Capitolo 13

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Alaska si era rivelata una buona alleata in fin dei conti peccato che ad un certo punto se ne sia dovuta andare lasciandomi da sola in quella foresta inquietante,sospirai ormai quella era casa mia e non ci potevo fare niente, mi massaggiai il polso che mi doleva fortemente, Alaska per il patto di sangue mi aveva morso il polso ed io morsi il suo bevendo un pò del suo sangue e lei un pò del mio, niente di speciale il patto finiva lì ma anche se il morso era di già guarito mi faceva ancora piuttosto male il polso, ora ero sulla via del ritorno,ogni tanto mi guardavo intorno spaesata, per me tutto ciò era nuovo e non sapevo come comportarmi in questa circostanza a me estranea, mi sentivo terribilmente fuori luogo,quello non era un posto adatto a me, ma me lo sarei dovuta far piacere in qualche modo, Louis? Con Louis credo che per il momento lo eviterò lo so lo so il mio comportamento è infantile ma che ci posso fare? Rivederlo davanti hai miei occhi vivo e vegeto non mi faceva di certo un bel effetto, insomma io mi ero preoccupata per lui ed ero pure caduta in uno stato di depressione a causa sua mentre lui se la spaesava con i suoi amici del cazzo, no basta d' ora in avanti non sarei più stata la solita Viola quella sorridente a qui niente e nessuno poteva farle del male ferendola, adesso sarebbe arrivata una nuova viola...ovvero una viola fredda e spietata con tutti nessuno escluso, ero stanca di essere presa in giro da tutti di essere pigliata per il culo ogni singola volta dalle persone a me più care, ero stanca di soffrire per delle persone che se ne sbattevano di me, ero stanca, non c'è la facevo più e se questo sarebbe stato il miglior modo per non soffrire più allora ci avrei provato, attenti con la nuova Viola non si scherza, arrivai in pochi secondi davanti a quella casetta in legno dove vi trovai tutti, Lottie per prima si accorse della mia presenza e mi venne incontro sorridendomi, solo con lei sarei stata dolce magari in futuro anche con gli altri ma per il momento preferivo mantenere la mia corazza intatta,-ehi- mi salutò ed io sorrisi anche se voglia di sorridere non ne avevo per niente,-tutto apposto?- domandò Liam ed io annuì,-che c'è il gatto ti ha mangiato la lingua bambola?- disse una voce roca e irritante difronte a me, non mi ci volle molto per capire da chi provenisse quella battutina irritante, fulminai con lo sguardo il ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi, 'dolore' pensai fra me e me ed quest' ultimo si piegò in due dal dolore,-VIOLA SMETTILA SUBITO!!!- mi urlò Louis ma io non lo stavo ad ascoltare,-Viola così lo ammazzi- mi disse Lottie dolcemente ed io smisi,-non sarebbe una cattiva idea- sputai quelle parole in modo acido e menefreghista, non attesi nessuno è mi diressi verso l' ingresso di quella piccola abitazione,stavo per abbassare la maniglia quando una mano gelida mi afferrò per il polso destro,quello con qui avevo fatto il patto, la mia faccia si tramutò in una smorfia di dolore,ritirai di scatto il polso e incominciai a massaggiarlo facendo dei movimenti circolari su e giù a destra e a manca,-che ti prende oggi eh? Mi vuoi spiegare o no?- disse una voce che conoscevo fin troppo bene,sospirai e decisi di non rispondere, aprì la porta ed entrai dentro la struttura.
Per tutto il giorno,o almeno per mezzo giorno restai rinchiusa in camera mia senza mai uscire, non volevo vedere nessuno volevo stare da sola e pensare,stavo pensando che forse avrei potuto perdonare Louis quando qualcuno bussò alla mia porta,-NON CI SONO!!!- urlai con indifferenza mentre facevo sprofondare la mia faccia nel cuscino, la persona entrò comunque e questa mi fece alquanto innervosire, ultimamente ero piuttosto irritabile per qualsiasi cosa capitasse,-ho detto che non ci son...- ma mi fermai appena mi accorsi che un signora sulla trentina d' anni mi fissava con un ghigno stampato in faccia,subito mi rannicchiai nel letto,-tranquilla non voglio farti del male- mi tranquillizzò ma io rimasi ugualmente sul attenti,-cosa vuole da me?- domandai a denti stretti,-parlare- mi rispose mentre si siedeva sul mio letto e puntava il suo sguardo sul mio,-lei chi è?- domandai spezzando il silenzio inquietante che si era creato nella stanza,- piacere sono Gregory Meccal e sono il tuo nuovo tutore tu sei Viola Payne giusto?- suppose mentre mi porgeva la mano ma io non avevo intenzione di stringergliela, poco dopo lui sospirò e ritirò la mano,-senti se farai tutto ciò che ti dico non ti accadrà nulla- mi disse,-altrimenti?- domandai titubante, in un certo senso non volevo sentire la risposta,-o il consiglio ti ucciderà- disse ed io annuì, quindi non solo non potevo tornare a casa ma ora dovevo pure avere un tutore che mi stesse con il fiato sul collo perfetto,-i miei fratelli?- domandai,-sono stati affidati a me tranquilla è tutto apposto- mi rassicurò ed io annuì,-senti so che tutto questo è difficile da comprendere e da accettare ma vedrai che pian piano ti abbituerai- mi disse ed io annuì,-comunque...come fa a sapere come mi chiamo?- domandai,-sono il tuo nuovo tutore è normale che lo sappia e poi Louis in questi giorni non ha fatto altro che parlarci di te- disse ed io sorrisi instintivamente,-davvero Louis vi ha parlato di me?- domandai con gli occhi che sbrilluccicavano dalla speranza, Gregory annuì per poi sorridermi,-dovevi vedere come brillavano i suoi occhi quando parlava di te- mi disse ed io annuì,-ma...chi ha deciso di trasformarci?- domandai improvvisamente,-Louis sentiva la tua mancanza come del resto tu sentivi la sua mancanza perciò ti abbiamo osservato in questi ultimi due mesi e quando abbiamo capito che saresti voluta entrare nella foresta Louis ha progettato di trasformarti insieme agli altri- spiegò, un senso di rabbia si impossessò di me, mi alzai e strinsi le mani in due pugni forzati,-ehi va tutto bene?- domandò il mio nuovo tutore,no non andava niente per il verso giusto in quel momento, sentivo il fuoco della rabbia ardere in me e come per magia una palla di fuoco si formò fra le mie mani,ad un tratto mi venne un capo giro e finì per terra ma prima che il mio copro potesse venire a contatto con le piastrelle fredde del pavimento Gregory mi prese fra le sue braccia, mi sentivo terribilmente debole e impotente,-hai bisogno di nutriti- suppose ed io annuì, sentivo la gola secca come se non bevevo da chissà quanto tempo,-c'è la fai ad alzarti?- mi domandò ed io annuì,cercai di mettermi in piedi e alla fine, grazie anche al aiuto di Gregory, riuscì a mettermi in piedi,-perfetto riesci a cacciare?- mi domandò ed io corrugai la fronte,-a fare che?- domandai confusa e lui ridacchiò,-dai vieni che così metti qualcosa sotto i canini almeno non mi muori per astinenza di sangue- disse ed io corrugai la fronte ma poi mi ricordai che io non ero più una semplice umana al contrario ora ero una vampira novella, la mia faccia si tramutò in un espressione di disgusto, d' ora in avanti avrei dovuto bere sangue che schifo un alimento un pò più saporito no?,uscimmo dalla casetta,-bene ora metti alla prova i tuoi sensi sviluppati- mi disse ed io annuì,chiusi gli occhi e iniziai ad ascoltare i suoni intorno a noi,poi si sentì un "crack" seguito da un mini ruggito segno che un' puma fosse nei paraggi,aprì gli occhi e guardai il mio tutore come per chiedergli il permesso che non mi fu negato, iniziai a correre verso il puma e appena le fui davanti mi nascosi dietro un albero,attesi che si facesse un pò più avanti e lo attaccai immobilizzandolo sotto di me,sfoderai i miei canini che affondai nella sua carne iniziando ad assaporarne il sangue, però non era male come pensavo,appena ebbi finito lasciai andare l' animale sotto di me ormai morto, - però Viola Payne a appena bevuto del sangue animale chi l' avrebbe mai detto- disse una voce ben riconoscibile alle mie spalle mi voltai e...

"The eyes of The vampire" louis TomlisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora