucina verso l' isoletta dove sopra il bancone vi era poggiato il mio telefono, lo sbloccai e composi il numero del mio ragazzo portando poi in seguito l' aggeggio al mio orecchio, erano precisamente le 21:00 e di solito Louis chiamava sempre a quest' ora,-cosa stai facendo?- domandò Lottie mentre mi seguiva in cucina,-sto chiamando Louis- dissi e lei iniziò a saltellare per tutta la cucina battendo di tanto in tanto le mani come una bambina quando vede le caramelle,-metti il vivavoce voglio sentire!- mi disse ed io feci ciò che mi richiese mettendo poi il telefono in centro a noi, mentre aspettavamo che Louis rispondesse alla chiamata io non facevo altro che guardare un punto indefinito della casa, sbattere un piede in modo frenetico contro le mattonelle ocra della casa e mangiarmi le unghie tanto anche se le avrei consumate la gravidanza me le avrebbe fatte ricrescere subito, mentre Lottie sembrava una bottiglia di coca cola pronta a esplodere da un momento al altro bagnandoti tutta con la sua felicità, 4 squilli dopo Louis rispose,-pronto?- disse una voce maschile fin troppo riconoscibile dal altro capo della cornetta,il mio cuore anche se pur morto iniziò a palpitare in modo frenetico e insistente che temetti che da un momento al altro avrebbe potuto saltar fuori dal mio petto, guardai Lottie che mi fece il segno del okay con le dita e prima di iniziare a parlare presi un grosso respiro ma nel momento in cui stavo per parlare una fitta al grembo mi fece arretrare facendomi urlare dal dolore, Lottie corse verso di me e mi guardò, non riuscivo a muovermi il grembo mi faceva terribilmente male e capì in quello stesso momento che la bambina stava per arrivare, guardai Lottie e quest' ultima mi rivolse uno sguardo di intesa,-va a chiamare Samantha- mormorai e Lottie annuì prima di sparire al piano superiore, intanto potevo ben sentire gli insistenti richiami di Louis dall' altra parte della cornetta ma non riuscivo a muovermi anzi l' unica cosa che fui in grado di fare fu scivolare lentamente verso il suolo, un' altra pedata un altro urlo straziante di dolore, a quel punto dalle scale scesero di corsa tutte quante cercando di darmi una mano, Samantha mi guardò e dal suo sguardo capì che avesse capito le condizioni in cui ero,-presto ragazze non c'è tempo da perdere!- esclamò,-Erika vai in bagno e prendi più asciugamani che puoi- ordinò,-Ksjsi prendi dell' acqua calda- disse,-e io che faccio?- domandò Lottie in preda al panico,-tu cerca di far stare tranquillo tuo fratello- disse e Lottie annuì prima di sparire in cucina,-riesci ad alzarti?-mi domandò ed io annuì, lentamente e con il suo aiuto mi tirai su in piedi, arivammo in sala e qui Samantha mi adagiò sul divano...l' uniche cose che mi ricordo sono la voce di Lottie, le urla di Samantha, il pianto di un neonato e poi il buio...

"The eyes of The vampire" louis TomlisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora